appunti del dott. Claudio Italiano
Le coronaropatie costituiscono la principale causa di morbilità e mortalità della società occidentale
e una condizione epidemica a livello mondiale. Si stima che nel 2001 la
(1) il dipartimento di emergenza
(2) il laboratorio di emodinamica
(3) l'Unità Coronarica.
Il sintomo classico dell'IMA è rappresentato da una sensazione di
Le classiche iniziali evidenze elettrocardiografiche (ECG) dello STEMI consistono nell'incremento
in ampiezza delle
L'onda R può aumentare in principio, ma ben presto si riduce e spesso si formano onde Q. Qualora il miocardio ischemico venga riperfuso, il tratto ST può repentinamente normalizzarsi, anche se le onde T possono rimanere invertite e le onde Q possono o meno regredire. Il persistere del sopraslivellamento del tratto ST dopo il ripristino del flusso nell'arteria coronaria epicardica costituisce un marker di mancata perfusione miocardica e si associa a una prognosi infausta. In assenza di riperfusione, il tratto ST ritorna alla linea isoelettrica nel corso di ore o giorni e le onde T si presentano invertite in modo simmetrico. La mancata inversione delle onde T nel corso delle prime 24-48 ore può suggerire una pericardite regionale. Le specifiche derivazioni che presentano il tratto ST sopraslivellato possono aiutare a localizzare la sede dell'infarto: un segmento ST elevato nelle derivazioni inferiori, anteriori o laterali alte si associa all'infarto delle corrispondenti aree miocardiche. Il sopraslivellamento in aVR è maggiormente frequente nei pazienti con occlusione del tronco comune della coronaria sinistra, piuttosto che in quelli con occlusione dell'arteria discendente anteriore o della coronaria destra. In uno studio condotto su pazienti con STEMI, il rilievo di un tratto ST in aVR con elevazione maggiore o uguale a quella rilevata in V1 mostrava un'accuratezza dell'81 % nella diagnosi di occlusione del tronco comune. Il riscontro di sopraslivellamento ST in VI in corso di infarto miocardico inferiore suggerisce il coinvolgimento del ventricolo destro (VD).
cfr anche
Il riscontro di un blocco completo di branca sinistra (BBS) non precedentemente noto durante dolore toracico deve essere considerato un equivalente di STEMI. La diagnosi di STEMI, invece, in presenza di un BBS noto può presentarsi difficile. Aspetti ECGrafici che supportano la diagnosi di STEMI sono:
(1)onda Q patologica in D1, aVL, V5 0 V6 (due derivazioni);
(2) regressione dell'onda R nelle derivazioni precordiali;
(3)presenza di un'incisione tardiva nell'onda S da VI a V4;
(4)deviazione del tratto ST nella stessa direzione della maggiore ampiezza del complesso QRS.
(5)analoghe considerazioni si possono fare in caso di stimolazione (pacing) in ventricolo destro con morfologia del QRS a blocco di branca sinistra. In uno studio, i pazienti con ritmo stimolato mostravano una mortalità superiore sia in sede intraospedaliera sia a un anno, in parte dovuta a sottostima del rischio, che si rifletteva nella strategia di trattamento correlata alla difficoltà diagnostica in questa presentazione.
I miociti cardiaci danneggiati liberano in circolo numerose proteine che comprendono mioglobina, creatinchinasi (CK, creatine kinase) con l'isoenzima miocardiospecifico (MB), troponine (sia I sia T), mioglobina, aspartato aminotransferasi e lattato deidrogenasi. Attualmente, le troponine costituiscono i marker di danno miocardico di scelta per la loro alta sensibilità e specificità. Qualora non sia disponibile il dosaggio delle troponine, la quota MB delle CK rappresenta la migliore alternativa. Proprio per la maggiore rapidità con cui compare nel sangue e con la quale si riduce fino a scomparire, il dosaggio di CK-MB può essere utilizzato (1) nei pazienti che si presentano precocemente dopo l'insorgenza dei sintomi; (2) per datare l'inizio del danno miocardico se vi sia già un incremento di troponina; e (3) per determinare un reinfarto durante il successivo decorso ospedaliero. Il dosaggio di CK totale, aspartato aminotransferasi e lattato deidrogenasi non è più raccomandato. Il dosaggio dei marker è consigliato all'arrivo, a 6-9 ore e a 12 fino a 24 ore qualora i primi risultati siano negativi e vi siano criteri clinici sospetti. La mioglobina è una proteina con peso molecolare di 17,8 kD ed è rilasciata dalle cellule miocardiche danneggiate. Come mostrato nella figura, la liberazione nel plasma si verifica entro alcune ore dopo l'insorgenza di un infarto, raggiunge un picco tra 1 e 4 ore e si mantiene elevata per 24 ore. Sebbene il suo rapido innalzamento ne veda l'utilizzo come marker precoce per STEMI, essa non è tuttavia specifica delle cellule miocardiche e non dovrebbe essere impiegata come singolo marker nella valutazione di infarto miocardico.
