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La semeiotica degli occhi, globi oculari e nervi

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appunti del dott. Claudio Italiano

Un edema palpebrale persistente (un edema fugace potendosi verificare dopo sonno alquanto prolungato) si può avere in numerose condizioni morbose e soprattutto nelle nefropatie che si associano a ritenzione idrica (glomerulonefrite acuta, sindrome nefrosica) e nell'erisipela recidivante. Nella trombosi del seno cavernoso si instaura rapidamente un edema intenso delle palpebre. Edema palpebrale monolaterale può anche comparire in caso di sinusite frontale acuta, nell'ascesso dentario, nell'edema angioneurotico, per reazione da puntura di insetti.
Un edema bilaterale suole associarsi a processi flogistici o infiltrazioni a carattere neoplastico delle ghiandole lacrimali (sindrome di Mikulicz, risultante da ingrossamento bilaterale delle ghiandole lacrimali e   salivari),   nella tbc, nel LES, nella  leucemia, nell'Hodgkin e nella sarcoidosi. Un edema infiammatorio palpebrale si ha per erisipela acuta, orzaiuolo (piccolo ascesso a carico di un follicolo pilifero delle ciglia), calazio (ostruzione del dotto di una ghiandola sebacea tarsale).

A livello delle palpebre è frequente la presenza, in genere simmetrica di placche papulose rotondeggianti od allungate, di colore giallo camoscio, costituite da deposizione di lipidi che spesso si accompagnano ad iperlipidemia (xantelasma;).

L'abbassamento della palpebra superiore (ptosi palpebrale) deriva da paresi o paralisi dell'oculomotore comune (cfr nervi cranici), con interessamento del muscolo elevatore della palpebra; ptosi palpebrale associata ad enoftalmo, riduzione della rima palpebrale, miosi costituiscono la sindrome di Bernard-Horner, per paralisi del simpatico cervicale (da tumore dell'apice polmonare, processi mediastinici, linfoadenopatie del collo, ecc.); più di rado queste stesse condizioni provocano un allargamento della rima palpebrale ed esoftalmo monolaterale, per eccitazione del simpatico. Restringimento della rima per ptosi palpebrale si ha nella miastenia grave

Globi oculari

Una abnorme protrusione dei globi oculari (esoftalmo) può essere unilaterale o bilaterale ed in quest'ultimo caso, allorché è assai pronunciata conferisce alla facies una espressione di terrore (cfr facies ed ipertiroidismo). Un esoftalmo bilaterale, abitualmente lieve, può aversi per miopia. L'esoftalmo maligno, che per lo più si instaura nel Basedow, può talora aversi anche in soggetti senza manifestazioni attuali o pregresse di tireotossicosi. Un infossamento dei globi oculari nel cavo orbitario (enoftalmo) si ha nel caso di severa denutrizione o disidratazione. Abbiamo già ricordato come l'enoftalmo faccia parte della sindrome di Bernard-Horner, accanto alla ptosi palpebrale e la miosi. In caso di disidratazione si ha una diminuzione della tensione del globo oculare (saggiata esercitando una pressione alterna con i polpastrelli dell'indice e del medio); un aumento della tensione, invece, si verifica nel glaucoma (che nella fase acuta si accompagna a dolore orbitario). Con un apposito strumento (tono-metro) si possono avere precise indicazioni circa la pressione endoculare. Diverse malformazioni congenite possono accompagnarsi ad iposviluppo oculare (microftalmo)unilaterale o bilaterale.

La motilità dei globi oculari si ricerca invitando il paziente a seguire con lo sguardo il dito dell'esaminatore, che si sposta nelle varie direzioni.

Lesioni dei nervi cranici III, IV e VI o della muscolatura extraoculare possono provocare alterazioni della motilità dei globi oculari e comparsa di strabismo, cioè di deviazione dell'asse visivo di un occhio, per cui l'asse dei due occhi non è parallelo come di norma. Nella paralisi del III nervo si ha strabismo divergente e in quello del VI convergente; nella paralisi del IV l'occhio è ruotato in basso e all'esterno. Esiste anche strabismo non paralitico (ad esempio, per errori di refrazione). Possono comparire movimenti oscillatori ritmici, involontari, dei globi oculari (nistagmo) su un piano orizzontale, verticale o più raramente in senso rotatorio.

Nistagmo può comparire spontaneamente nelle posizioni laterali dello sguardo o provocato da determinate manovre (stimolazione del condotto uditivo esterno o con sedia rotante), atte a saggiare la funzionalità labirintica. Il nistagmo può essere dovuto a lesioni oculari, vestibolari (è sempre accompagnato da vertigini) o centrali: a sede cerebellare, protuberenziale (nistagmo orizzontale), peduncolare (nistagmo verticale), bulbare (nistagmo rotatorio); è quasi costante nella sclerosi a placche. Movimenti di rotazione verso l'alto possono comparire nel parkinsonismo postencefalitico.

Il nistagmo dissociato, cioè di ampiezza differente in entrambi gli occhi è sempre centrale.

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