Alle visite successive si considerano:
- lo stato di salute generale,
- alimentazione, aumento di peso,
- ritmo riposo-lavoro, sonno,
- cefalea ed eventuali disturbi del visus,
- i MAF, le contrazioni uterine
- presenza di dolori lombosacrali o addominali,
- la comparsa di perdite ematiche,
- di liquido (liquido amniotico, leucorrea abbondante con prurito o bruciore vulvare o vaginale ecc.).
Occorre, ancora, che il medico valuti la pressione arteriosa, il peso, l'eventuale presenza di edemi generalizzati o localizzati agli arti inferiori. Si costruiranno curve di crescita dell'utero, misurando e registrando, ad ogni visita prenatale, la distanza fra il fondo e la sinfisi pubica, in particolare dalla ventiquattresima settimana.
Visita ostetrica
Prima visita in gravidanza
Visita successiva nella
gravida
Placenta
Distacco placenta
A questo proposito occorre ricordare che fino alla decima-dodicesima settimana l'utero è intrapelvico, mentre successivamente supera il piano della sinfisi pubica; alla sedicesima settimana la distanza tra fondo dell'utero e la sinfisi raggiunge i 17 cm; dalla sedicesima alla trentaseiesima settimana l'età gestazionale è talmente correlata con l'altezza del fondo, espressa in centimetri, che valori inferiori a 2 cm alla curva standard sono spesso sospetti per oligoidramnios, IUGR (scarsa crescita fetale) , malformazioni fetali, presentazioni anomale, precoce discesa della testa nella pelvi.
Al contrario, valori superiori alla media sono indicativi di gravidanza gemellare, polidramnios, macrosomia o leiomiomi uterini. La misurazione della distanza tra fondo uterino e sinfisi pubica è indicata come uno strumento per identificare le gravidanze da indirizzare all'indagine ecografica.
I movimenti attivi fetali o MAF sono chiaramente apprezzabili dalla donna fra la
diciottesima e la ventesima settimana.
Più tardi, dalla ventiseiesima-ventottesima settimana si eseguono le
manovre di Léopold-Sporlin.
Alla visita ostetrica bimanuale si rilevano eventuali anomalie cervicali, del
segmento inferiore e del corpo dell'utero; in particolare si valuta la presenza
di leucorrea, polipi, erosioni beanza cervicale, appianamento e/o dilatazione
prematura del collo dell'utero; si apprezzano la crescita, la situazione e la
presentazione del feto.
Alla trentottesima settimana l'esplorazione vaginale, oltre a verificare
le condizioni del collo, conferma la diagnosi di
presentazione, valuta il grado di impegno nella pelvi della parte presentata e
l'idoneità del bacino osseo al parto vaginale
escludendo, mediante i l rilevamento dei dati della pelvimetria, una
sproporzione feto-pelvica.
Nelle donne con gravidanza fisiologica si raccomandato lo screening per il
diabete gestazionale.
A 16-18 settimane, alle gravide con almeno una delle seguenti condizioni:
diabete gestazionale in una precedente gravidanza;
BMI pregravidico >30;
riscontro, precedentemente o all'inizio della gravidanza, di glicemia compresa
tra 100 e 125 mg/dL
In tutti questi casi, poiché è molto probabile un diabete gestazionale, occorre attuare le seguenti manovre:
- devono essere offerti una curva da carico con 75 g di glucosio (Oral
Glucose Tolerance Test, OGTT 75 g) e un ulteriore
OGTT 75 g a 28 settimane, se la prima determinazione è risultata normale
A 24-28 settimane, alle donne con almeno una delle seguenti
condizioni:
età >35 anni;
BMI >25;
macrosomia fetale (>4500 g) in una precedente gravidanza;
diabete gestazionale in una precedente gravidanza (anche se con determinazione
normale a 16-18 settimane);
anamnesi familiare di diabete (parente di primo grado con diabete di tipo II);
famiglia originaria di aree ad alta prevalenza di diabete.
A 28 settimane (o terzo trimestre) sono consigliati gli esami:
- Emocromo completo, con sideremia
-Test di Coombs indiretto (TCI) nelle gravide Rh (D) negative
-Screening sierologico per epatite B (HBsAg), HCV e HIV nelle gravide a rischio
- Esame urine completo e urocoltura
A 33-37 settimane sono consigliati gli esami appresso specificati:
- Emocromo completo, con sideremia
-
Screening dell'infezione da streptococco ß-emolitico
di gruppo B con tampone vaginale e rettale e terreno
di coltura selettivo (36-37 settimane)
-
Screening sierologico della sifilide (VDRL)
Alle gravide con fattori di rischio per MST (malattie sessualmente trasmesse),
riconosciuti nel primo trimestre, saranno consigliati i seguenti esami:
screening per l'infezione da Chlamydia trachomatis:
test PCR (Polymerase Chain Reaction) e LCR (Ligase Chain Reaction) su campioni
urinari da mitto iniziale all'iniziale visita ostetrica, eventualmente ripetuto
nel terzo trimestre;
screening per la gonorrea: all'iniziale visita ostetrica e ripetuto nel terzo
trimestre;
screening per l'infezione da epatite C, nelle donne a rischio (facenti uso di
droghe iniettabili sottoposte a emodialisi, trasfuse con concentrati di fattori
della coagulazione prima del 1987 o trasfuse e/o trapiantate prima del 1992,
conviventi di soggetti HCV positivi o figlie di madri HCV-RNA positive).