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Vegetazioni adenoidi, adenoiditi purulente, quando toglierle?

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La tonsilla faringea o di Luschka, quando è iperplasica ed ipertrofica, viene definita con il termine di vegetazione adenoidi.

Le adenoidi sono formazioni linfatiche presenti dalla nascita, che si sviluppano in modo progressivo raggiungendo la loro dimensione massima all'età di 3-5 anni circa.

Normalmente, nei bambini si forma un tumulo morbido nella parte superiore e posteriore della rinofaringe, appena sopra e dietro l'ugola.

All'età di circa 7 anni, le adenoidi vanno incontro ad un processo involutivo, riducendo le loro dimensioni a causa della fisiologica atrofia del tessuto adenoideo, che le rende appena visibili durante l'adolescenza.

In età adulta, diventano praticamente inattive.

Tale iperplasia è costante nella prima infanzia, tende a ridursi dopo la seconda infanzia, sino a scomparire poi del tutto spontaneamente. I bambini gracili, tenuti al chiuso nelle nostre belle case, quando escono all'aria fresca, sudano e prendono il classico "colpo d'aria", si raffreddano, fanno la febbre e parlano con voce rauca nasale", per ostruzione del retrobocca, tenendo aperta la bocca per respirare, mentre un cattivo odore fecaloide fuoriesce dalla bocca stessa ed il bambino diventa debole e spossato, assumendo un aspetto caratteristico che si definisce "facies adenoidea".

Il medico comincia a prescrivere supposte di paracetamolo ed antibiotici, aerosol vitaminici e quant'altro: il bambino ingrassa, diventa sedentario, indebolito, a scuola rende poco e le mamme diventano preoccupate e non sanno che fare.

Facilmente il curante prescrive la visita dello specialista otorinolaringoiatra che, generalmente, riscontrate le tonsille faringee ripiene di pus ed ingrossate, può decidere di rimuoverle.

In realtà, finchè è possibile, andrebbero conservate, mentre il bambino dovrebbe essere abituato da subito a crescere all'aria aperta, come fanno i monelli partenopei o i picciotti palermitani, "buttati" dalle madri a crescere in strada!

Facies adenoidea: consiste in una tipica alterazione dello scheletro facciale (palato ogivale, fosse nasali ristrette, bocca semiaperta, mandibola leggermente cadente; ipoprosessia o facile stanchezza all'attenzione; non si accompagna costantemente alla presenza di vegetazione adenoidi); un tempo faceva parte di un quadro costituzionale (compreso nel termine generico di diatesi essudativo-linfatica).

Quadro istopatologico delle adenoidi

Aumento di volume dell'organo (ipertrofia) per l'aumento delle cellule linfatiche (iperplasia) con reazione stromale secondaria. Le vegetazioni adenoidi possono svilupparsi anteriormente (occludendo il rinofaringe verso le coane), o lateralmente verso l'ostio tubarico (permettendo una respirazione sufficiente ma portando con facilità a flogosi auricolari).

Le flogosi della tonsilla faringea, come quello di tutto l'anello di Waldeyer, iniziano precocemente (dal 6° mese di vita) ed hanno una funzione immunogenetica; l'iperplasia, con conseguente ipertrofia, compare per il concorrere di fattori generali (cosiddetta diatesi essudativo-linfatica; alterazioni congenite o acquisite, anche transitorie, del sistema immunocompetente) e di fattori flogistici canali; non va esclusa anche un'errata terapia medica (somministrazione di antibiotici non necessaria e/o per un breve periodo di tempo, che riduce l'immunogenesi e porta alla cronicizzazione della flogosi).

Sintomatologia del paziente con adenoidite

Dell'adenoidite acuta

 Durante il periodo di stato (ipertrofia della tonsilla faringea, cioè presenza di vegetazione adenoidi): stenosi respiratoria in- ed espiratoria: possibilità ipoacusia (trasmissiva) per diffusione della flogosi ai padiglioni tubarici (tonsilla di Gerlach) ed alla mucosa orecchio medio; facili flogosi delle prime vie ed anche vie aeree inferiori; voce "nasale" (rinolalia chiusa); stancabilità; astenia (da lipossigenazione cronica).

