appunti a cura del dott. Claudio Italiano
Le Brucelle, che devono il loro nome a David Bruce, un medico australiano che li ha
scoperti, sono cocco-bacilli, di forma bastoncellare, lunghi da 0,8 ad 1 micron, gram negativi, acapsulati, asporigeni, immobili, aerobi facoltativi; inoltre sono
ossidasi e catalasi positivi e non fermentano i carboidrati.
Caratteristica importante per l'azione patogena è la capacità di resistere alla fagocitosi, cioè se i macrofagi
li inglobano, questi batteri sono capaci di sopravvivere lo stesso all'interno dei
macrofagi.
Sono agenti patogeni sia nell'uomo sia in altri mammiferi, in cui causano
infezioni subacute o scarsamente sintomatiche.
Solo tre Brucelle sono patogene per l'uomo:
B. melitensis,
B. abortus,
B. suis.
Colpisce principalmente gli animali, causando mastite bovina ed aborto, sempre nei bovini. Può colpire accidentalmente l'uomo, causando diverse forme morbose, conosciute sotto vari nomi, come febbre maltese, febbre mediterranea, febbre ondulante, febbre napoletana, febbre di Cipro, febbre di Gibilterra, setticemia di Bruce, morbo di Bang.
La brucellosi (o febbre maltese) è una malattia infettiva a lento decorso, che insorge
dopo un periodo di incubazione di 1-6 settimane. I sintomi caratteristici della
malattia sono: febbre ondulante, ingrossamento della milza, dolori muscolari.
La trasmissione all'uomo avviene per:
-tramite le secrezioni degli animali attraverso soluzioni di continuità di pelle o attraverso le mucose
-tramite l'ingestione di prodotti latticini infetti e non pastorizzati.
La brucellosi è, infatti, una malattia professionale degli allevatori, dei veterinari, dei lavoratori dei mattatoi e del personale di laboratorio. La malattia
si sviluppa nell'uomo in funzione della carica infettante e della condizione di immunodeficienza.
I farmaci per l'acidità (es. omeprazolo, ranitidina, antiacidi ecc.) riducendo l'acidità gastrica, espongono all'infezione. In Italia negli
ultimi anni alcuni casi sono stati causati dal consumo di prodotti caseari artigianali, quindi non industriali, tipici che subiscono un trattamento termico a bassa temperatura
come la giuncata, o il raveggiolo.
Una volta raggiunto l'intestino, le brucelle passano nel circolo sanguigno e raggiungono i linfonodi e, da lì, si disseminano
a tutti gli organi del sistema monocito-macrofagico: ad altri linfonodi, al midollo
osseo, al fegato ed alla milza.
L'eliminazione dell'infezione dipende dall'attivazione
dei macrofagi con lo sviluppo di una reazione immunitaria cellulo-mediata di tipo
Th-1. In un terzo dei casi il decorso della malattia si complica con l'insorgenza
di artrite settica, che nell'adulto si localizza più frequentemente a livello dello
scheletro assile (sacro-ileite monolaterale o spondilite), mentre nel bambino si
manifesta a carico delle articolazioni periferiche.
Si attua tramite il test di laboratorio detto "sierodiagnosi di Wright" con la quale
si analizza se il siero del paziente contiene gli anticorpi specifici e, dunque,
se la reazione è positiva si dimostra che l'organismo è venuto in contatto con le
brucelle. Dal sangue o da materiale bioptico vengono allestite le colture.
Si usano tetracicline e rifampicina. La terapia deve essere protratta per sei settimane o più ed è attuata sempre sotto stretto controllo del medico.