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Vitamina B12 e faccia di "cera vecchia"

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La cobalamina

La cobalamina è l'unico composto naturale nel quale sinora si sia potuto dimostrare la presenza di cobalto (da qui il nome). Presentazione e metabolismo.

Le migliori fonti di cobalamina per l'essere umano sono gli alimenti di origine animale. Solo i microorganismi (tra i quali sono inclusi i batteri della flora intestinale) hanno la capacità di sintetizzare la cobalamina. Per l'assorbimento della cobalamina è necessario che la vitamina si leghi al fattore intrinseco, localizzato a livello delle cellule di rivestimento della mucosa gastrica.

Questa vitamina, unita al fattore intrinseco, è quindi assorbita a livello della porzione distale dell'ileo. L'ipovitaminosi si manifesta generalmente non solo per una carenza vitaminica nell'alimentazione (per esempio nei casi di rigorosa dieta vegetariana), ma anche nel caso di atrofia della mucosa gastrica con conseguente diminuito assorbimento intestinale per insufficiente secrezione del fattore intrinseco. Anche resezioni gastriche o ileali possono dare luogo a carenze di cobalamina, benché solo dopo due o tre anni, dato che il fegato immagazzina quantità considerevoli di cobalamina (tempo di riserva di circa 400 giorni).

Gli adulti necessitano di 2-3 ng al giorno di cobalamina.

In una dieta normale vengono assorbiti da 2 a 5 ng al giorno. La cobalamina sintetizzata dalla flora batterica intestinale ed eliminata con le feci è rappresentata da una quota di 10-50 ng e per questo non risulta disponibile per l'organismo. Importanza fisiologica. La funzione catalitica consiste nella partecipazione alla degradazione degli acidi grassi poliinsaturi. La metilcobalamina, tra le altre funzioni, prende parte alla rimetilazione del folato dell' omocisteina a metionina e alla metilazione dell'uridina a timina.

Utilità. Insieme all' acido folico ha un ruolo importante per la crescita e interviene nel metabolismo dei grassi e dei carboidrati; inoltre aiuta la produzione dei globuli rossi, è indispensabile per una normale attività del sistema nervoso, interviene nella produzione di RNA e DNA

Ipovitaminosi B12

Il deficit di cobalamina provoca la comparsa di anemia perniciosa, malattia caratterizzata da: anemia megaloblastica e disturbi del sistema nervoso.

è sempre importante, in questi casi, valutare la concentrazione di cobalamina e acido folico in quanto anche la carenza di quest'ultimo provoca un quadro di anemia megaloblastica però senza interessamento nervoso.

La diagnosi dell'anemia megaloblastica presenta molti punti in comune con i test che si effettuano nel caso dell'anemia perniciosa. Devono essere tenuti in considerazione i valori dell'emocromo. Si effettua una misurazione dei reticolociti e dei livelli di acido metilmalonico. Di solito viene sottoposto a misurazione anche l'MCV, il volume cellulare medio, che è riferito ai globuli rossi, per vedere qual è la loro grandezza.

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Nelle  anemie macrocitiche, dove il paziente presenta un pallore che sa di "cera vecchia", l'MCV è maggiore di 95 microcubi, per es. 100 o 110 o anche fino a 130-140 nelle forme più severe. Una carenza prolungata di cobalamina causa l'anemia perniciosa (la cui eziologia precisa non è nota). I sintomi generali sono debolezza, astenia, diarrea, bruciore linguale e glossite. A livello del SNC si genera una  mielosi funicolare con ipoestesia vibratoria, disestesie e parestesie atassiche; marcia instabile; più tardivamente compaiono altri sintomi quali contratture ed un segno di Babinski positivo.

colorito di "cera vecchia"

Può anche comparire una encefalopatia con apatia o agitazione psicomotoria, disorientamento, labilità emotiva e psicosi. Stati di carenza di vitamina B12 si verificano per lo più a seguito di processi patologici interessanti le cellule parietali dello stomaco o per resezione delle parti di quest'organo che secernono fattore intrinseco (cardias e fondo).  L'aggiunta di acido folico in una situazione di anemia perniciosa migliora il quadro anemico ma non ha nessun effetto sui disturbi del sistema nervoso che, anzi, continuano a peggiorare. 

è stato visto che l'assunzione di alte quantità di   la vitamina C (> 1 g) possono, col tempo, generare stati carenziali di cobalamina.

Ciò avviene in quanto, in alte dosi,  la vitamina C, in presenza di ferro, si può comportare da ossidante e formare radicali liberi che danneggiano la cobalamina e il fattore intrinseco. L'anemia perniciosa si può sviluppare per svariate ragioni, ma il più delle volte all'origine del problema sussistono deficit di assorbimento della vitamina B12. In particolare, l'anemia perniciosa è spesso causata dall'assenza del cosiddetto fattore intrinseco, una glicoproteina fondamentale per un corretto assorbimento del suddetto micronutriente. Questa sostanza viene secreta dalle cellule parietali dello stomaco, che in circa il 90% dei pazienti affetti da anemia perniciosa vengono aggredite e distrutte da anticorpi anomali, che possono anche colpire direttamente il fattore intrinseco, impedendone il legame con la vitamina o con il recettore intestinale. Si parla, in questi casi, di gastrite atrofica autoimmune o di tipo A

 

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