Modificazioni patologiche dell’ottusità epatica

  1. Gastroepato
  2. Epatologia
  3. La percussione del fegato
  4. Anatomia del fegato
  5. Unità funzionale epatica
  6. Funzioni del fegato
  7. Rapporti, forma, funzioni
  8. Fegato malato, le indagini ematiche
oppure cfr 'indice di epatologia
percussione fegato

Un abbassamento dei limiti superiori si può avere ne:
-condizioni toraciche come enfisema polmonare, pneumotorace, versamento pleurico

-rilassamento dell’apparato sospensore e diminuizione della pressione intraddominale, diminuzione della tensione delle pareti addominali da decadimento dello stato generale, da pregressa ascile, ecc.); questa condizione può venire favorita dalla esecuzione abituale di lavori pesanti ed esercizi violenti. Un fegato ptosico, anche se di normali dimensioni, può debordare dall’arcata costale e rendersi palpabile. Spesso la epatoptosi si associa ad una visceroptosi generalizzata e, come ogni ptosi, si evidenzia soprattutto nella stazione eretta; allorché il paziente assume la posizione supina, il fegato ptosico può venire facilmente sospinto verso l'alto o ritornare spontaneamente nella posizione normale. Il fegato notevolmente ptosico possiede una ridot­ta mobilità respiratoria e presenta invece, una accentuata mobilità passiva secondo il suo asse trasversale cioè verso destra e verso sinistra (fegato migrante).

Il limite superiore dell'ottusità, del fegato può essere risalito in caso di aumento notevole della tensione addominale (per ascite, neoplasia, meteorismo) o per ingrandimento del viscere (epatomegalia) e in questo caso all'innalzamento del limite superiore si associa un abbassamento del limite inferiore. Tuttavia affezioni circoscritte del fegato (quali cisti da echinococco, neoplasia o ascesso) localizzate sulla convessità del viscere, possono provocare un innalzamento del fegato senza associato abbassamento del limite inferiore. Alcune condizioni possono indurre in errore nella valutazione del volume del fegato. Così, in caso di aumentata tensione addominale, oltre la risalita del limite superiore dell'ottusità epatica, si può riscontrare anche un'apparente riduzione del volume del fegato, con riduzione della superficie percussoria del viscere sulla parete anteriore dell'ad­dome, a causa di una sua rotazione verso l'alto lungo l'asse trasversale, cioè lungo il legamento coronario. Un apparente ingrandimento del fegato si può avere, invece, nel caso che abbassandosi il viscere (ad esempio, per diminuzione della tensione dei muscoli della parete addominale o del grasso della cavità) si accentui la rotazione sul suo asse trasversale. In que­sto caso aumenta l'ampiezza dell'area di ottusità assoluta del fegato sulla parete anteriore, il bordo epatico si abbassa, ma non si rende facilmente palpabile al di sotto del margine costale, in quanto si allontana dalla parete anteriore e non riesce, quindi, agevole uncinarlo. Se il fegato ptosico ruota lungo l'asse antere-posteriore del viscere, cioè lungo il legamento falciforme, percuotendo sulla linea emiclaveare destra, l'area di ottusità epatica risulta aumentata, ma in effetti il fegato non è ingrandito. A causa, infatti, del maggior peso del lobo destro, il fegato ruota in senso antiorario, venendosi a disporre obliquamente e a di­scostarsi dalla parete laterale destra della gabbia toracica; il contorno esterno del lobo destro discende qua­si verticalmente, il margine inferiore risale quindi verticalmente, risultando, sempre a causa della rotazio­ne, apparentemente ridotta la piccola ala. È da tener presente che: di solito nella ptosi la rotazione del viscere avviene secondo i due assi (antero-posteriore e trasversale); frequentemente si associano ingrandimento e ptosi del fegato; l'aumento di peso ne facilita la discesa, per cui esso appa­re più grande di quanto non lo sia in realtà. Spesso in caso di ptosi il paziente accusa un senso di peso e di stiramento doloroso all'ipocondrio destro, che compare o si accentua nella posizione eretta; spesso si associano disturbi dispeptici.

In definitiva si ricava che la misurazione della sola porzione del viscere che deborda dall'arcata costale lungo l’emiclaveare è insufficiente per esprimere giudizi circa il volume del fegato.  Una riduzione di esso si può avere in condizioni quali:
- cirrosi atrofica
- atrofia giallo-acuta
Viceversa esistono delle condizioni patologiche in cui il fegato è ingrandito; esse sono rappresentate da:
manovra di percussione del fegato - condizioni di epatomegalia
-scompenso cardiaco
epatite acuta
amiloidosi

 linfomi
 leucemia cronica
-brucellosi
- kala-azar
- cirrosi con fegato duro
- echinococcosi
carcinoma metastatico
-I noduli in caso di metastasi epatiche possono avere consistenza aumentata rispetto al parenchima epatico. Infine se alla palpazione medio-profonda persiste dolenzia, occorre fare mente locale a problemi flogistici epatici, es. epatiti acute.

Per approfondire il tema dell'epatomegalia e del fegato:
Epatomegalie: perchè un fegato è ingrossato?
Alterazioni cistiche epatiche
L'anatomia del fegato
cfr
indice di epatologia