AIDS:
HIV tipo 1 e 2
Uretriti:
maschi: Nesseria gonorrhoeae, Chlamydia trachomatis, Ureaplasma urealyticum,
Trichomonas
vaginalis, HSV
Epididimite : C. trachomatis, N. gonorrhoeae
Infezioni dei tratto genitale inferiore,
femmine da C. trachomatis, N. gonorrhoeae, HSV
Cistiti/uretriti
da Chlamydia trachomatis, N. gonorrhoeae,
Cerviciti
mucopurulente
Vulvovaginiti
: Candida albicans,
Trichomonas
vaginalis
Vaginosi batteriche associata a Gardnerella vaginalis
Malattia infiammatoria pelvica acuta da N. gonorrhoeae, C. trachomatis, batteassociati a vaginosi batterica
Sterilità
dovuta a da N. gonorrhoeae, Chlamydia trachomatis, batteassociati a vaginosi batterica
Lesioni ulcerative dei genitali : HSV-1
HSV-2, Treponema pallidum Haemophilus ducreyi, C. trachomatis (ceppi LGV), Calymmatobacterium granulomatis
Infezioni intestinali :
Proctiti
C. trachomatis, N. gonorrhoeae, HVS, Treponema pallidum
Proctocoliti
o enterocoliti : Campylobacter spp., Shigella spp., Entamoeba
histolica, altri patogeni enterici , Giardia lamblia,
Cryptosporidium, Microsporidia
Enteriti
Artrite acuta con infezione : N. gonorrhoeae, C. trachomatis, batte, associati a
vaginosi batterica
urogenitale o viremia :
Verruche genitali e anali e Sindrome mononucleosica
Neoplasie Displasie a cellule squamo
se e tumori di cervice, ano, vulva, vagina, o pene dovute ad
HPV (tipo genitale)
Sindrome
mononucleosica da CMV, HIV,
EBV
Sarcoma
di Kaposi, linfomi delle cavità corporee Leucemia a cellule T
dovute ad Herpes virus
Carcinoma epatocellulare HBV
Scabbia
Pediculosi del pube dovuta a Phthirus pubis
L'iter diagnostico iniziale dell'uretrite maschile non include di solito test specifici per patogeni diversi da Neisseria gonorrhoeae e CI: lamydia trachomatis. Nell'esaminare uomini sessualmente attivi con secrezione uretrale e/o disuria è opportuno procedere attraverso quattro fasi:
Generalmente nelle UNG e meno spesso nella gonorrea si può dimostrare la presenza di secrezione semplicemente spremendo l'uretra dopo che il paziente non abbia urinato per parecchie ore o, meglio, per tutta la notte. Se non si riesce a dimostrare la presenza di secrezione si può documentare l'infiammazione uretrale inserendo un piccolo tampone uretrogenitale per 2 o 3 cm nell'uretra e ricercando nel preparato allestito da questo, tampone la presenza di leucociti dopo colorazione di Gram. Il riscontro di 5 o più leucocitì per campo a 1000 ingrandimenti in aree contenenti cellule depone a favore di una uretrite.
In alternativa, può essere esaminato alla ricerca di cellule infiammatorie il sedimento centrifugato dei primi 20-30 ml di urine emesse, al microscopio o con test di esterasi leucocitaria. Pazienti con sintomi indicativi di tale patologia che non presentino segni obiettivi di uretrite in due diversi controlli, eseguiti a distanza di una settimana, possono avere problemi di carattere funzionale piuttosto che organico e generalmente non traggono beneficio da cieli ripetuti di terapia antibiotica.
Epididimite e complicanze sistemiche quali l'infezione gonococcica
disseminata e la sindrome di Reiter possono essere escluse con una breve anamnesi
e con l'esame obiettivo. Prostatite e cistite batterica possono essere escluse mediante
specifiche indagini diagnostiche in pazienti con disuria che non presentino segni
di uretrite e in maschi sessualmente attivi affetti da uretrite. L'esplorazione
rettale della prostata raramente è utile nella valutazione di uomini giovani sessualmente
attivi con uretrite.
La diagnosi di gonorrea può essere confermata dal riscontro dei tipici diplococchi Gram-negativi all'intemo dei neutrofili. mentre se non si riscontrano questi microrganismi può essere posta diagnosi preliminare di UNG. Tuttavia, essendo l'incidenza della gonorrea in declino e l'infezione rara in molti contesti clinici, pochi medici e laboratori hanno sufficiente esperienza per affidarsi esclusivamente allo striscio colorato per la diagnosi o l'esclusione dell'infezione gonococcica. Perciò, i test per l'identificazione del genoma o la coltura di N. gonorrhoeae e la coltura o i test genomici o la ricerca degli antigeni di Chlamydia trachomatis dovrebbero essere effettuati di routine nella maggioranza dei contesti clinici.
Se la gonorrea viene esclusa mediante colorazione di Gram, l'uretrite viene trattata con un regìme attivo per le UNG - per esempio doxiciclina (100 mg per os due volte al giorno per 7 giorni) o azitromicina (1 g per os in singola dose). Se si dimostrano gonococchi alla colorazione di Gram o se non vengono effettuaati test diagnostici, il trattamento dovrebbe includere uno dei regimi a singola dose per la gonorrea più azitromicina o una terapia di 7 giorni di doxiciclina per la possibile presenza di infezioni da clamidia. t necessario valutare anche i partner sessuali, sia per la gonorrea sia per l'infezione da Chlamydia trachomatis, e sottoporli allo stesso trattamento utilizzato per il caso indice maschile.
