Epatite Delta (D), sintomi, notizie e cure

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Si deve al grande ricercatore italiano, prof. Rizzetto, la scoperta dell’agente dell’epatite delta, o HDV, è un virus difettivo ad RNA che coinfetta l’organismo insieme ad un virus ausiliario, e, pertanto, richiede la funzione ausiliari di HBV (oppure di un altro hepadnavirus virus), affinchè sia in grado di replicarsi e di esprimere se stesso. In sostanza è un virus difettivo, che necessita, cioè, di un compagno che lo aiuti nell'infettare l'organismo. Pertanto l'infezione può essere una coinfezione, cioè ad un'epatite B a cui si associa l'epatite D, o una superinfezione, cioè  in un soggetto portatore di HBV si può associare la superinfezione da virus dell'epatite D.  Ovviamente la malattia (epatite), può essere un'epatite acuta o cronica, cioè con i classici sintomi di ittero, dolore all'ipocondrio destro, febbre, insufficienza epatica o addirittura avere un esordio repentino e drammatico che, tecnicamente, i medici definiscono "fulminante", cioè con distruzione del fegato totale e per la quale solo il trapianto di fegato potrebbe avere un significato di cura. Leggermente più piccolo rispetto a HBV, delta è un virus sensibile alla formalina, di 35-fino a 37-nm  di dimensione, con una struttura ibrida. Il suo nucleo capside esprime gli antigeni delta che non hanno omologia antigenica con gli antigeni di HBV; esso contiene il genoma virale. Il core delta è incapsidato da un ulteriore involucro di HBsAg, praticamente indistinguibile da quello di HBV ad eccezione della composizione in proteine, grandi, medie ed ampie del’HBsAg. Il genoma  è piccolo, di 1700-nucleotide, circolare, a singolo filamento di RNA che è non omologo con HBV DNA (eccettuata una piccola area del gene della polimerasi) ma che possiede caratteristiche ed il modello circolare di reduplicazione comune ai genomi di virus satelliti di piante e viroidi, L’ HDV RNA contiene molte aree di complementarietà interna, comunque esso può ripiegarsi su se stesso, appaiando le basi interne, per formare un’insolita struttura, molto stabile, a barra. HDV RNA richiede la RNA polimerasi II per la sua replicazione, attraverso la sintesi di RNA, diretta da RNA, per la trascrizione dell’RNA genomico in un RNA antigenomico complementare. L’RNA antigenomico funge da modello per la successiva sintesi di RNA. Attraverso l’RNA genomico ed antigenomico di HDV, ci sono regioni codificanti nove proteine.

L’antigene delta, che è prodotto da un filamento antigenomico, esiste in due forme, una piccolo di 195 aminoacidi , che gioca un ruolo nella facilitazione della replicazione della HDV RNA ed una grande, di 214-aminoacidi, che appare per sopprimere la replicazione ma è richiesta comunque per l’assemblaggio degli antigeni in virioni.Per gentile concessione della dott.ssa A.M. Manfrè,esempio di  paziente itterico Gli antigeni Delta si è visto che sono legati direttamente alla RNA polimerasi II, e quindi stimolano la trascrizione. Sebbene i virioni completi dell’epatite B ed  Il danno epatico richiedano la funzione di HBV, la replicazione intracellulare di HDV RNA può avvenire anche senza HBV. Una eterogeneità genomica è stata comunque descritta per HDV ma le conseguenze patofisiologiche e cliniche di queste diversità non sono state riconosciute. HDV può infettare una persona simultaneamente con HBV (co-infezione) oppure superinfettare una persona già infettata con HBV (superinfezione); quando l’infezione da HDV è trasmessa da un donator con un sottotipo di HBsAg ad un recipiente con HBsAg positivà a differente sottotipo, l’agente HDV assume il sottotipo del recipiente, piuttosto che quello del donatore. Poiché HDV  necessita assolutamente di HBV, la durata dell’infezione da HDV è determinate dalla durata dell’infezione di HBV. L’antigene HDV è espresso dapprima nei nuclei degli epatociti ed occasionalmente repertato nel siero. Durante l’infezione HDV acuta, gli anticorpi della classe IgM per HDV sono quelli che predominano e 30-40 giorni possono passare dopo i sintomi e prima che sia possibile reperire anticorpi anti HDV. Nell’infezione autolimitante anti HDV è a basso titolo e transitorio, e raramente rimane riscontrabile al di fuori della clearance dei HBsAg e di HDV antigene. Nell’infezione cronica, anticorpi circolanti, ad alto titolo, sia IgM che IgG anti HDV possono essere riscontrati in alto titolo. L’antigene HDV antigen nel fegato ed HDV RNA nel siero possono essere riscontrati durante la replicazione di HDV.

La cura

Nessun trattamento attenua l'epatite acuta virale, compresa l'epatite D. L'alcol deve essere evitato perché può aumentare il danno epatico.La prevenzione si basa sulle medesime norme comportamentali necessarie per evitare di contrarre l'epatite B. Sempre in analogia con questa forma, va detto che non esiste una cura veramente efficace nemmeno per l'epatite Delta, motivo in più per operare una corretta prevenzione. Discreti risultati, ma spesso solo temporanei, si possono ottenere mediante infusione trisettimanale di interferone in dosi di 5 MUI per metro quadro di superficie corporea.  Le limitazioni della dieta e dell'attività fisica, compreso il riposo a letto generalmente prescritto, non hanno alcuna base scientifica.
L'unico farmaco largamente raccomandato per il trattamento dell'epatite D cronica è l'interferone alfa, sebbene l'interferone alfa pegilato sia probabilmente altrettanto efficace. Si raccomanda il trattamento per 1 anno

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