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Approfondimento sulle   sensopercezioni

  1. Gastroepato
  2. Argomenti di psichiatria
  3. Le percezioni abnormi

In che cosa consiste il metodo di Jaspers?

Facendo riferimento al pensiero jaspersiano in psicopatologia sulle sensopercezioni diremo che per Jaspers "L'oggetto della psicopatologia è l'accadere psichico reale e cosciente. Noi vogliamo sapere che cosa provano gli esseri umani nelle loro esperienze e come le vivono".

Per Jaspers si tratta della base della lezione metodologica per il clinico che voglia procedere correttamente nel compiere i primi passi nell'esplorazione della soggettività altrui - evitando cioè di cortocircuitare il livello di esplorazione della coscienza del paziente facendo ricorso a "mitologie del cervello" o a etichettamenti diagnostici, laddove la diagnosi deve essere l'ultima delle preoccupazioni.

Occorre dare voce innanzitutto alla soggettività , ai vissuti esperiti e riportati dal paziente in prima persona; voce ai fatti psichici quali essi sono e non quali vengono teorizzati o reificati.

 Singoli fenomeni della "vita abnbnorme"

I singoli fenomeni comprendono:

• Articolazione dei fenomeni come un insieme di relazioni: coscienza dell'oggetto e coscienza dell'Io;
 

L'insieme delle relazioni è sempre fondato su:

- l'esperienza tempo

- l'esperienza dello spazio,

- coscienza del corpo

- coscienza di realtà;

• Fenomeni diretti e mediati;
• Il fenomeno originario che rende possibile il pensare e il volere si chiama riflessività.

Lo psichiatra mette in evidenza alcune premesse, per le quali i singoli fenomeni della vita abnorme, hanno delle caratteristiche che possono essere riassunte:
-Articolazione dei fenomeni come un insieme di relazioni.

Delirio

delirium e cause
delirium e patogenesi
delirium ed approccio al paziente
delirium: clinica e diagnosi
Percezioni abnormi

Quindi noi possiamo studiare i fenomeni psicopatologici, sempre nella prospettiva di due aspetti, quello della conoscenza dell'oggetto, quindi della conoscenza non solo di quello che sta di fronte ma anche della conoscenza dell'io che prende visione di quello che sta di fronte, ma quello che sta di fronte non è soltanto il mondo esterno ma anche il mondo interno.

Per cui il corpo può essere oggetto di fenomeni abnormi.

In psicopatologia questo avrà delle ripercussioni, allorché si parlerà di psicopatologia della rappresentazione corporea, come nell'anoressia come nell'obesità, come nelle dismorfofobie (cioè tutte quelle alterazioni che riguardano la percezione non corretta del corpo).

-La seconda premessa dei fenomeni della vita abnorme, risiede sull'osservazione che l'insieme delle relazioni è sempre fondato in un in una cornice, che è la cornice dell'esperienza del tempo, dello spazio, del corpo, è la coscienza della realtà nella sua interezza.

-Naturalmente in questo studio dei fenomeni abnormi, Jaspers osserva la differenza tra fenomeni diretti, alla nostra osservazione, e fenomeni che sono mediati da altri elementi.

Egli aggiunge subito che quello che consente e che rende possibile, il pensare e il volere si chiama riflessività.
 

Schizofrenia, mania

l maniaco
La cura del maniaco

Il bipolare
L'isterica
schizofrenia
Lo schizofrenico e la sua cura
Schizofrenia e farmaci

Farmaci antipsicotici
ambiente e schizofrenia

Quindi riflessività è il fenomeno attraverso i l quale noi prendiamo conoscenza degli avvenimenti abnormi
 

• Tutta la vita psichica è un insieme di relazioni che danno luogo allo stato di coscienza;
• I fenomeni si possono descrivere solo in parte ben delimitati;
• I fenomeni possono apparire più volte nelle nostre descrizioni.
 

L'altra premessa jaspersiana è quella che riguarda i singoli fenomeni della vita abnorme, per i quali tutta la vita psichica è un insieme di relazioni, quindi noi abbiamo una coscienza dell'insieme e da questo insieme nasce l'esperienza della vita psichica.

Ne deriva che i fenomeni si possono descrivere e solo in parte sono ben delimitati. Un altro aspetto importante e che si ritroverà anche in altri punti di vista della comprensione psicopatologica, sostiene che i fenomeni possono apparire più volte nelle nostre descrizioni. Quindi analogamente a quello che si osserva nella patologia generale, il fenomeno patologico si evidenzia grazie alla sua persistenza, e soprattutto alla sua ripetitività.
 