Un'epididìmite acuta è quasi sempre unilaterale e deve essere differenziata dalla torsione del funicolo spermatico, da un tumore e da una lesione traumatica di un testicolo. La torsione del funicolo spermatico è un'emergenza chirurgica e di solito si verifica tra i 10 e i 30 anni; la diagnosi è suggerita dalla comparsa improvvisa di dolore, dall'elevazione del testicolo all'intemo del sacco scrotale, dalla rotazione dell'epididimo da una posizione anteriore a una posizione posteriore e dall'assenza di flusso ematico all'esame Doppler o alla scintigrafia con `Tc. La presenza di un tumore testicolare è suggerita dalla persistenza dei sintomi dopo il trattamento.
Negli uomini sessualmente attivi di età inferiore ai 35 anni l'epididimite acuta ècausata più spesso da Chlamydia trachomatis e meno frequentemente da N. gonorrhoeae e generalmente si associa a uretrite conclamata o subelinica. Le epididimiti acute nell'anziano o secondarie a manovre strumentali a carico delle vie urinarie sono di solito causate da bacilli Gram-negativi o da altri patogeni urinari; allo stesso modo, l'epididimite in giovanì uomini omosessuali che si comportano come partner attivi è spesso causata dalle Enterobacteriaceae.
Gli agenti antimicrobici sono il fulcro della terapia; un agente ottimale per il trattamenter sindromico dell'epididimite è l'ofloxacina (300 mg per os, due volte al giorno per 10 giorni), che è efficace sia contro N. gonorrhoeae che Chlamydia trachomatis, così come contro le Enterobacteriaceae. In alternativa, il ceftriaxone (250 mg i.m.) seguito dalla doxiciclina (100 mg per os, due volte al giorno per 10 giorni) è efficace per le epididimiti determinate da N. gonorrhoeae o Chlamydia trachomatis.
visita: Un Medico per Tutti
Nella donna le infezioni delle basse vie urinarie, della cervice, della vulva e della vagina determinano varie combinazioni di disuria, irritazione vulvare, dispareunia e modificazioni qualitative o aumento della secrezione vaginale. Nella valutazione dei sintomi delle vie genitourinarie inferiori nella donna sono essenziali due aspetti:
1) la diagnosi differenziale tra cistite, uretrite, vulvovaginite, cervicite;
2) l'esclusione di malattie associate del tratto superiore (per es., pielonefrite, salpingite).
Chlamydia trachomatis, N. gonorrhoeae e talvolta HSV sono causa di uretrite sintomatica nelle donne, con o senza cervicite. Uretrite acquisita per via sessuale si presenta spesso, nelle donne, come sindrome uretrale, caratterizzata da disuria "interna" (di solito senza minzione impellente o pollachiuria) e piuria, con assenza di E. coli o di altri uropatogeni in numero superiore o uguale a 102 per ml dì urina.
La disuria associata con l'herpes vulvare o con la candidosi vulvovaginale (e forse con la tricomoniasi) viene spesso descritta come "esterna", essendo deterninata dal contatto doloroso dell'urina con le labbra vulvari o l'ostio vaginale infiammati. Nelle donne con disuria acuta e pollachiuria la presenza di dolore o dolorabilità costovertebrale e febbre suggerisce una pielonefrite acuta. Segni di vulvovaginite, associati a sintomi di disuria esterna, suggeriscono infezione vulvare o vaginale. Tra le donne senza segni di vulvovaginite, l'infezione urinaria batterica va differenziata dalla sindrome uretrale mediante la valutazione dei rischi, del quadro sintomatologico e, dei segni obiettivi, nonché mediante test microbiologici specifici.
Un'eziologia che deponga per una MTS viene suggerita dall'età giovanile, dalla presenza di più
partner sessuali o di un nuovo partner nel mese precedente la comparsa dei sintomi,
oppure dalla coesistenza di una cervicite mucopurulenta. La cistite batterica viene
suggerita da un esordio acuto, dall'ematuria o da dolorabilità vescicale sovrapubica.
Il riscontro di un singolo patogeno urinario convenzionale, quale Escherichia coli
o Staphylococcus saprophyticus, con una carica batterica uguale o superiore a 10'
per ml in un campione di urina raccolto con procedura asettica dall'urina del mitto
intermedio, in una donna sintomatica con piuria, indica una probabile infezione
delle vie urinarie batterica; al contrario, una piuria con una carica batterica
di patogeni urinari inferiore a 102 per ml di urina (piuria "sterile")
è compatibile con la sindrome uretrale acuta dovuta a C. trachomatis o N. gonorrhoeae.
L'infezione da gonococco e da clamidia può essere accertata mediante colture cervicali
e altri metodi specìfici. La terapia con tetracicline (per es., doxiciclina, 100
mg 2 volte al giorno per 7 giorni) migliora la sintomatologia disurica in donne
con piuria sterile, ma non in donne senza piuria o nelle quali non sia stato isolato
alcun patogeno.
I sintomi vulvovaginali sono tra le cause più comuni che
conducono dal medico le giovani donne. Le infezioni vulvovaginali possono inoltre
avere gravi sequele e la tricomoniasi e la candidosi vulvovaginale possono aumentare
l'efficacia della trasmissione sessuale dell'HIV.
indice argomenti di ginecologia ed andrologia