-rilassamento dell’apparato sospensore e diminuizione della pressione intraddominale,
diminuzione della tensione delle pareti addominali da decadimento dello stato generale,
da pregressa ascile, ecc.); questa condizione può venire favorita dalla esecuzione
abituale di lavori pesanti ed esercizi violenti. Un fegato ptosico, anche se di
normali dimensioni, può debordare dall’arcata costale e rendersi palpabile. Spesso
la epatoptosi si associa ad una visceroptosi generalizzata e, come ogni ptosi, si
evidenzia soprattutto nella stazione eretta; allorché il paziente assume la posizione
supina, il fegato ptosico può venire facilmente sospinto verso l'alto o ritornare
spontaneamente nella posizione normale. Il fegato notevolmente ptosico possiede
una ridotta mobilità respiratoria e presenta invece, una accentuata mobilità passiva
secondo il suo asse trasversale cioè verso destra e verso sinistra (fegato migrante).
Il limite superiore dell'ottusità, del fegato può essere risalito in caso di aumento
notevole della tensione addominale (per ascite, neoplasia, meteorismo) o per ingrandimento
del viscere (epatomegalia) e in questo caso all'innalzamento
del limite superiore si associa un abbassamento del limite inferiore. Tuttavia affezioni
circoscritte del fegato (quali cisti da echinococco,
neoplasia o ascesso) localizzate sulla convessità del viscere, possono provocare
un innalzamento del fegato senza associato abbassamento del limite inferiore. Alcune
condizioni possono indurre in errore nella valutazione del volume del fegato. Così,
in caso di aumentata tensione addominale, oltre la risalita del limite superiore
dell'ottusità epatica, si può riscontrare anche un'apparente riduzione del volume
del fegato, con riduzione della superficie percussoria del viscere sulla parete
anteriore dell'addome, a causa di una sua rotazione verso l'alto lungo l'asse trasversale,
cioè lungo il legamento coronario. Un apparente ingrandimento del fegato si può
avere, invece, nel caso che abbassandosi il viscere (ad esempio, per diminuzione
della tensione dei muscoli della parete addominale o del grasso della cavità) si
accentui la rotazione sul suo asse trasversale. In questo caso aumenta l'ampiezza
dell'area di ottusità assoluta del fegato sulla parete anteriore, il bordo epatico
si abbassa, ma non si rende facilmente palpabile al di sotto del margine costale,
in quanto si allontana dalla parete anteriore e non riesce, quindi, agevole uncinarlo.
Se il fegato ptosico ruota lungo l'asse antere-posteriore del viscere, cioè lungo
il legamento falciforme, percuotendo sulla linea emiclaveare destra, l'area di ottusità
epatica risulta aumentata, ma in effetti il fegato non è ingrandito. A causa, infatti,
del maggior peso del lobo destro, il fegato ruota in senso antiorario, venendosi
a disporre obliquamente e a discostarsi dalla parete laterale destra della gabbia
toracica; il contorno esterno del lobo destro discende quasi verticalmente, il
margine inferiore risale quindi verticalmente, risultando, sempre a causa della
rotazione, apparentemente ridotta la piccola ala. È da tener presente che: di solito
nella ptosi la rotazione del viscere avviene secondo i due assi (antero-posteriore
e trasversale); frequentemente si associano ingrandimento e ptosi del fegato; l'aumento
di peso ne facilita la discesa, per cui esso appare più grande di quanto non lo
sia in realtà. Spesso in caso di ptosi il paziente accusa un senso di peso e di
stiramento doloroso all'ipocondrio destro, che compare o si accentua nella posizione
eretta; spesso si associano disturbi dispeptici.
In definitiva si ricava che la misurazione della sola porzione del viscere che deborda
dall'arcata costale lungo l’emiclaveare è insufficiente per esprimere giudizi circa
il volume del fegato. Una riduzione di esso si può avere in condizioni quali:
- cirrosi atrofica
- atrofia giallo-acuta
Viceversa esistono delle condizioni patologiche in cui il fegato è ingrandito; esse
sono rappresentate da:
- condizioni di epatomegalia
-scompenso cardiaco
epatite acuta
amiloidosi