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La Malattia diverticolare ed i  probiotici

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a cura del dott. Claudio Italiano

Si parla tanto in TV di fermenti lattici e di benessere e di difese immunitarie. Cerchiamo di capire quanto di vero c'è circa l'impiego di probiotici. E poi, che cosa sono i probiotici? Ed i fermenti lattici a che cosa servono?

Il webmaster ringrazia per la cortese collaborazione la  informatrice scientifica, patrizia.boncoddo@sofarfarm.it

La malattia diverticolare è una delle condizioni più comuni nelle popolazioni occidentali, conuna prevalenza del 60-70% nei soggetti con più di 60 anni. La maggior parte dei pazienti ha una malattia silente ma il 20% di questi può sviluppare i sintomi e cioè il sanguinamento e l'infiammazione. L'infiammazione cronica dei diverticoli può causaredolore, costipazione, odiarrea, o una sindrome che somiglia da vicino alla sindrome da colon irritabile o , addirittura, ad una malattia infiammatoria intestinale come il Crohn o la RCU. I triggers specifici dell'infiammazione diverticolare rimangono sconosciuti ma una dieta alterata o la flora batterica peridiverticolare si ritiene che possano giocare un ruolo nella patogenesi della malattia, alterando la microflora intestinale e predisponendo i pazienti ad episodi di micro perforazione e di diverticolite acuta con sanguinamento. Pertanto, alla luce di queste ipotesi, si ritiene che il trattamento con probiotici sia razionale.

Fisiopatologia

Nella popolazione occidentale, dicevamo, i diverticoli del colon sono molto spesso nella porzione di sinistra e tipicamente nel sigma. Essi sono classificati come "pseudo diverticoli" poiché il tessuto erniato interessa solo gli strati della mucosa e la sottomucosa. Ciò contrasta col tipo di diverticoli che si repertano, invece, nelle popolazioni dell'asia, sove sono coinvolti tutti gli strati del colon nella genesi della tasca.

Gli studi epidemiologi hanno considerato il ruolo delle diete scarse di fibra nello sviluppo della malattia diverticolare. Infatti la dieta con scarsa fibra riduce riduce il volume delle feci e predispone alla costipazione ed incrementa la pressione endoluminale secondo la legge di Laplace P=kTensione di parere/raggio, dove si stabilisce che la pressione intraluminale del viscere è inversamente correlata al diametro del lume e ciò spiega il perché le feci di scarso volume sono responsabili della genesi di pressioni endoluminali esagerate e, dunque, dello sfiancamento della parete e dello sviluppo di diverticoli. Una volta che i diverticoli si sono formati, poi il sanguinamento e l'infiammazione sono le complicanze più frequenti, responsabili di diverticolite e di dolore e di febbre. Inoltre si possono formare anche ascessi, fistolazioni, sepsi e perforazioni. Le ultime teorie circa i meccanismi implicati nella genesi dell'infiammazione diverticolare comprendono il ruolo giocato dai cibi, come i popcorn, le nocelline ma oggi si pensa che ciò non sia vero.

Razionale circa l'uso di probiotici

Oggi si è compreso che i batteri che crescono attorno ai diverticoli sono responsabili dello scatenarsi della diverticolite. Alterazioni della flora batterica nella malattia diverticolare si determinano nella stasi fecale, che è il risultato a sua volta di un transito colico rallentato e della permanenza di materiale fecale dentro il diverticolo stesso. La teoria della "tasca cieca" che implica la stasi fecale e la crescita batterica è alla base della patogenesi dell'appendicite e della paucite e similmente anche dello sviluppo della infiammazione diverticolare. La flora batterica alterata in queste regioni scatena l'infiammazione intestinale attraverso una funzione di barriera mucosa alterata attraverso il rilascio di citochine.

 I probiotici, invece, hanno  la funzione di restaurare il bilanciamento della flora enterica, attraverso la riduzione di numero dei germi patogeni gram-negativi. I probiotici incrementano la difesa mucosale attraverso l'inibizione della crescita dei germi patogeni, incrementando la resistenza della integrità delle "tight junction", impedendo di fatto la trans locazione dei batteri patogeni e decrementando le citochine pro infiammatorie come il Tumor necrosis factor alpha.

I probiotici sono batteri vivi che somministrati in adeguate concentrazioni conferiscono all'ospite benefici salutari e decrementano l'infiammazione intestinale e la diarrea associata agli antibiotici e prevengono l'infiammazione dei diverticoli. Uno studio osservazionale che usava un antibiotico non assorbibile, la rifamixina, seguito da un probiotico a base di Lactobacillus sp. In pazienti con stenosi del colon post-diverticolite ha dimostrati che l'88% dei soggetti (su 79 pazienti esaminati) non mostrava più sintomi per 12 mesi. Non furono dimostrati episodi di diverticolite in questi medi, ne stenosi in almeno il 50% dei soggetti.

Un altro studio di Fric e Zavoral con Escherichia coli dimostrò assenza di sintomi se venivano impiegati probiotici in malattia diverticolare.  Un altro studio comparò l'impiego di salicilato e di probiotico in combinazione e fu dimostrata una soppressione dell'infiammazione acuta. In altri studi 99 pazienti furono randomizzati in 3 bracci: amino salicilato, mesalazina, lactobaccllus casei, o entrambi. Ebbene, si dimostrò che l'impiego di L. casei e di mesalazina era di gran lunga superiore nel risolvere i sintomi di diverticolite di entrambi gli altri bracci.

Uno studio similare usando balsazide, un altro amino salicilato e VSL #3,(L.casei, Lactobacillus plantarum, Lactobacillus acidophilus, and Lactobacillus delbrueckii subsp. Bulgaricus; bifidobacterium longum, Bifidobacterium breve, and bifidobacterium infantis, Streptococcus thermophilus ) dimostrò un incrmento nella percentuale di remissione dei segni per 12 mesi nei soggetti trattati con terapia di combinazione rispetto agli altri pazienti. In particolare si segnala uno studio circa l'impiego di un probiotico monoceppo con documentata efficacia (enterolactis plus) nel trattamento della malattia diverticolare, come da studi condotti dalla Yale University School of Medicine, section Digestive -CT-USA di cui in Nutrion in Clinical Practice 2009; 24:41-44. Tale ceppo viene somministrato una volta al giorno per cicli di 10 giorni al mese, e dimostra grande capacità di crescita ed elevata adesività alle cellule intestinali.

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