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La visita del ginocchio

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Aggiornamento per il medico pratico

appunti del dott. Claudio Italiano

 

Che cos'è il ginocchio?

Il ginocchio è una grande articolazione che unisce il femore alla tibia e comprende anche un osso sesamoide: la rotula. Nella statica e nella dinamica di quest'articolazione il quadricipite ha un ruolo di primo piano.

Non vi può essere un buon ginocchio senza un buon quadricipite. Il ginocchio è una grande articolazione che unisce il femore alla tibia e comprende anche un osso sesamoide: la rotula.

Nella statica e nella dinamica di quest'articolazione il quadricipite ha un ruolo di primo piano.Non vi può essere un buon ginocchio senza un buon quadricipite

Come si visita il ginocchio?

1) Aspetto generale

— L'esame del ginocchio si inizia con l'ispezione d'insieme del soggetto in posizione eretta. Esiste un ginocchio valgo-fisiologico. In posizione anatomica, la coscia e la gamba non sono lungo lo stesso asse, ma formano un angolo ottuso aperto all'esterno di circa 170°. Alcune deformazioni congenite o che insorgono durante lo sviluppo oppure gli esiti di traumatismi, possono modificare l'angolo femorotibiale.

Così il valgismo (spostamento dell'asse della gamba all'esterno) può esagerarsi e dare un ginocchio valgo-patologico ("ginocchio canino").

Questa deformazione, così come la seguente, colpisce sopratutto il bambino rachitico.

Può aversi l'angolazione nel senso contrario: l'asse della gamba con quello della coscia forma un angolo aperto all'interno.

Ma il ginocchio varo non è una deformazione angolare, è un incurvamento di tutto l'arto a convessità esterna, generalmente bilaterale: "gambe a parentesi".

La limitazione dell'estensione dà luogo al genu-flessum.

Al contrario, l'iperestensione della gamba, che forma con la coscia un angolo ottuso aperto in avanti, dà luogo al genu-recurvatum.

 

2) Morfologia.

— Normalmente la rotula forma in avanti una sporgenza piana, triangolare circondata da piccole depressioni: fossette.

Posteriormente, il cavo popliteo è limitato soltanto in alto dal divaricamento dei muscoli che dall'ischio si portano alla gamba.

 

3) Palpazione.

— La rotula è facilmente palpabile anteriormente; è mobile trasversalmente se il quadricipite è rilasciato. Quando il ginocchio è flesso ad angolo retto, la punta della rotula corrisponde all'interlinea articolare e si possono esplorare da ciascun lato, le corna anteriori dei menischi. Questa articolazione non presenta altri punti di repere anatomici. Ma la sua morfologia è quasi sempre modificata da manifestazioni patologiche.

4) I muscoli vicini.

— Tra questi il quadricipite ha una sensibilità particolare a tutte le affezioni del ginocchio. Un'alterazione anche minima dell' articolazione ne provoca l'atrofia spesso rapida ( notevole. Il recupero funzionale del muscolo sarà invece, lungo e penoso.

Se la semplice ispezione è sufficiente a fare apprezzare la riduzione di volume dei muscoli, la sua valutazione si esegue con la misurazione comparativa della "circonferenza della coscia", fatta con l'aiuto del nastro metrico, al terzo medio del la coscia (ad una distanza determinata esattamente per ciascun lato a partire dalla base o dalla punta della rotula).

Misurazioni analoghe possono essere eseguite i corrispondenza del polpaccio.

5) La mobilità.

a) Funzionale: si apprezza con la deambulazione, invitando il paziente a salire ed a discendere le scale.

b) Analitica: si riscontra col paziente in piedi coricato.

Si misura il movimento principale di ginocchio: la flesso-estensione che si compie si piano sagittale.

L'estensione corrisponde all'arto esteso = 0°.

La flessione è normalmente di 130°; quando la mano porta il calcagno a contatto del gluteo, può raggiungere passivamente i 150°. Non è possibile eseguire movimenti di lateralità quando il ginocchio è in  estensione.

6) Le radiografie.