Forma e contenuto dei fenomeni

Regola: tutti i fenomeni devono essere distinti nella forma dal contenuto; origine di due psicologie:
Per la psicologia fenomenologica ciò che importa è sempre la forma;
 

• Per la psicologia comprensiva ciò che importa è sempre il contenuto.
L'autore fenomenologo pone come regola generale l'osservazione per la quale tutti i fenomeni devono essere distinti dalla forma, e dal contenuto.

Ad esempio nella psicopatologia della percezione, l'allucinazione, noi dobbiamo distinguere un aspetto della forma, l'alterazione della percezione, e del contenuto, se, cioè,   l'allucinazione è di tipo visivo o uditivo.

 Lo stesso varrà per i deliri.
I punti di vista della forma e del contenuto daranno origine a due psicologie, una psicologia fenomenologica, per la quale cioè che importa è sempre la forma.

Quindi è la forma che descriverà la psicopatologia, è la forma che ne differenzierà le varie funzioni psichiche e le relative psicopatologie, ad esempio la funzione delle senso percezioni, quindi la psicopatologia delle senso percezioni.

Le funzioni del pensiero quindi la psicopatologia del pensiero, come nelle ossessioni, nel delirio, e quant'altro. Per contro in riferimento al contenuto, ciò ci riporta alla psicopatologia comprensiva, e quindi quella che fa leva sulla tematica dell'alterazione della forma, ad esempio un'allucinazione visiva  è un'allucinazione di una immagine, di una figura scomparsa, la figura scomparsa è il contenuto.

E quindi la psicopatologia comprensiva, inaugura una riflessione molto diversa, dove si pone anche tutto il grande problema dell'interpretazione psicopatologica.

Nell'ambito della psicopatologia comprensiva troveremo le varie teorie, ad esempio quella psicanalitica, quella esistenziale, quella sistemica, mentre la psicopatologia fenomenologica può essere considerata più che una scienza a sè stante, una metodologia attraverso la quale si descrive il fenomeno psicopatologico.
 

Passaggi e gruppi di fenomeni

I fenomeni vanno sempre distinti ed il loro raggruppamento è solo un metodo che tiene conto del tempo, dello spazio, della coscienza corporea, della coscienza dell'oggetto e della coscienza dell'Io.

Il filosofo, perché accanto alla sua professione di psichiatra, Jaspers era certamente un filosofo, un grande filosofo della fenomenologia, dice che i fenomeni devono essere sempre distinti, e il raggruppamento è un metodo che deve tenere conto di alcune coordinate che sono oggettivabili che sono il tempo, lo spazio, la coscienza del corpo, dell'oggetto e dell'Io.

E quindi tenendo conto del tempo noi risponderemo alla domanda:

 Quando?

 

Tenendo conto dello spazio:

Dove?

Tenendo conto della coscienza del corpo:

Quali sono le esperienze interne?

Tenendo conto della coscienza dell'oggetto:

 la focalizzazione del soggetto nei confronti dell'esperienza e appunto della coscienza, l'Io, cioè l'esperienza del soggetto nei confronti della psicopatologia.
 

Pertanto è fondamentale nel pensiero Jaspersiano la coscienza dell'oggetto.

Dove il termine "oggetto" va inteso come tutto ciò che ci sta di fronte, e ne deriva che questa percezione dell'oggetto sarà differente da altre teorie, ad esempio quella psicanalitica, dove l'oggetto si arricchisce di un ulteriore specificazione, ad esempio, diventa "oggetto psichico",

Mentre nella psichiatria fenomenologica, l'oggetto è quello che sta di fronte, nella terminologia ad esempio psicanalitica questo oggetto avrà una diversa concezione.
 

Definizione dell'oggetto psichico

Nella teoria psicanalitica, l'oggetto è la fonte e la meta delle pulsioni, ovvero si dà all'oggetto una capacità di sollecitare il desiderio e di poterlo estinguere, cosa ad esempio che non c'è nella psicologia fenomenologica che come abbiamo detto si occupa della forma piuttosto che della sua comprensione.

Con questa premessa possiamo cominciare a parlare delle anomalie delle percezioni.
 

Che cosa sono le anomalie delle percezioni?

Di che cosa parliamo?

