prima cfr Terapia con anticoagulanti orali
Oggi la terapia con SINTROM e COUMADIN è ormai in disuso, soppiantata dai nuovi farmaci anticoagulanti orali. Ma si trattava e si tratta, pur sempre, di una buona cura, specie se affidata a mani esperte e per la quale, in caso di sovradosaggio del farmaco, con valori elevati di INR, è sufficientre praticare per via parenterale o per os, una fiala di vitamina k (per es. Konakion f.) per ottenere la risoluzione della cosiddetta "scoagulazione", cosa che avviene subito, nell'arco di 1-2 ore. Viceversa per i nuovi farmaci anticoagulanti, NOAC, non esistono ancora veri e propri antidoti. Si parla attualmente di andexanet, che sarà utilizzato in situazioni di emergenza, per bloccare emorragie o in caso di interventi chirurgici non rimandabili.
Il nuovo farmaco blocca sia apixaban, che rivaroxaban impedendo loro di legarsi al ‘vero’ fattore Xa, che può riprendere così a svolgere la sua azione di fattore della coagulazione. Esistono, viceversa per i TAO di vecchia generazione, dei Centri per la Sorveglianza della terapia con anticoagulanti orali che devono prescrivere, dosare i farmaci in argomento e controllare i pazienti. In genere si accede all'ambulatorio dopo aver eseguito un prelievo del sangue e dosato l'INR o Indice Normalized Ratio, cioè un indice universale per il dosaggio della coagulabilità del sangue del paziente, che deve mantenersi in un ambito (range terapeutico) in genere tra 2 e 3, cioè il paziente viene tenuto in un range di parziale scoagulazione, mentre nel soggetto non sottoposto a cura il valore dell'INR è dato a 1. Nel caso in cui questo risalga a valori di 6-7, c'è un rischio concreto di emorragia ed il paziente va trattato con la vitamina K antiemorragica (konakion gocce per es.).
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Il farmaco per la T.A.O., (cfr dieta dei pazienti con TAO), cioè per la terapia con anticoagulanti orali funziona, infatti, antagonizzando l'azione della vitamina K, contenuta negli ortaggi che è la vitamina responsabile della coagulazione, che è importante a livello epatico nella sintesi (costruzione) dei fattori della coagulazione. Questi farmaci agiscono bloccando, negli epatociti, la riduzione della Vitamina K-epossido a Vitamina K, mediante inibizione competitiva dell’enzima epossido-reduttasi. In questo modo viene impedita la gamma-carbossilazione dei fattori II, VII, IX, X, già sintetizzati dalle cellule epatiche, carbossilazione che è indispensabile per la loro attività biologica. Tale effetto è proporzionale alla dose di farmaco assunta, a parità di molte altre condizioni biologiche e cliniche. Ora se un soggetto assume molta vitamina K con gli alimenti, allora l'azione terapeutica del farmaco si riduce e l'INR scende, cioè il sangue, per cosi dire, diventa meno "squagliato" e c'è un rischio maggiore di tromboembolia. Cosi se leggiamo nella tabella gli alimenti riportati, comprendiamo che l'olio contiene molta vitamina K, lo stesso gli spinaci, la lattuga e cosi via (alimenti
riportati in rosso).CONTENUTO
INDICATIVO ALIMENTARE IN VIT. K
ALIMENTO - VIT. K - (mg x 100 g)
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CONTENUTO INDICATIVO ALIMENTARE IN VIT. K
ALIMENTO - VIT. K - (mg x 100 g) Arance 4.0 Coniglio 4.5 Cavallo 6.7 Bresaola 7.1 Muggine 3.7 Sogliola 3.8 Tonno sott'olio 11.0 Emmenthal 5.0 Parmigiano 5.0 Provolone dolce 5.0 Mozzarella 5.0 Patate 4.0 Pasta 3.8 Polenta 3.8 Olio di oliva - mais 50.0 Carote 10.0 Asparagi 11.0 Pomodori 18.0 Bietola 4.0 Cavolo 34.0 Cetrioli 4.0 Fagioli 14.0 Fragole 12.0 olio con osso 4.5
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