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Le congiuntiviti

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appunti del dott. Claudio Italiano

Classificazioni delle congiuntiviti

Si dividono in:
secernenti:
— c. catarrali acute e croniche
— blefaroc. angolare
— c. mucopurulente e purulente
— c. pseudomembranose e membranose
— c. lignea.

Congiuntiviti iperplastiche

— c. virali
— c. da clamidia
— c. allergiche
— c. di Parinaud.

Congiuntiviti da alterata secrezione lacrimale

— c. secca
— sindrome dell'occhio secco  congiuntivopatie muco-sinechianti.

Altri tipi di congiuntiviti

C. catarrali: da germi comuni, spesso in concomitanza di un infezione otorinolaringoiatrica generalmente dovuti a pneumo, staphilo o streptococchi; Importante n tampone congiuntivale. Trattamento locale con instillazione di colliri antibiotici più volle al di.
C. da b. di Weeks: rara, con carattere francamente emorragico ed importante Vasodilatazione, può dare complicazioni corneali. Lo striscio congiuntivale permette di isolare il b. di Weeks. Terapia antibiotica locale.

C. da bacillo di Morax: è una c. subacuta, più spesso agli angoli con lesioni  di macerazione della cute di vicinanza. Terapia: cloramfenicolo in collirio.
C. da gonococco: si distingue una c. gonococcica del neonato ed una gonococcica dell'adulto. La congiuntivite nel neonato è caratteristicamente bilaterale, si manifesta  dopo la nascita con edema imponente che chiude le palpebre ed impedire l'esame del globo oculare, secrezione molto importante di pus giallastro l'esame della secrezione inette in evidenza la presenza del gonococco di Neisser. L'antibioticoterapia permette la risoluzione in qualche giorno con colliri alla tetraciclina e penicillina per via orale. Il trattamento profilattico fino a poco tempo fa consisteva nell'instillare un collirio al nitrato d'argento in ogni neonato, oggi sostituito da un collirio antibiotico al cloramfenicolo. La forma dell'adulto è spesso monolaterale. Si caratterizza per una secrezione molto purulenta ed edema congiuntivale, più grave di quella del neonato, con interessamento del ganglio preauricolare e tendenza a complicazioni corneali. Terapia: simile a quella delle forme neonatali.
C. da inclusi del neonato: dovuta ad un clamidozoo oculo-genitale inizia 10 gg. circa dopo la nascita, con secrezione asettica, ma nel grattaggio congiuntivale si possono trovare cellule con inclusi che esprimono la presenza del virus; presenza di follicoli a livello delle congiuntive. Terapia locale con tetracicline.
C. da piscina: diffusa tra i frequentatori di piscine provocata da un clamidozoo oculo-genitale, dopo un incubazione di 3-4 gg inizia con edema palpebrale e lacrimazione, nel giro di 15 gg aumenta l'edema palpebrale con fotofobia Intensa e poca secrezione; nel fornice inferiore sono presenti numerosi follicoli accompagnati da adenopatia pretragica, può essere presente una cheratite punctata superficiale. Terapia con colliri di tetracicline.
C. di Reiter-Fissinger-Leroy: dovuto ad un clamidozoo oculo-genitale. Inizia dopo una sindrome dissenterica e da 2 a 4 settimane più tardi compare una triade sintomatologica composta da uretrite, congiuntivite spesso bilaterale con secrezione modesta ed adenopatia pretragica con intensa iniezione pericheratica ed artrite. Sensibile a certi sulfamidici ed alle tetracicline.
C. da adenovirus (Febbre adenofaringocongiuntivale): inizia dopo un'incubazione di 10-15 gg. presenza di febbre, faringite con adenopatie cervicali e 11 ingiunti vite follicolare poco secernente; non si hanno complicazioni corneali. Terapia: colliri antivirali e colliri antibiotici di copertura.

