L’amiloidosi è una malattia rara in cui si accumulano proteine anomali che hanno assunto una configurazione particolare riunendosi a formare fasci di fibrille amiloidi che si apprezzano in vari tessuti e organi, causando talvolta disfunzioni, insufficienze organiche e la morte del soggetto.
Fino ad oggi, sono stati classificati più di 20 tipi di amiloidosi sulla base delle diverse proteine che formano le fibrille di amiloide in vivo. I pazienti affetti da amiloide hanno una serie di disturbi che dipendono, appunto, dall'accumularsi delle fibrille e dal danno che esse determinano nei vari tessuti dell'organismo.
I sintomi possono essere rappresentati da:
- formicolio alle gambe, alle mani
ecc.
- mancanza di forza
- dolore al petto
- aritmie
- macchie alla pelle
- insufficienza renale
- insufficienza epatica
- macroglossia
La forma più frequente è rappresentata dall'amiloidosi AL, seguita dall'amiloidosi reattiva . L'amiloidosi può essere:
a) sistemica
b) localizzata
TIPO DI AMILOIDE
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Amiloidosi sistemiche maggiori |
AA AL
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Stati infiammatori cronici a) infetti: tbc, osteomielite b) non infettivi: artrite reumatoide giovanile, spondilite anchilosante, morbo di Crohn, 2) febbre mediterranea familiare discrasia plasmacellulare, mieloma multiplo o forme idiopatiche |
Amiloidosi localizzate maggiori |
ATTR A β2 M A β |
Varie polineuropatie
familiari e cardiomiopatie Dialisi cronica di durata > 8 anni Morbo di alzheimer Sindrome di Down Cerebrale ereditaria, variante olandese Emorragia cerebrale |
Amiloidosi eterogenee |
A Apo AI A Gel A cys ASCR A Cal AANF AIAPP |
Polineuropatia
familiare Amiloidosi familiare Emorragia cerebrale ereditaria Malattia di Creutzfeldt-Jakob Carcinoma midollare della tiroide Amilioide atriale Diabete mellito insulinomi |
Possiamo, tuttavia, suddividere l'amidosi in:
- Amiloidosi a catene leggere d'immunoglobuline (AL)
- Amiloidosi AA in concomitanza di malattie infettive o infiammatorie croniche, come l'artrite reumatoide o le malattie infiammatorie intestinali.
- Amiloidosi ereditaria o familiare, da transtiretina
- Amiloidosi legata alla dialisi
Colorazione tessuto cardiaco con rosso congo, amiloidosi.
Fra le forme familiari, l'amiloidosi da transtiretina è la più comune, anche se in zone geografiche specifiche vi può essere la prevalenza di un tipo particolare. Con il termine "amiloidosi" non viene definita una singola entità clinica, bensì un insieme di malattie caratterizzate dalla deposizione di materiale proteico e differenziate su base biochimica. Esse hanno in comune la sede extracellulare della deposizione proteica; tali depositi mostrano un'affinità tintoriale eosinofila con le colorazioni tessutali standard, formano legami con il rosso Congo ed emettono una birifrangenza verde-mela alla visione al microscopio a luce polarizzata.
Altri aspetti comuni sono rappresentati dalla comparsa di metacromasia a contatto con il cristal-violetto e dall'evidenza, al microscopio elettronico di una serie di fibrille non ramificate di dimensioni comprese tra 75 e 100 A e, alla cristallografia a raggi X, di una configurazione trasversale di tipo crociato beta, a foglio pieghettato. Le suddette malattie differiscono, invece, nella natura biochimica dei depositi proteinici, nell'eziologia" delle patologie associate (neoplastica, infiammatoria, degenerativa, ereditaria), nel tropismo della deposizione proteica e nello spettro delle manifestazioni patologiche. Pertanto, come detto, l'amiloidosi non costituisce una singola malattia bensì identifica una serie di condizioni morbose, che vanno dal rilievo incidentale di un deposito focale nel soggetto asintomatico all'interessamento generalizzato con grave insufficienza multiorgano.Prima degli iniziali anni '70, si riteneva che la sostanza amiloide avesse una singola caratterizzazione chimica, nonostante il rilievo clinico della presenza di amiloidosi sistemica in alcuni pazienti con plasmocitoma ed in altri che presentavano una patologia infiammatoria cronica, quale tubercolosi, osteomielite, artrite reumatoide, spondilite anchilosante e morbo di Crohn.
