INFEZIONE DA CYTOMEGALOVIRUS (CMV)

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appunti del dott. Claudio Italiano

La malattia del bacio - Virus EBV L'herpes labiale e genitale La tonsillite, il mal di gola La faringite streptococcica

Agente eziologico

II cytomegalovirus (CMV) è un virus a DNA che appartiene al gruppo degli herpesvirus e, in quanto tale, sospettato di essere oncogeno. Dopo l'infezione primaria il citomegalovirus (CMV o HHV-5) entra in alcuni tipi di cellule del nostro organismo dentro le quali si replica in modo parassitario e le porta alla morte. Sono sede di infezione primaria multipla le cellule epiteliali, le mucose, i linfonodi (cfr linfoadenopatie). Permane in forma latente per tutta la vita nel sangue periferico, nell'epitelio dei tubuli renali e nell'epitelio delle ghiandole salivari.Pertanto persiste in forma latente nell'organismo e può riattivarsi quando i sistemi di difesa si indeboliscono. Appartiene alla stessa famiglia alla quale appartiene il virus dell'herpes labiale e genitale, della varicella, della mononucleosi infettiva (virus di Epstein-Barr).

di sviluppo è infetto più del 90% della popolazione, in Europa circa il 50%. Nei gruppi a rischio (AIDS, prostitute, omosessuali), il 90% dei soggetti risulta positivo per la presenza di anticorpi specifici. L'infezione da CMV connatale è l'infezione virale congenita più diffusa. Il fattore di ri­schio principale è rappresentato dall'infezione primaria in gravidanza (che compare circa nel 3% delle donne sieronegative): in questo caso viene infettato 1/3 dei feti, nel 10% circa dei quali si manifesta poi la malattia connatale da CMV. Nel 10% circa delle donne sieropositive si verifica una riattivazione dell'infezione da CMV durante la gravidanza: in questo caso il feto viene infettato più raramente (< 10%) e i neonati so­no generalmente asintomatici (danni a distanza possono però comparire nel 10% dei casi circa). In caso di infezione post-natale, la malattia si manifesta prevalentemente nelle seguenti situazioni a rischio: riduzione delle difese legata ad affezioni maligne (ad es. leucemie, malattia di Hodgkin, linfomi non-Hodgkin), immunodeficienze acquisite (AIDS congenite (ad es. SCID), immunosoppressione in caso di trapianto d'organo. Ai fini dell'incidenza e della gravità della malattia è rilevante il quadro anticorpale specifico anti-CMV nel donatore e nel ricevente del trapianto: un ricevente sieronegativo da donatore sieropositivo presenta il rischio più elevato di decorso grave della malattia.

Trasmissione

Transplacentare nelle forme connatali.
Tramite goccioline di Flugge e secreti organici nelle forme post-natali; anche mediami trasfusioni di sangue, trapianto d'organo e contagio sessuale.
 

Incubazione


Non è nota con certezza (3-6 settimane?).
Anatomia patologica
Infiammazione linfo-plasmacellulare interstiziale con presenza di cellule giganti e corpi inclusi virali intranucleari (cellule a «occhio di civetta»).
 

Clinica


La malattia può coinvolgere vari organi:
• nel neonato (infezione connatale): nascita prematura, epatite con  ittero protratto, epatomegalia e splenomegalia, anemia emolitica, Trasmissione
Transplacentare nelle forme connatali.
Tramite goccioline di Flugge e secreti organici nelle forme post-natali; anche mediami trasfusioni di sangue, trapianto d'organo e contagio sessuale.

Incubazione

Non è nota con certezza (3-6 settimane?).
Anatomia patologica
Infiammazione linfo-plasmacellulare interstiziale con presenza di cellule giganti e corpi inclusi virali intranucleari (cellule a «occhio di civetta»).

Clinica

La malattia può coinvolgere vari organi:
• nel neonato (infezione connatale): nascita prematura,- epatite con leucopenia, piastrinopenia-retinite (è la manifestazione da CMV più frequente in corso di AIDS):

-essudato a fiocchi di cotone ed

-emorragie
-encefalite
-polmonite interstiziale con elevata mortalità, intorno al 50% dei casi (è seconda per frequenza in corso di AIDS, ed è la causa principale di polmonite dopo trapianto di midollo osseo allogenico)
-esofagite, gastrite
- colite con ulcerazioni (frequente in corso di AIDS)
-epatite
- ripresa tardiva dell'ematopoiesi (con pancitopenia) dopo trapianto di midollo osseo allogenico.
 

Laboratorio

Spesso leucopenia con linfocitosi relativa e linfociti atipici; evtl. piastrinopenia.

Diagnosi differenziale

Epatite e polmonite da altra causa, infezione da HIV.

Diagnosi

1. clinica, valutazione oculistica (esame del fundus)
2. diagnostica prenatale dell'interessamento fetale in caso di infezione durante la gravidanza:
 — ecografia fetale
— evtl. valutazione del liquido amniotico e del sangue del cordone ombelicale per la ricerca di anticorpi IgM e del DNA virale
3. diagnostica neonatale: dimostrazione degli anticorpi IgM e del virus nelle urine e nel secreto faringeo
4. diagnostica dell'infezione post-natale:
— dimostrazione del virus, dell'antigene pp65 e del DNA virale in urine, sangue, liquido di lavaggio broncoalveolare, materiale bioptico: dimostrazione dell'infe­zione attiva da CMV nel paziente immunodepresso
— dimostrazione degli anticorpi specifici:
• infezione primaria: sieroconversione (comparsa di anticorpi IgG anti-CMV) e dimostrazione di anticorpi IgM anti-CMV
• infezione persistente: gli anticorpi IgG anti-CMV sono i marcatori della diffusione dell'infezione nella popolazione
• riattivazione: nei soggetti immunocompetenti si osserva spesso un aumento del titolo degli anticorpi IgG ed evtl. la ricomparsa di anticorpi IgM; in caso di immunodepressione conclamata l'incremento degli anticorpi può mancare, e pertanto la diagnosi non può essere posta mediante tecniche sierologiche.

Istologia

Su materiale bioptico: inclusioni virali nelle cellule giganti infettate.
 

Terapia

• nei pazienti immunocompetenti, anche se sintomatici, non è abitualmente necessario alcun trattamento
• nelle donne gravide sieronegative somministrazione post-esposizione di immunoglo-buline anti-CMV
• nei pazienti immunodepressi con malattia: ganciclovir (mielotossico) e immunoglobu-line anti-CMV. Nei pazienti con AIDS è indicato anche il foscarnet, per il suo effetto antiretrovirale; farmaco di seconda scelta: cidofovir (nefrotossico). Nei pazienti con AIDS, profilassi delle recidive con ganciclovir.

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