L'isoenzima MB della CK è presente in massima concentrazione nel miocardio, ma una piccola percentuale si può trovare nel muscolo scheletrico, nella lingua, nell'intestino tenue e nel diaframma. La comparsa di CK-N113 nel plasma avviene circa entro le prime 3 ore dall'inizio dei sintomi, raggiunge un livello di picco tra 12 e 24 ore e ha una durata media di 1-3 giorni. Altre cause cardiache non correlate a IMA potenzialmente responsabili di incremento dei livelli di CK-MB possono essere procedure di cardioversione, chirurgia cardiaca, miopericarditi, procedure di rivascolarizzazione coronarica percutanea (PCI,percutaneous coronary intervention) e, in alcuni casi, tachiaritmie rapide. Tra le cause,non cardiache, invece, occorre annoverare ipotiroidismo, politraumi 'rabdomiolisi, distrofia muscolare e diverse altre affezioni neuromuscolari. Occasionalmente, è possibile il riscontro di una concentrazione elevata di CK-MB in presenza di normali valori plasmatici di CPK totali. Ciò può avvenire in caso di modesto danno miocardico in soggetti il cui livello basale di CPK sia al limite inferiore del range di normalità.Le troponine regolano nel cuore l'interazione tra actina e miosina e mostrano una specificità superiore rispetto alle CK-MB Esistono due isoforme cardiache delle troponine: T e 1*. Il loro innalzamento nel siero avviene tra 3 e 12 ore dalla comparsa di ischemia e possono mantenere livelli elevati per 8-21 giorni (troponina T) o 7-14 giorni (troponina 1). Elevati livelli di troponina correlano con i riscontri aria tomopatologici di necrosi miocardica e possono indicare una prognosi peggiore nei soggetti con sospetta sindrome coronarica acuta. Una diagnosi precoce è il cardine del trattamento dei pazienti con STEMI. Può essere ottenuta attraverso un tracciato ECG acquisito sul territorio da personale medico e quindi trasmesso ai medici del Dipartimento di Emergenza o inviato a un cardiologo.
La chiave di volta
della
visita: Un Medico per Tutti
Classe I.
L'anamnesi mirata raccolta al Dipartimento di Emergenza dovrebbe accertare se i pazienti con STEMI abbiano in precedenza avuto episodi di angina pectoris stabile o instabile, infarto miocardico, bypass aortocoronarico o PCI. La valutazione dei sintomi riferiti dovrebbe essere focalizzata sul dolore toracico, sui sintomi associati, sulle differenze di presentazione correlate al sesso e all'età dei soggetti, sulla presenza di ipertensione arteriosa ed il diabete mellito, sulla possibilità di dissezione aortica; si dovrebbero valutare il rischio di sanguinamenti e la presenza di evidenze patologiche di tipo cerebrovascolare (amaurosi, debolezza degli arti o alterazioni mimiche facciali; presenza di parestesie ad arti e faccia o perdita di sensibilità; atassia; vertigini). (Livello di Evidenza: C).
2. L'esame obiettivo del paziente dovrebbe essere eseguito allo
scopo di facilitare la diagnosi e valutare l'estensione e la localizzazione dell'infarto
e rilevare la presenza di complicanze. (Livello di Evidenza: C
3. Prima della somministrazione della terapia trombolitica dovrebbe
essere eseguito un sommario, ma mirato, esame neurologico, per rilevare esiti di
precedenti infarti cerebrali o deficit cognitivo. (Livello di Evidenza: C)
4. In tutti i pazienti con dolore toracico (o equivalenti anginosi)
o altri sintomi suggestivi per STEMI entro 10 minuti dall'arrivo al Dipartimento
di Emergenza si dovrebbe eseguire un ECG a 12 derivazioni, analizzato prontamente
da un medico esperto. (Livello di Evidenza: C)
5. Qualora il primo ECG non fosse diagnostico ma il paziente
continuasse a rimanere sintomatico e con alto sospetto di STEMI, dovrebbero essere
eseguiti ECG a intervalli di 5-70 minuti o dovrebbe essere attivata una monitorizzazione
ECG continua, per rilevare tempestivamente l'eventuale sopraslivellamento del tratto
ST (Livello di Evidenza: C)
6. Nei pazienti con infarto inferiore dovrebbero essere
utilizzate anche le derivazioni destre per riscontrare elevazioni del tratto ST
suggestive di infarto del ventricolo destro. (Livello di Evidenza: B).
segue infarto_miocardico_stemi_2.htm
vedi anche l'indice
cardiologia