a cura del dott. Claudio Italiano
Dicumarolici: fenprocunone e warfarin
vedi anche TAO e NAO (nuovi coagulanti orali oggi in
uso frequenti e più semplici da impiegare)
Nell'ambito della terapia
per il tromboembolismo si impiegano:
Gli
anticoagulanti si utilizzano per la prevenzione ed
il
trattamento del tromboembolismo e dell'embolia
polmonare.
In questa grande categoria annoveriamo:
1) eparina non frazionata ENF si impiega invece nell'embolia polmonare
2) eparina a basso peso molecolare EBPM
3) il pentasaccaride fondaparinux
4) antagonisti della vitamina K o dicumarolici
5) nuovi farmaci anticoagulanti orali Vedi i Nuovi
e vecchi anticoagulanti orali:
Misure
generali.
- Mobilizzare i pazienti allettati specie dopo interventi chirurgici;
- effettuare bendaggio elastico delle varici venose profonde oppure impiegare calze
elastiche anti trombosi di classe II e IIII;
- trattamento delle vene varicose degli arti inferiori;
- trattamento dello scompenso cardiaco congestizio;
- idratare i pazienti
-sospendere la terapia estrogena nei soggetti a rischio;
- trattare gli stati di iperviscosità ematica: per es. soggetti poliglobulici, policitemici,
affetti da s. mieloproliferative;
- terapia dei soggetti con trombofilia congenita (per es. carenza della proteina
C ed S;
- Impiego dei farmaci antitrombotici rd anticoagulanti appresso riportati:
Terapia con farmaci anticoagulanti
-Trattamento con eparina; si tratta di un mucopolisaccaride contenente zolfo, che
ha effetto diretto di attivazione dell’antitrombina III (ATIII). Il complesso ATIII+eparina
inibisce la trombina e il fattore X attivato. Effetti collaterali: piastrinopenia
precoce dose-dipendente e piastrinopenia non dose-dipendente, cioè su base immunologica,
che può avere decorso sfavorevole per valori piastrinici < 100.000; da preferire
le eparine a basso peso molecolare (peso in dalton 300-7000) che agiscono sul fattore
Xa, con emivita di 4-5 ore e possibilità di dosaggio di 1X 2.500-5000 U/die s.c.,
più efficaci dell’eparina non frazionata, che agisce sulla fase finale della coagulazione.
- sono antagonisti della vitamina K antiemorragica, cofattore necessario a livello
epatico per la y-carbossilazione dei residui di acido glutammico del complesso protrombinico,
cioè dei fattori II, VII. IX e X della coagulazione. In più delle proteine S e proteina
C; senza vitamina K perciò non avremo una sintesi adeguata di fattori della coagulazione.
Il tempo di coagulazione, perciò, per tornare a valori adeguati necessita di 7-14
gg, ma dopo la somministrazione di vitamina K (antidoto naturale) sono sufficienti
24-36 ore;
Monitoraggio terapeutico. Si attua impiegando l’INR o International Normalized Ratio,
con range terapeutico tra 2,0 -3,0; in quest’ambito le complicanze di emorragia
sono più rare rispetto a un trattamento con INR più elevato. I pazienti in terapia
anticoagulante debbono evitare cibi ricchi di vitamina K, es cavolfiore e spinaci
e farmaci che possano potenziare l’azione emorragica (ad es. aspirina, antiaggreganti
piastrinici.
Quando attuare una terapia anticoagulante?
Con INR tra 2,0-3,0 impiegando il sintrom o coumadin cpr in caso di:
Trombosi venosa profonda (vedi link in questo sito) post-chirurgica
embolia polmonare
trombofilia e/o embolia polmonare
Con INR tra 2,5-3,5
Obbligatorio nei soggetti con valvola cardiaca meccanica
elevato rischio tromboemebolico (doppia sostituzione di valvola + fibrillazione
atriale)
Per approfondire il tema del tromboembolismo:
Le trombosi venose
vene varicose
tromboembolismo venoso
indice argomenti di vascolare