Putrefazione, fermentazione e traspirazione

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Spesso capita al gastroenterologo di visitare pazienti, in genere le  donne, che lamentano un alvo tendenzialmente stitico, alternato all'emissione di feci diarroiche maleodoranti, appunto per fenomeni putrefattivi, specie se l'alimentazione di queste pazienti è stata anomala. Si tratta di pazienti che rifiutano di alimentarsi con cibi ricchi di fibre, quali frutta e verdura, poichè temono di andare in contro a coliche addominali. Si alimentano con latticini, farine raffinate e carni, generando alterazioni della flora intestinale e favorendo i processi putrefattivi rispetto a quelli fermentativi. Può anche accadere che se l'alvo è alterato e nell'intestino si generano gas maleodoranti, ne risenta anche la traspirazione, con sudorazione agliacea e maleodorante. Viceversa l'impiego di frutta e di fibre e la regolarità dell'intestino può determinare la produzione di una sudorazione fresca ed adeguata.

Intestino crasso

L'intestino crasso è il tratto basso del tubo digestivo dove vengono a formarsi le feci. In questo luogo, abbondano i batteri patogeni che si nutrono e pullulano nei residui fecali.   Il lavoro principale del colon è quello di mantenere un difficile equilibrio, impedendo che si formino  sostanze tossiche, che la flora intestinale vada in putrefazione e che si formino quantità eccessive di gas maleodoranti. Altro problema è che l'intestino crasso avvolge anatomicamente tutto il tenue e confina, con un setto molto sottile, con l'apparato riproduttivo, trovandosi, per esempio il canale rettale, a stretto confine col canale vaginale. Per fortuna una flora di probiotici nel colon e un’altra flora di bacilli, quelli di Dòderlein nella mucosa vaginale, sono a protezione del tratto genitale femminile, ed altri probiotici si trovano nella valvola ileocecale e nell’appendice vermiforme, insieme alle cellule della difesa dell’organismo, i linfociti.

Valvola ileocecale

Il chimo passa dall'intestino tenue al crasso attraverso lo sfintere ileocecale o valvola ileocecale. Il sistema nervoso simpatico mantiene la valvola in uno stato di contrazione tonica che impedisce il riflusso di materiale alimentare dal cieco nell'ileo terminale dal momento che genera una pressione pari a circa 30 mmHg, superiore a quella del cieco di circa 10-15 mmHg. Pertanto, la valvola ileocecale funziona in modo che il chimo venga immesso nel colon a una velocità che consente alla mucosa di assorbire la maggior parte di sali e acqua. La presenza di questa barriera anatomica spiega, inoltre, come la colonizzazione batterica nell'ileo sia notevolmente meno significativa che nel cieco.

Intestino crasso stilizzato

Struttura del crasso

Il crasso si suddivide in 6 porzioni che hanno una lunghezza e una funzione differenti e nel loro decorso incorniciano le anse dell'intestino tenue. Il cieco è il tratto iniziale. Ha un calibro di 7 cm, dunque maggiore di quello del tenue, ed è lungo 6 cm con l'appendice vermiforme. Seguono il colon ascendente (15 cm), il colon trasverso (50 cm), il colon discendente (25 cm), il colon sigmoideo o semplicemente sigma (40 cm) e, infine, il retto (12 cm). Il lume di tutti questi tratti si va riducendo dal cieco (7 cm) al retto (4 cm) che però nella parte inferiore si dilata a formare l'ampolla rettale.

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La motilità colica e la sua regolazione

Oltre a secernere muco lubrificante, la funzione principale della mucosa del crasso è il riassorbimento di acqua e sali. Di conseguenza il chimo diminuisce di volume e assume la consistenza semi-solida tipica della massa fecale. A seconda del tratto intestinale considerato prevale un particolare tipo di movimento e comunque l'intestino crasso ha una motilità minore del tenue. Nei periodi interdigestivi il movimento più comune nel cieco e nella prima parte del colon è il rimescolamento australe. Si presenta nello stesso individuo da 2 a 12 volte al minuto, è molto somigliante alla segmentazione dell'intestino tenue. Il rimescolamento australe cessa durante i pasti.

Accanto ai deboli movimenti peristaltici normali che spingono il chimo verso il retto con una velocità di 1 cm/h, si può presentare la peristalsi inversa o antiperistalsi che si genera quando le contrazioni si spostano in direzione del tenue. La peristalsi inversa rallenta il transito e facilita il processo di assorbimento. A livello del colon trasverso e di quello discendente la progressione del chimo è tipicamente intermittente. Il contenuto alimentare può stazionare anche per un periodo di tempo piuttosto lungo all'interno degli haustra (astrature: segmenti del colon con muscolature particolari) i quali, di tanto in tanto, scompaiono per poi ricomparire in un tratto diverso segmentando il colon. Durante e subito dopo un pasto, quando lo stomaco è pieno, la motilità del colon risulta aumentata per effetto del riflesso gastrocolico. I movimenti dell'intestino crasso sono coordinati dai neuroni dei plessi intramurali sui quali l'innervazione estrinseca simpatica e parasimpatica, insieme agli ormoni liberati nel corso del processo digestivo, esercitano verosimilmente un effetto modulatorio.

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