L'evento decisivo per la caratterizzazione fisico-chimica delle proteine amiloidi fu la scoperta che molte delle proteine non amiloidi, localizzate nel tessuto ricco di sostanza amiloide, potevano essere estratte con l'impiego di una soluzione fisiologica, mentre le fibrille amiloidi insolubili venivano solubilizzate per mezzo di soluzione acquose diluite e/o di agenti chemiotropici, quali urea e guanidina, isolate utilizzando la cromatografia a colonna e definite biochimicamente mediante analisi della sequenza aminoacidica.
Pertanto, studiando i tessuti ricchi di sostanza amiloide e impiegando le suddette tecniche, è stato possibile identificare numerose differenti proteine amiloidi e precursori proteici, associati a sindromi cliniche o a malattie specifiche. Tutte le proteine amiloidogeniche monomeriche assumono in soluzione, come detto, una conformazione a foglio pieghettato di tipo beta e molte di esse si sono dimostrate in grado di formare in vitro fibrille insolubili del medesimo aspetto.
Le riconosciute proprietà dei depositi amiloidi tessutali, quali il legame al rosso Congo, la resistenza alla proteolisi e l'insolubilità nelle soluzioni fisiologiche vengono direttamente attribuite alla presenza del suddetto ricorrente motivo strutturale. La formazione in vivo di tale strutturazione costituisco un processo estremamente complesso che richiede adeguate concentrazioni ioniche e la creazione di legami idrogeno tra numerose catene polipeptidiche monomeriche simili in presenza di elevate concentrazioni focali, oltre allo stabilirsi di interazioni molecolari con le innumerevoli componenti della matrice extracellulare.
Inoltre, va rilevato che la maggior parte dei depositi amiloidi contiene una sieroproteina circolante di fase acuta, la cosiddetta componente P. Non esiste una classificazione clinica soddisfacente delle amiloidosi; una metodica classificativa prevede la suddivisione in tre forme sistemiche maggiori, AA, AL e ATTR: due forme localizzate maggiori, AP, e Ap e numerose forme eterogenee; per ognuna di queste forme esistono numerose varianti cliniche.
Tale quadro clinico consegue alla deposizione di sostanza amiloide a livello di organi e tessuti, con conseguenti aspetti disfunzionali. Esempi di quadri sindromici derivano dall'interessamento del tessuto nervoso e sono rappresentati dalla sindrome del tunnel carpale, dalla neuropatia periferica con parestesie delle dita della mano e del piede, e dalla disfunzione del sistema simpatico, caratterizzata da ipotensione ortostatica, impotenza, sudorazione alterata e sintomi gastrointestinali dovuti a interessamento del sistema nervoso autonomo. Altri quadri clinici si associano ad insufficienza cardiaca congestizia, che può presentarsi come scompenso prevalentemente destro per una cardiomiopatia restrittiva, secondaria a rigidità e mancata "compliance" della parete ventricolare e ispessimento del setto intraventricolare o, raramente, come scompenso biventricolare per una cardiomiopatia dilatativa. In entrambe le forme, si possono evidenziare disturbi della conduzione.
E’ stato descritto, inoltre, un interessamento renale con presenza di albuminuria e piena evidenza di sindrome nefrosica, con esito in insufficienza renale progressiva a lenta evoluzione. Infine, va rilevato che traumi cutanei di minore entità possono dare origine ad ecchimosi e alla cosiddetta "porpora da pizzico" a causa dell'aumentata fragilità legata all'infiltrazione amiloide dei vasi di piccolo calibro.
segue seconda : amiloidosi secondaria, familiare e da dialisi