L'adenoidite acuta si manifesta prevalentemente nell'età pediatrica, spesso associata con tonsillite acuta. L'incidenza diminuisce con l'età, fino ad essere rarissima sopra i 15 anni, a causa della fisiologica atrofia del tessuto adenoideo.

Frequentemente il processo infiammatorio è sostenuto dalla risposta immunitaria nei confronti di agenti virali quali Adenovirus, Rhinovirus e Paramyxovirus.

Batteri quali Streptococcus pyogenes, Streptococcus pneumoniae, Moraxella catarrhalis varie specie di Staphylococcus tra cui Staphylococcus aureus possono infettare il rinofaringe, esitando verso un'adenoidite acuta.

Diagnosi di adenoidite

Anamnestica; obiettiva, con controllo digitale del rinofaringe (per apprezzare il volume e la consistenza delle vegetazioni adenoidi).  

Diagnosi differenziale.

Si attua con la "Sindrome pseudoadenoidea": Menosi respiratoria dovuta ad ipertrofia delle tonsille palatine, con occlusione del retrobocca, senza presenza di vegetazione adenoidi nel rinofaringe.

Si apprezza stenosi respiratoria per edema delle strutture endonasali conseguente a flogosi

Si possono avere processi rinosinusali a carattere allergico-batterico, o per incipiente ipertrofia dei turbinati inferiori.

Dopo la seconda infanzia, è eccezionale la persistenza di tessuti linfatici nel rinofaringe (se presente con evidenza, fare anche controllo biotipico).

Le complicanze di un'adenoidite acuta possono ricondursi alla diretta estensione del processo infiammatorio-settico agli organi viciniori.

Per passaggio di virus o batteri lungo la tuba di Eustachio, si può manifestare un'otite acuta sierosa o purulenta con otorrea, otodinia ed ipoacusia; analogamente, l'interessamento dei tessuti retrofaringei può esitare verso la formazione di una adeno-flemmone retrofaringea, entità patologica esclusiva del lattante e che testimonia l'interessamento dei linfonodi di Gillette.

Terapia medica delle adenoiditi

Nella prima infanzia, in specie se si tratta di ipertrofia "molle", con remissione della stenosi respiraloria quando cessano le flogosi adenoiditiche, e con netto miglioramento nella stagione estiva o al mare.

Se persistono le flogosi rinofaringitiche, controllo delle immunoglobuline; anche se normali, terapia generale (vaccinoterapia parenterale preautunnale seguita da quella orale, per tutto l'inverno). Antibiotici solo se complicanze otitiche.

Chirurgica (anestesia generale con intubazione): necessaria per complicanze pregresse o in atto (otite; ipoacusia trasmissiva uni- o bilaterale,e/o grave e continua stenosi respiratoria, con presenza di evidenti vegetazioni adenoidi nel rinofaringe).

Viene spesso attribuita alla recidiva delle vegetazioni adenoidi la persistenza della stenosi nasale e dei raffreddori che invece sono dipendenti dalla condizione di sinusopatia.

Nell'adulto e nel bambino possono invece formarsi flemmoni diffusi nello spazio retrofaringeo, sostenuti da batteri anaerobi che necessitano di terapie specifiche (clindamicina).

Nei casi più gravi lo specialista chirurgo può procedere alla rimozione delle adenoidi con apposito attrezzo chirurgico, adenotomo (una lama tagliente montata su un apposito manico, oppure si può ricorrere a tecniche più nuove che impiegano energie per abladere le adenoidi, sotto guida endoscopica, appunto mediante strumenti termici con manipoli opportunamente sagomati che agiscono dall’orofaringe dietro il palato (Radiofrequenza – Coblation) o con strumenti meccanici che prima “triturano” poi aspirano il tessuto linfatico (microdebrider).

 

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