La depressione, il disturbo maggiore e la semplice distimia

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Distinguiamo, a grosse linee e per farci capire, com'è nostro intento in questo Sitoweb, un disturbo minore, la distimia, ossia il cattivo tono dell'umore, saltuario, meno grave, più limitato nel tempo e nei segni, dal disturbo depressivo maggiore vero e proprio, più grave e di pertinenza psichiatrica.

Distimia

E' un umore cronicamente depresso, presente per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno per 2 anni. Gli individui col disturbo distimico si sentono tristi e "giù di corda". Di depressione soffrono 15 persone su 100, quelli che se ne stanno in disparte, non hanno relazione sociale, vivono ritirati, si sentono inadeguati, non si mettono in gioco, non si rallegrano, non hanno voglia di divertirsi, vedono tutto "buio", senza dare un tempo al futuro, senza voglia di avere una piacevole storia d'amore o di sesso.

presentano umore depresso per la maggior parte del giorno: la persona si sente triste, vuota, disperata, oppure tende al pianto e alla lamentazione. Si rende conto di essere una persona stanca, inutile per la famiglia, incapace di lavorare proficuamente, demotivata e, dunque, causa del malessere degli altri, senza energie, senza sonno la notte, affaticata o al contrario, sempre a dormire tutto il santo giorno.
Il depresso ha ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, mantenere l’attenzione e prendere decisioni. Ritiene di essere la causa della rovina del coniuge e per questo pensa di togliersi la vita per risolvere la questione; la morte è vissuta come estrema liberazione dall'angoscia esistenziale.  Il depresso, soprattutto, quello maggiore,  ha idee di suicidio, ma - cosa ancora più grave - non chiede aiuto agli altri! Spesso capita che si toglie veramente la vita e gli altri rimangono perplessi perchè quando pensano che il depresso sia uscito dal tunnel della depressione, quello è il momento ideale per suicidarsi, all'insaputa degli amici, del coniuge, dei colleghi di lavoro. E sono sempre le persone più fini, più leali, più buone, più altruiste che spesso si suicidano.

I sintomi delle depressione maggiore

Essi presentano ancora uno o più sintomi sotto riportati:
-scarso appetito o al contrario iperfagia (mangiano cioccolata, dolci, spuntini ecc.)
-insonnia o ipersonnia
-scarsa energia o astenia
- bassa autostima e fobia sociale
- difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni
- sentimenti di disperazione

E' presente distimia nel 2% degli anziani che può insorgere come perdita dell'autostima, cioè incapacità dell'anziano a far fronte ai bisogni emergenti; la distimia insorge specialmente nella stagione autunnale o invernale, quando l'anziano sta più tempo in casa e da solo; essa si può associare ad altri sentomi: sensazione di dolore toracico, dispnea, cardiopalmo, vertigine, dolore addominale, stitichezza, pollachiuria, urgenza minzionale, dolori diffusi muscoloscheletrici, cefalea, disturbo della memoria, capogiro. Si può associare, ancora, a vere patologie sistemiche:

-ipotiroidismo
-cardiopatia ischemica (paziente cardiopatico, infartuato, ospedalizzato in UTIC ecc)
-vasculopatia cerebrale (paziente con ictus cerebrale che piange, si dispera, non è autosufficiente)
-Morbo di Parkinson (paziente disorientato, aggressivo, asociale, che si sente abbandonato e disabile)

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effetti dello stress sul corpo

Disturbo depressivo maggiore.

Può essere lieve, moderato o grave.

Secondo studi americani ne sono affetti il 26% delle donne ed il 12% degli uomini., specie se in famiglia esiste un parente di primo grado che ne sia affetto.

Il disturbo depressivo maggiore si definisce così perchè è persistente e la depressione è più cronica, il paziente ha una importante alterazione del tono umore continua che dura almeno due anni, con la presenza dei sintomi tipici del disturbo depressivo maggiore.

Secondo la "bibbia" degli psichiatri, o DSM 5, la depressione maggiore si diagnostica se sono presenti necessariamente almeno 5 dei seguenti sintomi:

- Umore depresso (es. sentirsi triste, vuoto, senza speranza).
- Perdita di interesse e piacere nel fare qualsiasi cosa.
- Significativa perdita di peso o aumento di peso.
- Agitazione psicomotoria o rallentamento psicomotorio.
- Stanchezza cronica e perdita delle energie.
- Sentimenti di indegnità o sensi di colpa eccessivi o inappropriati.
- Maggior difficoltà nel pensare e restare concentrati, oppure patologica indecisione.
- Ricorrenti pensieri di morte, ricorrenti ideazioni suicidarie oppure tentativi di suicidio.

Episodio depressivo maggiore

Si caratterizza per:
Sono presenti 5 o più dei sintomi appresso riportati; si caratterizza per i seguenti sintomi, presenti contemporaneamente per un periodo di 2 settimane, non causate da situazioni patologiche particolari (per es. malattia grave ed ospedalizzazione) nè associato a spunti deliranti:
- Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno marcata diminuizione di interesse e piacere per tutte le attività della giornata;
- perdita di peso o aumento di peso oppure riduzione dell'appetito quasi ogni giorno.
- insonnia o ipersonnia
- agitazione e rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno
- faticabilità
- sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati (che possono essere deliranti), quasi ogni giorno
- ridotta capacità a concentrarsi o pensare
- pensieri di morte (non solo paura di morire, ma ideazione suicidaria senza un piano specifico o ideazione di un piano specifico per commettere suicidio.