Congiuntiviti in corso di malattie infettive

C. in corso di COVID 19

C. da mollusco contagioso

E' un'infezione virale sostenuta dal "virus del mollusco contagioso", che appartiene alla famiglia dei Pox virus e può colpire oltre all'uomo altri primati.Essa interessa il bordo libero delle palpebre, i prodotti di desquamazione cellulare possono penetrare nel fornice congiuntivale e si produce allora una congiuntivite follicolare subacuta che può guarire in qualche giorno ma ha tenenza a recidivare. L' asportazione del mollusco porla alla guarigione definitiva. Da ricordare la C. in corso di rosolia ed in corso di morbillo.

C. pseudomembranose

La congiuntiva appare ricoperta da pseudomembrane il più spesso sulla faccia del tarso; si possono ritrovare in corso di congiuntiviti microbiche, i germi più comuni responsabili sono streptococco e pneumococco
Pseudomembrane sono presenti anche nella congiuntivite da mughetto del neonato ed anche nella congiuntivite difterica, oggi rara. L'etiologia di tale congiuntivite è il bacillo di Lòffler, le pseudomembrane sono tenaci e, staccai) dosi, lasciano la superficie sanguinante. Tre periodi: infiltrativo con edema duro delle palpebre cui può seguire lacerazione della cute palpebrale fino alla gangrena; piorroico, con formazione di profonde escare della congiuntiva, abbondante secrezione purulenta, ulcere corneali; cicatriziale, con formazione di cicatrici e deformazione delle pp. Terapia: 10.000-20.000 U. di siero ed antibiotici per via locale, e generale. La S. di Stevens-Jonhson si accompagna spesso ad una congiuntivite pseudom.

C. allergiche

C. flittenulare: presenza di una rilevatezza grigiastra contorna ta da vasodilatazione congiuntivale sia in piena congiuntiva bulbare, sia al limbus, la lesione tende ad ulcerarsi e se risiede al limbus è molto dolorosa Tale patologia è la manifestazione di una allergia microbica, spesso al bacillo di Koch. Terapia: associazione di cortisone ed antibiotici locali. C. primaverile: si presenta di solito nel bambino intorno all'8-10 mese di vita con inizio acuto, fotofobia, lacrimazione, prurito; la congiuntiva è disseminata da papiIle voluminose e stipate che assumono l'aspetto di acciottolato di strada romana, il colore della congiuntiva è rosa salmone; può complicarsi con ulcerazioni corneali. Terapia: colliri cortisonici ed antistaminici fino ad arrivare all'escissione chirurgica delle papille.
Tracoma: si tratta di una malattia congiuntivale e corneale contagiosa, a carattere endemico, caratterizzata da una infiltrazione diffusa dello strato adenoideo con distribuzione follicolare, la cui risoluzione avviene attraverso cicatrici. L'agente etiologico è il clamidozoo trachomatis; il materiale infettali te viene prodotto in grande quantità ed eliminato con le lacrime e la secrezioni-La sede di infezione è l'epitelio, successivamente viene interressato il tessuto sottoepiteliale. Clinicamente si distingue: TR1 o tracoma iniziale in cui la congiuntiva appare di colore normale con comparsa di alcuni noduli di colore bianco-giallastro sulla congiuntiva tarsale superiore. TR2 o tracoma florido ni cui la congiuntiva tarsale è iperemica con noduli più voluminosi d'aspetto giallastro, confluenti a costituire la placca gelatinosa di Stellwag, secrezione più o meno abbondante. TR3 o tracoma cicatriziale con formazioni dell'entropion, iperemia della congiuntiva tarsale superiore, ipertrofia papillare, scarsi noduli, presenza di strie cicatriziali biancastre ramificate. TR4 o tracoi ni evoluto: assenza di fenomeni flogistici, formazione di cicatrici. La sintomatologia a è assente nel TR1, fotofobia, secrezione, dolenzia nel TR2, sensazione di corpo estraneo in TR3. Le complicanze corneali sono rappresentate dal panno tracomatoso, infiltrazione e vascolarizzazione della cornea nei quadranti supc riori con possibilità di ulcerazione. Postumi: entropion, ectropion, trichiasi, simblefaron, xerosi congiuntivale, opacità corneali, pseudoptosi palpebrale superiore. Terapia: tetracicline, eritromicina e sulfamidici.

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