Esame obiettivo, diagnosi e cura del paziente con
vomito
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GASTROEPATO
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Elenco articoli di gastroenterologia
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Vomito, segni ed esame
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Mai
sottovalutare l'emissione di vomito caffeano e di feci scure (feci picee) !
Il paziente si presenta alla vostra attenzione sudato,
ipoteso, sbiancato in viso, con
facies terrea, malessere generale,
dolore
epigastrico, mentre inizia a vomitare materiale caffeano, cioè un
liquido fetido, brunastro, colore della coca-cola o della posa di caffè, per
trasformazione dell'emoglobina del sangue in ematina. Altre volte il vomito è
francamente ematico e ci troviamo di fronte ad un
cirrotico, con storia di
varici esofagee.
Se il paziente ha vomitato scuro, come se avesse vomitato del caffè o della coca-cola,
valutare il suo emocromo e, se non è possibile ciò, almeno controllare la
pressione nella posizione coricata ed all'impiedi
(differenza pressoria fra clinostatismo ed ortostatismo) e la frequenza
cardiaca perché può essersi verificata una enterorragia, cioè perdita acuta di sangue
dal tubo digestivo: in caso di aumento di frequenza di 20 battiti/min vuol dire
che la pressione è scesa di almeno 10 mmHg, e si presume sia andato perduto almeno
1 litro di sangue. Si parla in questo caso di paziente con ematemesi o melena; nel
primo caso facendo riferimento al vomito di sangue e nel secondo caso all'emissione
di feci scure, come tinte di nero-pece, dunque dette feci picee.
In questi casi urge somministrare liquidi in vena, plasma
espanders ed unità di emazie e valutare al più presto:
- emocromocitometrico (il paziente presenta anemia?)
- azotemia
- gruppo ematico
- emocoagulazione (piastrine, attività protrombinica, tempo di tromboplastina parziale)
- amilasemia (per esludere per es. pancreatite acuta)
- prove di funzionalità epatica
- enzimi cardiaci
Si proceda, perciò, al posizionamento di un sondino di levine, per ottenere il lavaggio
gastrico, infondendo soluzione fisiologica ghiacciata, per ridurre il sovraccarico
di proteine al tenue e per controllare l'entità del sanguinamento; si effettui una
endoscopia digestiva del tratto superiore in urgenza, a scopo diagnostico e terapeutico
per effettuare un trattamento terapeutico (endoscopia operativa):
1) fotocoagulazione laser;
2) termoelettrocoagulazione;
3) applicazione di anticoagulanti
4) iniezioni di etanolo.
Nel caso di emorragie del tratto inferiore, è utile una rettosigmoidocolonscopia,
previo lavaggio del colon con soluzioni orali elettroliti bilanciate, talora somministrate
con sondino.
Scintigrafia con emazie marcate perchè questa è una tecnica sofisticata che consente
una diagnosi accurata anche dei piccoli sanguinamenti.
Imponente melena in un paziente con ulcera neoplastica: notare la fuoriuscita
di melena dal pannolone
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In prima battuta occorre ripristinare la volemia del paziente e correggere lo
stato di shock. Se necessario vanno
reintegrati i liquidi, con soluzioni glucosato-elettrolito-saline, oppure emagel.
Si impiegano antiacidi per via endovena (inibitori di pompa o ranitidina) se si
sospetta una perdita da ulcera e si somministra per sondino nasogastrico magnesio
(30ml ogni 2 ore) o più semplicemente del maalox pronto in soluzione a sciroppo;
somatostatina ed octreotide si possono impiegare anche poichè riducono il flusso
ematico splancnico ed inibiscono la secrezione gastrica, con azione di citoprotezione.
Per le varici è necessaria o il tamponamento tramite una sonda (Segstaken-Blakemore)
oppure, dopo aver controllato in acuto l'emorragia, con la sclerosi perendoscopica
o la legatura con la tecnica dello "shotting ", cioè la legatura con elastici delle
varici esofagee.
cfr anche indice di gastroenterologia