Si tratta de:

• Alterazioni nell'intensità delle sensazioni;
• Spostamento delle qualità sensoriali;
• Sensazioni concomitanti abnormi (audition colorée, synopsie)

Una prima classificazione tiene conto delle intensità delle sensazioni, una seconda caratterizzazione è
quella che fa riferimento allo spostamento delle qualità sensoriali, e una terza che fa riferimento a sensazioni concomitanti abnormi, come ad esempio le audizioni colorate, le sinestie, le sinopsie.

Le sensazioni concomitati abnormi sono abbastanza frequenti nella psicopatologia, ma sono state prese a partire da un periodo particolare della storia, ad esempio quello del romanticismo, nella possibilità di ricerca di nuove realtà.

A tutte queste sensazioni concomitanti abnormi certamente può essere riservato ad esempio l'uso di sostanze stupefacenti.

La sensazione concomitante abnorme è allorché un senso si appropria di caratteristiche di un altro senso.

Ad esempio nel campo musicale, alcuni autori, hanno cercato di fare una correlazione tra produzione sonora e colori. Ad esempio nei concerti, si proiettano luci colorate, cioè la musica si arricchisce di elementi di stimolazione di caratteri visivo, colori fumi e quant' altro.
 

Caratteri abnormi della percezione

• Estraneamento della percezione;
Vissuto completamente nuovo della percezione;
Partecipazione affettiva nella percezione: nel senso della mancanza, nel senso di una penosa intensità, nel senso di una partecipazione illusoria o fantastica

Scissione della percezione (come nei soggetti schizofrenici)

Le caratteristiche delle percezioni abnormi possono essere riassunte, sono riassunte da Jaspers, in questi punti.

Un primo punto è quello che fa riferimento ad un estraniamento della percezione, cioè la percezione è come se si isolasse dall'esperienza del soggetto per cui, secondo punto, la percezione viene vissuta in maniera del tutto nuova. Pensate di immedesimarvi in un determinato concerto, allorché l'ascolto da luogo a nuove capacità associative, la percezione non è pura nella sua essenza. Per esempio sono a lezione e mi annoio, dunque  ciò che rende abnorme la percezione è la presenza di una partecipazione affettiva che può essere una mancanza di partecipazione affettiva, ad esempio nel lutto, nel senso di una penosa intensità, stesso esempio, o addirittura nella comparsa di elementi di carattere illusorio o fantastico: per esempio il professore spiega ed io penso si tratti di un attore che parla.


Ed è per questo che spingendo questa esperienza fino al limite dell'incomprensibilità, che possiamo trovare delle scissioni delle percezioni come nei soggetti schizofrenici.
Il pensiero Jaspersiano ci consente di capire meglio quella che è la sintesi esistenziale del soggetto psicotico che per noi risulta incomprensibile allorché non abbiamo vissuto esperienze d i questo senso.
 

False percezioni

Tutte quelle percezioni che vengono percepiti in modo ingannevole di oggetti nuovi.
Più specificatamente l'autore fenomenologo parla di false percezioni, quando il soggetto si trova di fronte a nuove percezioni che vengono percepite in maniera ingannevole, ad esempio la comparsa di oggetti nuovi, e nell'ambito delle alterazioni di oggetti nuovi, abbiamo una classe particolare che è rappresentata dalle "illusioni" (vedi schizofrenia).


Che cosa sono le illusioni?

- Illusioni da disattenzione (che possono essere corrette richiamando all'attenzione);
- Illusioni emotive (che si relazionano ad uno stato emotivo);
- Pareidolie (tra cui i l fenomeno di Rorschach)
 

L'illusione è quando un oggetto presente nel mondo, viene percepito in maniera deformata.

L'illusione si riferisce a qualcosa che esiste nel mondo esterno, e questa illusione può essere dovuta alla disattenzione, dove ad esempio succede a volte che nelle situazioni di stress, in certe situazioni di carattere emotivo, e l'esempio per eccellenza delle illusioni è il fenomeno delle "pareidolie".

Ad esempio, sono agitato ed impaurito, se vedo una tenda bianca della finestra che si muove sotto il vento, posso pensare ad un fantasma! Oppure le persone quando osservano le nuvole possono  trovare delle forme che ricordano ad esempio una chiave, un orso, un carro, o altre cose, questa è una pareidolia.

La nuvola resta sempre una nuvola e voi avete dato un senso alla nuvola.
 

Questo fenomeno è stato utilizzato da Rorschach per mettere appunto il famoso "reattivo di Rorschach", quello delle macchie.

