Quante voltesi è presentato a noi un paziente che riferire vertigine e diceva di non poter stare all'impiedi. Di solito capita a soggetti anziani, per i quali pensiamo subito ad una encefalopatia acuta su base vascolare( ictus ); altre volte si tratta piuttosto di individui giovani che si dilettano di pesca subacquea, o che hanno preso un'infreddatura.
Vediamo di capire come si visita un paziente con questi segni.
La sindrome vertiginosa richiede attenzione e abilità nel raccogliere l'anamnesi.
Affinché un soggetto sia in equilibrio esistono delle componenti del nostro organismo
che devono essere in sintonia:
-Vista
-Sistema vestibolare, che è un organo dell'orecchio interno
-Sistema nervoso centrale
La prima osservazione che il medico deve porsi è se il disturbo è centrale o periferico,
ossia se la lesione che ha causato la vertigine debba essere ricercata
"centralmente", quindi nell'encefalo o "perifericamente", dunque nell'organo che è per eccellenza
deputato all'equilibrio, cioè il sistema vestibolare.
Tac encefalo: sindrome di Fahr, con calcificazione dei nuclei della base e di altre aree encefaliche |
La vertigine può essere definita come la sensazione di movimento rotatorio e può
essere distinta in oggettiva e soggettiva:
- Oggettiva, significa che il paziente è al centro e girano gli oggetti, cioè la
stanza gira intorno al paziente, esempio ne sia quando da piccoli ci divertiamo
a giocare al girotondo (!) e tutto ci gira intorno.
-Soggettiva, significa che è il paziente che "sbanda" e si sente instabile.
Nel caso di vertigine centrale il sintomo principale è la sensazione di instabilità
soggettiva, cioè l'individuo si sente instabile, con la testa vuota, non riesce
a mantenere la postura, è stordito, può essere confuso e disorientato, può avere
la visione offuscata (cfr ictus).
Se piuttosto un soggetto avverte sintomi quali un deficit dell'udito, dei
tinniti, degli acufeni, cioè come dei fischi nelle orecchio, o come se scrosciasse
dell'acqua dal rubinetto, allora ci si orienterà in questo caso per una vertigine
periferica e problemi del sistema vestibolare periferico, in genere di microcircolo.
L'anamnesi cercherà ancora di ricercare le patologie che possono essere alla base
della vertigine; è un classico per esempio considerare
i disturbi "circolatori", come dice la gente comune, cioè le condizioni di
dislipidemia, un eccesso di colesterolo, i
trigliceridi elevati, il diabete, oppure
un semplice e banale raffreddore ed un'otite improvvisa, una indigestione. Inoltre
occorre prendere in considerazione anche abbassamenti della
pressione arteriosa o crisi ipertensive
repentine. Anche una riduzione del visus o la stessa cataratta nell'anziano può
essere responsabile di vertigine. L'abuso di alcool,
responsabile di neuropatia, può dare vertigine ed atassia, cioè andamento incerto
a gambe allargate. Gli stessi tranquillanti, le benzodiazepine possono dare vertigine
Si tratta di una malattia labirintica primitiva caratterizzata dalla classica triade:
- Episodi di vertigine
-Ipoacusia
-Acufeni
L'ipoacusia è fluttuante e può essere percepita come "sensazione di orecchio ripieno". La sintomatologia ha un esordio brusco e dura ore o giorni e si associa ad ipoacusia di tipo neurogeno per le frequenze basse.
. Come per la labirintite anche qui compaiono le vertigini ma non disturbi dell'udito.
Vertigine posturale benigna parossistica. Il quadro clinico della vertigine è scatenato
dai cambiamenti di posizione. Non sono presenti né ipoacusia, né acufeni. Questa
condizione detta anche cupolo-litiasi se si pone l'orecchio malato in posizione
declive insorge vertigine. Compare nistagmo, cioè inviatando il paziente ad osservare
la punta della vostra biro, vedrete l'occhio che oscilla a piccole scosse nel senso
orizzontale. La malattia può durare anche 18 mesi!>
Si caratterizza per acufeni, vertigine e capogiri e dolore dell'angolo temporo-mandibolare.