Annessiti, salpingiti, il dolore pelvico e le perdite

  1. GASTROEPATO
  2. Elenco articoli di sessuologia clinica
  3. Annessiti
  4. La malattia infiammatoria pelvica:
    salpingiti e cerviciti
  5. La malattia infiammatoria pelvica: la cura

Per approfondire il tema: Le infezioni

Annessiti acute

Parlando di annessite si fa riferimento all'infiammazione della tuba, cioè del condotto che dall'ovaio reca l'ovulo verso l'utero, organo della riproduzione poiché veicola gli spermatozoi fino all'ovulo, dove al terzo distale avviene l'unione dei gameti maschile e femminile.  In genere il processo si estende all'ovaio, come ovarite. Si tratta di processi che, una volta guariti, determinano una serie di problematiche connesse con la sterilità della donna.

Salpingite acuta

Annessite, notare la tuba a destra infiammata, in rosso

Clinica

La salpingite acuta

Inizia, in genere, poco dopo le mestruazioni. Il dolore, localizzato ai quadranti inferiori dell'addome, diventa progressivamente più grave con la comparsa di una contrattura di difesa, dolorabilità di rimbalzo e ai movimenti del collo dell'utero. L'interessamento è, in genere, bilaterale. La nausea e il vomito si verificano durante le gravi infezioni.Nelle fasi precoci, i segni addominali acuti sono spesso assenti. La peristalsi è presente a meno che non si sia sviluppata una peritonite con un ileo paralitico. Sono frequenti la febbre, la leucocitosi e le perdite cervicali mucopurulente; il sanguinamento irregolare e la vaginosi batterica spesso accompagnano l'infezione pelvica. Il rischio di tale infezione è che si instauri una sterilità, a seguito dei processi infiammatori cronici fibrosanti.

Le annessiti

Salpingite catarrale o endosalpingite

Macroscopicamente si nota una tuba molto arrossata, congesta ed edematosa. Sulla superficie sierosa della tuba si possono no riscontrare delle pseudomembrane. Le frange del padiglione tubarico hanno tendenza a conglutinarsi fra loro. Nel lume tubarico si trova una secrezione di aspetto sieroso, qualche volta siero-ematico. Istologicamente si constata che il processo è soprattutto rappresentato da un'endosalpingite. Infatti nello stroma è evidente un'infiltrazione leucocitaria modesta con dilatazione dei vasi; in qualche punto l'epitelio tubarico risulta mancante e le ciglia delle cellule sono diminuite di numero.

Salpingite interstiziale

In questo caso è maggiormente interessato lo strato muscolare della tuba.  Istologicamente si nota un'infiltrazione più o meno sbiecata dello strato muscolare, mentre la mucosa, il più delle volte, è poco coinvolta dal processo flogistico.

Perisalpingite

In questa eventualità è evidente soprattutto la formazione di pseudo-membrane sulla superficie della tuba e di aderenze più o meno tenaci della tuba con la parete uterina posteriore, con l'ovaio, con l'intestino o con l'omento. Questo tipo di flogosi tubarica è caratteristico delle annessiti secondarie ad un'appendicite o di quelle secondarie ad una sigmoidite o ad una diverticolite. La tuba può presentare l'ostio addominale obliterato. Da un punto di vista istologico, nella fase acuta si osserva inizialmente solo l'interessamento della sierosa; in un secondo tempo, a causa dell'obliterazione dell'ostio addominale, la tuba può distendersi e nel suo lume può raccogliersi un essudato.

script

Salpingite purulenta

La tuba appare grossa, congesta e bernoccoluta, ricoperta da pseudo membrane. Le frange del padiglione, notevolmente arrossate ed edematose, tendono ad obliterare solo parzialmente l'ostio addominale e da esso, frequentemente, fuoriesce una secrezione purulenta. Istologicamente le alterazioni sono imponenti: la mucosa è edematosa, profondamente alterata per l'ampia distruzione dello strato epiteliale. In molti punti, ove l'epitelio manca, si osserva solo una massiccia infiltrazione leucocitaria. In una seconda fase del processo acuto si può arrivare alla completa chiusura dell'ostio addominale, alla quale spesso si associa la chiusura o l'obliterazione temporanea dell'ostio uterino della salpinge, per semplice edema o per l'angolazione che subisce la tuba infiammata.

Si forma allora una raccolta saccata nella tuba (sacrosalpinge) che prende il nome di piosalpinge se contiene pus, idrosalpinge se il contenuto è sieroso o addirittura chiaro, e di ematosalpinge se il contenuto è ematico. Da un sactosalpinge acuto, dopo il riassorbimento dell'essudato purulento, può permanere nella sacca tubarica un liquido chiaro, acquoso, e formarsi un idrosalpinge cronico.

Trattamento delle annessiti e salpingiti

Nel caso di dolore in sede pelvica, associato a perdite maleodoranti, impossibilità a condurre rapporto sessuale, occorre sempre rivolgersi al proprio medico curante, meglio se al ginecologo. Occorre poi attuare un trattamento antibiotico specifico, in genere levofloxacina, ciprofloxacina, amoxicillina o piperacillina-tazobactam per via iniettiva; talora risultano ancora validi  i vecchi sulfamidici (Sulfametoxazolo e Trimetoprim) , se pensiamo che la causa possa essere batterica (streptococchi, bacilli tubercolari e gonococco). Il trattamento deve essere attuato per impedire le pericolose complicanze, con infiammazione e fibrosi delle tube, causa di sterilità.

In alcuni casi, per esempio, in caso di raccolte purulente tubariche, può rendersi necessario un intervento chirurgico perlaparoscopico di drenaggio delle raccolte purulente stesse.

altri argomenti a: indice argomenti di ginecologia ed andrologia