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Ipertensione arteriosa e danno d'organo

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Un paziente che soffre di pressione arteriosa elevata non può rimanere tranquillo ma deve sapere che può andare incontro a problemi.

I problemi sono rappresentati dal danno d'organo.

Significa, per es., che il cuore, l'occhio, i vasi arteriosi sono sottoposti a danno perchè sopportano valori pressori elevati.

Questo danneggiamento può essere irreversibile.

A tutti voi risulta chiaro che le gomme della propria macchina si gonfiano a 1,8 -2 ATA.

Nessuno si farebbe gonfiare una gomma a 5 ATA !

Perchè dunque lasciare una pressione elevata dentro i vostri vasi?

Il cuore che lavora contro il "post-carico" rappresentano dalla pressione alta, come un qualsiasi muscolo, va incontro ad ipertrofia e si affanna, ma questa modificazione della struttura del cuore non è una trasformazione utile. Infatti un cuore ipertrofico è un organo ingrossato, con le camere cardiache dilatata: può andare incontro ad alterazioni come la cardiopatia ischemica e le aritmie.

Indice di Sokolov

Lo possiamo capire quando leggiamo un elettrocardiogramma e scopriamo che i "colpi" di pennino del tracciato hanno dimensione eccessiva che si traduce nelle alterazioni dell'ecg che tecnicamente chiamiamo indice di Sokolow-Lyon.

Ma un cuore sottoposto a pressione arteriosa elevata deve superare il post-carico, rappresentato dalla pressione e dallo stiffness arteriolare, finisce per fare ingrossare il muscolo cardiaco che va incontro ad ipertrofia. L'aumento di volume muscolare causato dall'aumento di volume degli elementi che costituiscono il muscolo (quindi fibre, miofibrille, tessuto connettivo, sarcomeri, proteine contrattili ecc. Il miocardio va incontro ad una serie di modificazioni che vanno da una fase di ipertrofia con alterato rilascio diastolico, ad una fase di ipertrofia concentrica, eccentrica ed infine allo sfiancamento del ventricolo sinistro che perde la capacità contrattile e si implementa  la tensione di parete, secondo la famosa legge di Laplace, andando incontro ad insufficienza cardiaca.

Inoltre, se un cuore è dilatato, la forza di contrazione sarà minore per via della mancata intersecazione delle miofibrille nella maniera adeguata e secondo il principio di Frank-Starling

Nell'insufficienza cardiaca dovuta a disfunzione sistolica, la curva nel suo insieme si sposta verso il basso, indicando la riduzione della performance cardiaca a un dato precarico e, all'aumentare del precarico, la performance cardiaca aumenta di meno.

Ma anche l'occhio di un paziente con pressione elevata va incontro ad alterazioni delle arteriole del fondo dell'occhio (retinopatia ipertensiva).

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Chi vi scrive, sottoposto allo stress di turni continui in ospedale, una sera ha avuto una pressione arteriosa di 200/100 mmHg.

 Infatti per lavorare di notte un medico continua a prendere caffè, sta con gli occhi sempre aperti e si stressa per superare i suoi limiti umani.

Quindi anche il webmaster di questo sito, ad un certo punto, è stato male: la pressione elevata veniva avvertita come un peso al petto, quasi che mi mancasse il respiro.

Per questa ragione chi sta leggendo questo articolo ed è sottoposto ad un  lavoro massacrante, deve controllare la propria pressione arteriosa per evitare il danno del proprio organismo. Infine  ricordiamoci che il rene lavora sotto la spinta pressoria che genera il cuore: nel caso di pressione elevata il rene subisce un danno che chiamiamo "glomerulopatia ipertensiva". (vedi >> Complicanze dell'ipertensione).

Se poi oltre alla pressione elevata,  fumate e bevete caffè, state fermi alla poltrona dell'ufficio, mangiate male e condito con strutto e burro, se mangiate dolci, se bevete alcol e shortini vari, non vi state dando un tono, ma state stressando le vostre arterie e le state foderando di colesterolo, se siete diabetici e stressati, dovete pensare subito a cambiare stile di vita e fate dei controlli.

Ma quale deve essere la pressione normale?

Quali sono le cure per la pressione?

Secondo le line guida  ESH/ESC, "Guidelines for the Management of Arterial Hypertension", si definisce iperteso il paziente che non rientra nei paremetri della "normalità" pressoria, cioè nella pressione ottimale, compresa nel range ottimale tra <120 e <80 per la minima mmHg.

Ipertensione arteriosa, categoria Sistolica (mmHg) e Diastolica (mmHg)

Ottimale <120 e <80
Normale 120-129 e/o 80-84
Normale-alta 130-139 e/o 85-89

Inoltre si suddividono i pazienti in diversi stadi di ipertensione, a seconda del rischio che essi presentano di sviluppare danno d'organo, secondo la tabella del calcolo del rischio cardiovascolare.

Stadi dell'ipertensione arteriosa

Ipertensione - stadio 1 140-159 e/o 90-99 mmHg
Ipertensione -stadio 2 160-179 e/o 100-109 mmHg
Ipertensione -stadio 3 ≥ 180 e/o ≥110 mmHg
Ipertensione sistolica isolata ≥140 e/o <90 mmHg


Ma uno dei problemi che deve affrontare il clinico per capire se un paziente è già affetto dal danno d'organo è opportuno valutare alcuni parametri, attraverso un'attenta visita del paziente e l'acquisizione di parametri attraverso indagini strumentali del paziente. Per es. se al tracciato elettrocardiografico mi compaiono i segni di ipertrofia del ventricolo sinistro, procedo ancora con un ecocardiografia, allo scopo di quantizzare meglio il danno d'organo cardiaco, ai fini della corretta valutazione della cardiopatia ipertrofica

 

Segni di danno d'organo nell'ipertensione arteriosa

Segni cardiologici e vascolari

LVH (Sokolow-Lyon > 38 mm; Cornell> 2440mm*ms)
Ecocardiografia LVH (LVMI > 125 g/m2, W > 110 g/m2
Ispessimento della parete carotidea > 0.9 mm all'indagine ecocolordoppler TSA
Onda di pulsazione carotide/femorale > 12 m/s
Indice braccio/caviglia < 0.9 (cioè rapporto della pressione al braccio/pressione alla caviglia)
 

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Segni nefrologici di danno per ipertensiona arteriosa

Lieve incremento dei parametri della creatinina:
M: 115-133 1.3-1.5 mg/dl
F: 107-124 1.2-1.4 mg/dl

Percentuale di filtrato glomerulare < 60ml/min/1.73 m2 oppure clearance < 60 ml/min
Microalbuminuria 30-300 mg/24 oppure rapporto albumina/creatinina > 22 (M) or > 31 mg/g (F)
 

Nel momento in cui il danno cardiovascolare diventa conclamato, allora possiamo avere le seguenti patologie correlate sempre ad una cattiva gestione del paziente iperteso.
Malattia cerebrovascolare : paziente vascolare, stroke ischemico, ictus emorragico, attacco ischemico transitorio
Malattia cardiovascolare: infarto del miocardio, angina pectoris, scompenso cardiaco
Malattia renale: nefropatia diabetica, il paziente con incremento dell'azotemia (creatinina sierica M> 133, F> 124 mmol/l, proteinuria > 300 mg/24
• Malattia delle arterie periferiche (AOCP)

• Retinopatia complicata: emorragie ed essudati, papilloedema (cfr anche retinopatia diabetica)
 • Ipertensione e danno d'organo: marcatori di danno
 

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