Disturbo depressivo maggiore, episodio singolo

- I sintomi causano disagio significativo e compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.
- I sintomi non dipendono da impiego di sostanze, per es. droghe
- I sintomi non dipendono da lutto, cioè perdita di persona (per es. il coniuge)
Non ci sono stati altre manifestazioni psichiatriche, per es. schizofrenia, disturbo depressivo delirante o psicotico, nè ipomaniacale.

Disturbo depressivo maggiore ricorrente

Si caratterizza per la presenza di due o più episodi depressivi maggiori, intervallati 2 mesi uno dall'altro non ci devono essere altre manifestazioni di pertinenza psichiatrica (come sopra)

La cura

E' scritta col punto esclamativo perchè ogni disturbo del tono dell'umore non va mai sottovalutato e ve lo dico per esperienza e cognizione di causa: non è la prima volta che leggiamo di suicidi sul giornale di persone all'apice di carriera, di casalinghe divorziate, di studenti ecc. Il primo obiettivo è quello di recarsi dallo psichiatra, senza vergogna, nè esitazioni! Ben sapendo che il 20% della popolazione, sottoposta alla pressione dello stress quotidiano, è affetta da problemi psichiatrici. Lo psichiatra valuterà attentamente il vostro problema e prescriverà il farmaco antidepressivo che si "cuce", per meglio dire, su di voi, a seconda dei sintomi di cui siete affetti. Essi sono:
- i vecchi antidepressivi triciclici
- i nuovi SSRI, cioè inibitori del reuptake della serotonina; per es: la fluoxetina, la sertralina, la paroxetina, la fluvoxamina ed il citalopram


Inibitori della ricaptazione della serotonina

Citalopram  20 mg 1 volta/die  
Escitalopram 10 mg 1 volta/die
Fluoxetina 10 mg 1 volta/die
Fluvoxamina 50 mg 1 volta/die
Paroxetina 20 mg 1 volta/die
Sertralina 50 mg 1 volta/die

Modulatori della serotonina (5-HT2 bloccanti)
Tali sostanze, in primo luogo, bloccano i recettori 5-HT2 e inibiscono la ricaptazione della 5-idrossitriptamina e della noradrenalina. I modulatori della serotonina comprendono
- Trazodone
- Mirtazapina

Inibitori della ricaptazione di serotonina-noradrenalina
Anche questi farmaci (p. es., desvenlafaxina, duloxetina, levomilnacipran, venlafaxina, vortioxetina) hanno un duplice meccanismo d'azione su 5-idrossitriptamina e noradrenalina, così come gli antidepressivi triciclici.

- Desvenlafaxina 50 mg 1 volta/die
- Duloxetina 20 mg 2 volte/die
- Levomilnacipran 20 mg 1 volta/die per 2 giorni, poi 40 mg 1 volta/die
- Venlafaxina 25 mg 3 volte/die
- Vortioxetina 5-10 mg 1 volta/die

- Inibitore della ricaptazione della noradrenalina-dopamina
Attraverso meccanismi non chiaramente compresi, questa classe di farmaci influenza favorevolmente la funzione dopaminergica e noradrenergica e non influenza il sistema della 5-idrossitriptamina.

Il bupropione è attualmente l'unico farmaco di questa classe.

Antidepressivi eterociclici
Questo gruppo di farmaci, che una volta rappresentava il caposaldo del trattamento, comprende i triciclici (le amine terziarie amitriptilina e imipramina e i loro metaboliti aminici secondari nortriptilina e desipramina), i triciclici modificati e gli antidepressivi tetraciclici.

Amitriptilina 50 mg 1 volta/die
Amoxapina 50 mg 2 volte/die
Clomipramina 25 mg 1 volta/die
Desipramina 25 mg 1 volta/die
Doxepina 25 mg 1 volta/die
Imipramina 25 mg 1 volta/die

 

La cura è altamente specialistica, quindi ci si deve rivolgere dallo psichiatra; i farmaci all'inizio del trattamento possono dare sedazione, ma del resto questo è un effetto benefico sfruttabile ai fini terapeutici (infatti se un soggetto soffre di insonnia perchè il suo capo lo fa esaurire e lo manda giù, meglio di così non si può!); talaltra possono dare secchezza delle fauci, compromessa capacità a mettere a fuoco gli oggetti, tachicardia, disfunzioni sessuali, per azione anticolinergica; infine possono dare aumento di peso, ma va bene se un soggetto era in precedenza astenico. Insomma la cura la dovete fare se ne avete le indicazioni. E chiudiamo con una curiosità: studi condotti negli anni 80 hanno dimostrato che l'esposizione a luce solare pare a 10.000 lux diretta verso il volto del paziente X 30 minuti almeno una volta al dì è in grado di curare la depressione e lo stress. La scoperta sta a significare che in queste nostre maledette metropoli del Nord, senza parchi, senza sole e senza colori viviamo male; ne tengano conto i signori politici nel progettare con gli architetti le metropoli del futuro, dove i parchi e la vita alla luce del sole è importante: come vedete l'articolo soma psiche ambiente aveva già centrato l'obbiettivo, cioè un individuo vive in un contesto sociale e naturale in cui il suo corpo si immerge in un ambiente calandosi con la psiche, cioè col Sistema Nervoso centrale che ci collega a tutto il resto; ne deriva che se io sto male nel mio ambiente naturale, perchè non ho contatti col sociale, col vicino di casa, coll'ortolano, col salumiere, col sacerdote e così via, nè con la natura, ne risente la mia mente ed il mio corpo.

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