  Normalmente si esegue un radiogramma in proiezione antero-posteriore ed uno in laterale, talvolta è utile l'esame comparativo tra le due ginocchia.

L'interlinea femoro-patellare (o rotulea) può essere messa in evidenza, col paziente prono ed il ginocchio in iperflessione. Possono essere necessari ingrandimenti radiografici per studiare la trama ossea. Anche utile è la stratigrafia. Le lastre curve, poste sotto il ginocchio leggermente flesso, danno una migliore immagine dell'interlinea femoro-tibiale. Infine le artrografie con mezzi di contrasto (aria, sostanze iodate, od entrambe, introdotte nella cavità sinoviale) permettono di disegnare i contorni dei menischi.

Due sintomi dominano la patologia del ginocchio:

- il dolore: gonalgia (da gonè ginocchio)

- il versamento: idartro.

Perchè la gonalgia?

— Varia per intensità e localizzazioni a seconda delle affezioni.

Non bisogna mai dimenticare che spesso la gonalgia non è indice di processo localizzato al gi-nocchio ma è dovuta ad una malattia dell'anca. E' buona regola, di fronte ad una gonalgia, far radiografare non soltanto l'articolazione in causa ma anche il bacino.

Idrartrosi

— Il versamento intraarticolare di liquido sieroso dà una sintomatologia evidente Il ginocchio è aumentato di volume, globoso; la rotula è circondata da tumefazioni lobulate che corrispondono ai recessi sinoviali, aumentati di volume, i quali fanno scomparire le fossette.

La palpazione può far rilevare la fluttuazione se il versamento è notevole. Se è modesto può ri-scontrarsi il ballottamento rotuleo:

Il quadricipite deve essere preventivamente rilasciato ponendo un cuscino sotto il piede; si controlla la mobilità laterale della rotula. Si pongono quindi le due mani sulla faccia anteriore del ginocchio: l'una al di sopra della rotula spinge il liquido che si trova nel recesso sovrarotuleo verso il basso, il pollice ed il medio dell'altra mano, al di sotto, contribuiscono a far refluire il liquido sotto la rotula.

L' indice della mano posta distalmente esercitando una leggera pressione sulla rotula percepisce nettamente l'urto contro la troclea femorale.

Dopo un traumatismo il versamento è ematico o siero-ematico, è un emartro o piuttosto un idroemartro. In questo caso il ballottamento rotuleo sarà "ovattato".

Talvolta il versamento è purulento — piartro — il che conferma l'artrite acuta denunciata da altri segni, in particolare da dolori molto vivi e da febbre elevata. Qualunque sia il versamento vi è un mezzo per dimostrare la sua presenza e la sua natura: la puntura dell'articolazione.

Un grosso ago o meglio un tre quarti ed una siringa sterile sono sufficienti. Il punto di elezione per la puntura si trova al sotto dell'angolo supero-interno della rotula, ago cerca di scivolare sotto questo osso dopo aver attraversato il piano fibroso superficiale e sinoviale distesa.

Test per lesioni meniscali

Test di Apley (Grinding test)

— Il test di Apley viene utilizzato per indagare lesioni meniscali.

Il paziente è prono e tiene il ginocchio flesso (60 gradi circa); il manipolatore ferma col ginocchio la parte posteriore della coscia e comprime l'articolazione premendo la pianta del piede. Poi ruota la tibia all'interno (menisco mediale) o all'esterno (menisco laterale).

 In caso di lesione al menisco interno, la rotazione esterna forzata del piede causa dolore sull'emirima articolare interna.

In caso di lesione al menisco esterno, la rotazione interna accentua il dolore.

In entrambi i casi il dolore viene enfatizzato ancora tramite la pressione sulla pianta del piede.

Test del cassetto anteriore

— Con il paziente supino con il ginocchio flesso a 90 gradi circa; l'esaminatore si siede sul piede del paziente e prende la tibia con entrambe le mani tirandola verso di sé ricercando uno spostamento anteriore. Se il crociato anteriore non è lesionato si avverte un brusco arresto al movimento (massima estensione del legamento).

vedi anche  l'indice della visita