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Le tigne: epidermophyton

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appunti del dott. Claudio Italiano

Genere epidermophyton

Il genere epidermophyton comprende, invece, una sola specie patogena per l'uomo l' E. floccosum, responsabile di tigne delle grandi pieghe e dei piedi, molto diffuso in Italia., che mai colpisce i capelli e raramente le unghie.

In genere l'ospite, infettato dai funghi, per esempio i bambini, guarisce spontaneamente senza cure alla pubertà, poiché gli acidi grassi, cioè il sebo dei capelli, contrariamente a quanto è possibile pensare (!), rappresenta una difesa e, quindi, i capelli grassi che compaiono nella fase della adolescenza e negli adulti, sono una protezione al diffondere delle infezioni fungine.

L'ospite si difende come può, con attività cellulo-mediata, cioè impiegando i sistemi di difesa rappresentati dai globuli bianchi. Ciò è evidente quando si instaura una reattività cellulo-mediata ed uno stato di allergia verso i funghi che determina intradermoreazioni a estratti di miceli, oppure le infezioni proseguono e si diffondono nei soggetti immunodepressi.

Sintomatologia

L'infezione fungina si manifesta come aree di alopecia, cioè regioni del cuoio capelluto dove i capelli sono diradati, spezzati ed è presente una desquamazione fine e forfora. Ciò Può essere presente specialmente nei bambini dove si formano delle chiazze rotonde, ovalari, a limiti netti e i capelli sono tronchi o molto fragili, nelle aree interessate.

Le chiazze possono essere arrossate o presentare anche una superficie come "di buccia d'arancia", granulosa, e si possono formare delle lesioni nodulari, ripiene di pus, "Kerion celsi

Le tigne si cominciano a vedere in Italia nei soggetti extracomunitari, evidentemente economicamente più sfortunati di noi e si parla di tigne tricofitiche del capillizio , oppure esistono delle lesioni dette "tigne favose" con lesioni dette "scutuli", cioè caratterizzate per ammasso di spore, di colore giallo zolfo, con peli tronchi e pus nel contesto, di pochi millimetri, che se asportate, sanguinano facilmente. Della tigna della barba, che ogni tanto si vede nei militari, si è detto nella pagina di questo sito sulle micosi, e di cui possono essere colpiti anche i contadini ed i lavoratori del bestiame che sono a contatto con animali infetti.
Altre volte sono colpite le regioni delle pieghe inguinali e si parla di tigna della cute glabra o herpes circinatus, con lesioni arrossate, fortemente pruriginose, essudanti una secrezione maleodorante, con un cercine, appunto, arrossato, cioè la parte esterna, dove l'infezione procede verso la cute integra, è debolmente rilevata e più arrossata, quasi da sembrare una lesione da orticaria, se non fosse per il fatto che queste cono più diffuse, estendendosi talvolta a buona parte del corpo. Infine ricordiamo le tigne dei piedi o piede d'atleta, lesioni che interessano le pieghe interdigitali dei piedi, specie tra il quinto ed il quarto dito, molto dolorose, maleodoranti, essudanti liquido sieroso o purulento, per sovrapposizione batterica. Si manifestano nei ragazzi che usano le scarpe da tennis e che fanno le docce nelle palestre. Le lesioni possono essere bollose e desquamare.

Talora si associano a dermatiti pruriginose.Ancora ricordiamo le tigne delle unghie od onicomicòsi., che iniziano dal bordo libero dell'unghia, che si ispessisce e poi si sfalda e proseguono verso l'interno della stessa fino alla radice e le unghie si presentano opache e giallastre, senza perionissi, cioè senza l'orletto eritemato-edematoso che circonda l'unghia, come nelle forma da candida.

Terapia

La cura delle tigne non è semplice e va affidata a mani esperte, quindi al dermatologo. Può essere sufficiente una sola cura locale se le lesioni interessano gli annessi cutanei, per esempio, le tigne dei piedi, applicandovi pomate antimicotiche per 4-6 settimane, mentre nelle lesioni delle unghie o dei capelli, la cura è più intensa e prevede un trattamento locale ed uno sistemico, in genere i derivati imidazolici come ketonazolo, fluconazolo, itraconazolo o con griseofulvina, che però è considerato un farmaco tossico.

Antimicotici topici. Gli antimicotici imidazolici clotrimazolo, econazolo, ketoconazolo, miconazolo e sulconazolo sono tutti efficaci in caso di tigna. La terbinafina in crema è efficace ma più costosa. Altri antimicotici topici comprendono l'amorolfina, la griseofulvina e gli undecilenati. I preparati topici per il piede d'atleta contenenti tolnaftato sono prodotti da banco.

Le polveri antimicotiche hanno un valore terapeutico scarso per la cura delle infezioni cutanee e possono causare irritazioni; possono essere usate per prevenire le reinfezioni. Nell'uso di questi farmaci è importante evitare il contatto con occhi e mucose e tenere conto del fatto che possono provocare irritazione locale e reazioni da ipersensibilità compresi bruciore, eritema e prurito. Se i sintomi sono gravi va sospeso il trattamento.

Antimicotici delle infezioni sistemiche

Attualmente gli antimicotici imidazolici e triazolici per bocca (in particolare l'itraconazolo) e la terbinafina, vengono utilizzati più spesso della griseofulvina poiché hanno uno spettro d'azione più ampio e richiedono un trattamento più breve.

La terbinafina è considerata il farmaco di prima scelta; è usata per la tinea capitis causata da T. tonsurans (indicazione non registrata); il suo ruolo nel trattamento delle infezioni da Microsporum è incerto. L'itraconazolo può essere somministrato come terapia intermittente. La griseofulvina è impiegata per la tinea capitis negli adulti e nei bambini; è efficace contro le infezioni da Tricophyton tonsurans e Microsporum spp.

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