appunti del dott. Claudio Italiano
Significa mancanza dell'immunità, ossia del processo per cui un soggetto è in grado
di difendersi dagli agenti patogeni, cioè da agenti infettivi portatori di malattie
e/o da processi neoplastici, per cui le cellule degenerate non possono
essere più eliminate attraverso il processo di citotossicità.
Le cause di immunodeficienza sono molteplici, sia primitive, cioè la cui eziologia
non è conosciuta o secondarie, cioè acquisite, il che significa che un soggetto
nato sano diventa in seguito immunodeficienze per esempio per l'esposizione a virus
come HIV, virus dell'AIDS, o a radiazione.
Difetti dei linfociti B con sindrome da deficit anticorpale:
agammaglobulinemia di Bruton:
trasmissione ereditaria legata al cromosoma X: le donne sono portatrici e i figli
maschi sono malati. Mancata maturazione da precursori a linfociti B mature. La
malattia si manifesta con assenza di plasmacellule e linfociti B
common variable immunodeficiency (CVID):
sindrome da deficit anticorpale clinicamente analoga alla agammaglobulinemia di
Bruton, ma non ereditaria.
ipogammaglobulinemia transitoria:
compare occasionalmente nei bambini piccoli sino alla fine del 2° anno d'età
deficit selettivo di IgA:
è l'immunodeficit più frequente (1:500)
deficit di sottoclassi IgG (soprattutto IgG: e IgG4).
Difetti delle cellule T:
sindrome di Di George:
aplasia del timo e delle paratiroidi con assenza di immunità cellulo-mediata, correggibile
con trapianto di timo fetale
Difetti combinati delle cellule B e T:
i difetti isolati delle cellule T sono molto rari. La cooperazione cellulare T-B
riduce abitualmente anche la produzione di immunoglobuline.
severe combined immunodeficiency (SCID):
ipoplasia di tutti i tessuti linfatici, compreso il timo. Ne esistono numerose varianti,
ad es. una variante con difetto del gene della adenosin-deaminasi (ADA). In caso
di SCID con trasmissione ereditaria legata al cromosoma X (X-SCID) è presente anche
un difetto del gene IL-2R-y.
sindrome di Nezeloff: forma particolare di SCID con normalità delle cellule B.
atassia-teleangectasia (sindrome di Louis-Bar):
ereditarietà autosomica recessiva; associazione con atassia + teleangectasia
sindrome di Wiskott-Aldrich:
ereditarietà recessiva legata al cromosoma X; associazione con
trombocitopenia +
eczemi
candidiasi mucocutanea cronica: difetto
dei linfociti T e dei macrofati nella produzione di linfochine.
Difetti delle cellule B (sindrome da deficit anticorpale): ad es.
sindrome protido-disperdente da causa enterica o renale
linfomi non
Hodgkin di tipo B, in particolare plasmocitoma e
LLC
splenectomia, radioterapia Difetti delle cellule T:
infezioni virali: HIV, CMV, EBV e
virus del morbillo
infezioni batteriche da
micobatterio tubercolare o della lebbra
carenza di proteine (malnutrizione)
linfomi di Hodgkin e non Hodgkin di tipo T
Trattamento con corticosteroidi, immunosoppressori
Difetti combinati delle cellule B e T: ad es. terapia citostatica, uremia, ustioni, politrauma.
Un soggetto affetto da immunodeficienza avrà un'aumentata suscettibilità alle infezioni batteriche, (in particolare delle vie respiratorie) in caso di difetti delle cellule B, oppure alle infezioni virali e micotiche in caso di difetti delle cellule T; inoltre compare un'aumentata suscettibilità a tumori e affezioni autoimmuni.
Essa si avvale dell' anamnesi, della clinica e delle indagini di laboratorio,
compreso il protidogramma ed il dosaggio delle gammaglobuline. Il quadro matologico
dimostra una conta dei linfociti caratterizzata da deficit degli stessi, quindi
si richiede la caratterizzazione fenotipica dei linfociti T, B, T-helper e T-suppressor,
rapporto T/L ed il dosaggio delle immunoglobuline: IgG con loro sottoclassi, IgA,
IgM. Alcuni autori impiegano dei test cutanei con antigeni cosiddetti "richiamo"
per valutare la funzione delle cellule T. Infine analisi del sistema del complemento.
Ricerche specifiche: ad es. biopsia con istologia del midollo osseo e dei linfonodi.
Causale: ad es. in caso di SCID trapianto di midollo osseo o di cellule staminali (eventualmente già intrauterino); in caso di SCID con deficit di ADA terapia genica; in caso di sindrome di Di George trapianto di timo; correzione delle cause delle immunodeficienze secondarie (acquisite).
profilassi delle infezioni: misure igieniche, eventualmente locali asettici, misure
selettive di decontaminazione, profilassi mirata a particolari affezioni (ad es.
profilassi della polmonite da Pneumocystis carinii, tramite somministrazione di
cotrimossazolo), ecc.
in caso di infezioni: chemioterapia antimicrobica
in caso di sindrome da deficit anticorpale terapia sostitutiva con y-globuline
(immunoglobuline), eventualmente anche con preparati iperimmuni virus-specifici.
La terapia sostitutiva cronica e.v. con preparati di IgG polivalenti (200-300 mg/kg
di peso corporeo ogni 4 settimane) è superiore alla somministrazione i.m. In caso
di deficit di IgA l'indicazione alla somministrazione di immunoglobuline deve essere
attentamente valutata, poiché può provocare reazioni anafilattiche. Si deve preliminarmente
eseguire un test per la ricerca di auto-anticorpi an-ti-IgA ed è consigliabile impiegare
preparati di IgG depleti in IgA. In caso di necessità di emotrasfusione, utilizzare
solo concentrati eritrocitari lavati
somministrazione di citochine nell'ambito di studi controllati.