appunti del dott. Claudio Italiano
Mai iniziare questa dieta se non si ha certezza delle patologie di cui siamo affetti: dietro la stitichezza spesso si nasconde il cancro del colon.
Rivolgiamo al medico
In caso di stitichezza, la prima cosa da fare è quella di escludere patologie che determinano la stipsi o la subocclusione, quindi pensare di attuare una dieta ricca di acqua, cioè idropinica, per esempio, magnesiaca o sulfurea (es. fonte di Venere) da bere lontano dai pasti ed una alimentazione all’antica, cioè ricca di fibre, ossia di alimenti che non vengono assimilati completamente e che, quindi, creano una massa fecale; si consiglia l'adozione della cosiddetta "dieta ad alto residuo". Infatti le fibre alimentari contenute negli alimenti assorbono un agrande quantità di acqua e di conseguenza aumentano notevolmente il contenuto intestinale. Poiché al colon giungono circa 1200 ml di liquidi (fibre, sodio ed acqua), se il quantitativo di acqua è maggiore, allora le feci saranno più ricche in acqua e di volume aumentato, di consistenza poltacea e morbide, non cioè a “scibale caprina”, come le capre! D’altronde la dieta con fibre favorisce la crescita di flora intestinale del tipo fermentativo e non putrefattivi, cosa che accade quando le feci ristagnano e la dieta è carnea. L’assunzione di acqua sarà di circa 2 litri
Il brodo di carne (occhio ai gastritici che avranno
acidità); avena o cereali integrali a colazione, arance,carciofo, prugne secche,
kiwi, carota; bere un bicchiere di acqua tiepida appena alzati può stimolare l’attività
intestinale. La dieta deve contenere fibre grezze o residui (cellulosa, emicellulosa,
lignina, pectina e gomme); contiene il pane integrale, la frutta con la buccia,
assumere 4 prugne/die, le minestre vegetali con legumi e bucce, le verdure da cuocere,
es. radicchio, catalogna, cicoria, radici, carciofi, zucchine, bere acqua molto
durante e soprattutto fuori dei pasti; si può usare saltuariamente un cucchiaio
di olio d’oliva o di vasellina la sera per "ammorbidire" la massa fecale e combattere
le feci caprine.
MOVIMENTO: se non fate moto, per esempio se come il sottoscritto, dovete restarvene
al P.C. a lavorare per 3 ore/die o peggio lavorate in banca o alla guida di autobus,
sempre seduti, allora è obbligatorio fare moto nelle altre ore del giorno! O palestra,
oppure come faccio io, statevene all’aria aperta, per esempio a curare l’orto o
il giardino, se avete la passione. L’esercizio fisico, comunque condotto,
migliora il tono muscolare, vi fa “sgonfiare la pancia” e facilita la peristalsi
intestinale. La tonicità dei muscoli addominali e perineali favorisce l'aumento
della pressione intraddominale durante la defecazione. La sedentarietà, al contrario,
conduce ad un indebolimento e ad una perdita di funzionalità del diaframma e dei
muscoli che costituiscono la parete addominale, impedendogli di produrre un aumento
pressorio adeguato all'attività defecatoria. Anche la falcata, cioè camminare di
buon passo o fare proprio una corsa campestre, favorisce l'attivazione di
un riflesso automatico che produce contrazioni del colon atte a spingere il materiale
fecale verso l'ano.
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TAC addome: le frecce indicano fecaloma di dimensioni notevoli in paziente anziano allettato, demente, caso personale |
cfr anche cura specifica della stipsi
Se all’esplorazione rettale c’è un fecaloma, allora tentate di praticare un buon clistere evacuativo + lattulosio per os 10 ml X 2-4 volte al dì; altrimenti procedere d’ambulatorio con lo speciale cucchiaio, o con semplici manovre digitali nell'intento di disintegrare il fecaloma che è costituito da grumi di feci condensate e disidratate.Mi ricordo il caso di una paziente che aveva un fecaloma grande come la testa di un bambino e non ne aveva contezza. Per ragioni di lavoro rimaneva ore ed ore seduta reprimendo il riflesso defecatorio, cosa assai riprovevole e pericolosa. In altri casi può funzionare olio di vaselina alla dose di 2-4-6 cucchiai al dì per os + clisteri con soluzione ipertonica o isotonica (cioè glucosio al 33% o soluzione fisiologica tiepida). Purganti e Lassativi. I primi sono farmaci che promuovono o accelerano l’espulsione del contenuto intestinale. Agiscono: 1) irritando la mucosa, ed aumentandone la sua motilità; 2) come surfactanti; 3) in modo fisiologico aumentando la massa fecale; 4) lubrificando l’intestino. I lassativi, invece, sono quelli ad azione più blanda. Tutti sono farmaci altamente rischiosi per le complicanze che danno: es. colon da catartici, epatite granulomatosa, epatite da farmaci. Si dividono in: catartici di contatto, con azione irritativa (olio di ricino, cascara sagrada, senna, rabarbaro, aloe, gialappa, podofillina, olio di crotontiglio, catartici salini, che aumentano il volume fecale per richiamo di liquidi (picosolfato di sodio, solfato di magnesio, di sodio, mannite, mannitolo, lattulosio, di massa come la crusca, l’agar, la piantaggine); catartici colinergici, es. neostigmina. Terapia chirugica specifica per la stipsi Terapia specifica dei casi, per es. se vi è carcinoma del colon, megacolon, stenosi, diverticoli ecc. indice delle diete