Naturalmente la pareidolia, la nuvola o la macchia, resta pur sempre una nuvola o una macchia. Quindi la pareidolia come fenomeno illusionale, ci porta dal mondo esterno che l'ha generata, al mondo interno che da un suo senso, un suo significato. Per la ricerca del senso, del significato, se ne occupa appunto la psicodiagnostica proiettiva.

Diagnostica differenziale delle illusioni

Che cosa sono le allucinazioni?

Jaspers raccomanda di differenziare le illusioni da alcune interpretazioni intellettuali, come ad esempio in questo quadro si osserva un quadro di Van Gogh, dove siete chiamati ad una breve sosta per riflettere di un possibile significato.
Bene quella che fate è una "interpretazione intellettuale", che nel campo della pittura ad esempio diviene sempre più complessa, tanto più l'oggetto percettivo si allontana dal verismo proposto dalla pittura.
 

Le illusioni si distinguono dalle allucinazioni che ci portano in t u t f altro campo, cioè in quello di oggetti psichici che non sono presenti nel mondo esterno.
Le vere allucinazioni sono false percezioni che hanno carattere di corporeità che non sorgono dalla trasformazione di percezioni reali, ma in modo completamente nuovo, accanto e contemporaneamente a percezioni reali.
 

Le vere allucinazioni sono false percezioni che hanno carattere di corporeità. Cioè il soggetto li percepisce come realmente esistenti. Poi la seconda caratteristica è che non insorgono dalla trasformazione di percezioni reali, a differenza delle illusioni, ma insorgono in maniera del tutto nuovo, accanto e contemporaneamente a percezioni reali.

Quindi quando ci sono le vere allucinazioni, le più frequenti sono certamente quelle acustiche, il soggetto sente ad esempio, accanto a delle percezioni del tutto normali. In questo senso è il dramma dell'allucinazione.
 

Mentre quando manca questo senso di corporeità parliamo di pseudo allucinazioni. Come quelle che ci provengono ad esempio dal mondo interno, ad esempio delle voci che ci parlano dentro. Allora la presenza delle allucinazioni ci introduce ad un altro aspetto assolutamente importante nel funzionamento della vita psichica. Al ruolo delle immagini che hanno nel nostro vivere e come queste immagini nella psicopatologia possono generare situazioni di disagio psichico fino al disadattamento, fino alla psicopatologia, sino a quello che poi studierete in psichiatria, caratteristico dell'esperienza psicotica.
 

Differenza tra Percezione e rappresentazione


La percezione si caratterizza per:

Carattere corporeo
Spazio oggettivo esterno
Disegno definito e
completo
Piena freschezza
sensoriale
Costanza
Indipendenza dalla volontà

La rappresentazione si caratterizza per:
Carattere immaginativo
Spazio interiore soggettivo
Disegno indefinito
Inadeguatezza
Dipendenza dalla volontà


Jaspers propone un tabella differenziale che ci consente di distinguere la percezione che noi abbiamo dell'oggetto esterno, rispetto alla percezione dell'oggetto interno che si chiamerà più propriamente rappresentazione.
Il termine rappresentazione, è molto interessante perché la rappresentazione si compone del suffisso rapresentazioni, Ri- presentare, quindi la rappresentazione in qualche modo, l'immagine ha a che fare con esperienza precedente, cosa che non necessariamente può avere la percezione, soprattutto quando ci troviamo di nuovo ad un percetto nuovo.
Se nelle percezioni c'è un carattere corporeo, nelle rappresentazioni questo carattere corporeo non c'è, ma  c'è il carattere immaginativo.

Se la percezione viene a realizzarsi nello spazio oggettivo esterno, la rappresentazione si concretizza nello spazio interno oggettivo.

E allora la percezione avrà un disegno definito, completo, mentre la rappresentazione avrà un carattere indefinito.

 Provate a ricordare l'immagine di un sogno.

Questa immagine per quanto possa essere viva, e sempre un po' inadeguata e mai avrà la pienezza della freschezza sensoriale della percezione.

La percezione è costante, cioè la percezione o c'è o non c'è, mentre la rappresentazione dipende dalla nostra volontà, dalla nostra capacità, dalla nostra volontà di evocare, e voi capite quanto le immagini possono essere dolorose, quando questa volontà non riesce più a contenerle, come ad esempio nell'ossessione. La percezione infine chiaramente è indipendente dalla volontà.
Ricordiamoci che la percezione sensoriale interessa sempre un oggetto, e non un campo sensoriale, e quindi quando non si ha questo interessamento, come ad esempio nella confusione sensoriale.

 

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