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Bruciore e prurito intimo, la vaginite da candida, quale cura?

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appunti del dott. Claudio Italiano

Vaginite da candida, come curare?

Se siete in gravidanza, andate subito dal ginecologo ! Questo articolo, pur se basato su fondamenti scientifici, è solo una lettura.

Nelle donne in gravidanza ogni cura deve essere prescritta dal ginecologo e cosi la cura per le vaginiti non può essere improvvisata da voi stessi.

In alcuni casi, il ginecologo prescrive degli ovuli vaginali a base di clotrimazolo, oppure in altri ancora preferisce impiegare antifungini per os. Vediamo quali farmaci e con quali effetti collaterali e se la cura e gli effetti collaterali sono accettabili. Un tempo, infatti, i vecchi antifungini erano particolarmente tossici per il fegato. Oggi è sempre più facile imbattersi nelle vaginiti da candida, specie nelle persone anziane che sono sottoposte a cure antibiotiche o sono immunodepresse. Nelle giovani, perfino in quelle ragazze più acqua e sapone, è facile infettare la vagina con la candida, sia nei rapporti con partners che ne sono affetti, sia in piscina o nelle docce, a mare, nei campeggi, negli alberghi dove i servizi non sono igienizzati.

 In donne gravide sotto stretto controllo del ginecologo si possono impiegare:

- derivati imidazolici intravaginali  come ovuli (clotrimazolo, miconazolo, econazolo, tioconazolo, butoconazolo, terconazolo, fenticonazolo e sertaconazolo).

Diversi  studi hanno riscontrato una riduzione dei sintomi persistenti di candidosi vulvovaginale con l'impiego di derivati imidazolici intravaginali (per esempio clotrimazolo, gynocanesten, falvin, meclon).

Numerosi studi randomizzati non hanno riscontrato alcuna differenza significativa fra i diversi imidazolici topici, né fra trattamenti di lunga e breve durata (1-14 giorni), ma si rileva una maggiore incidenza di irritazione vulvare lieve nelle donne trattate con imidazolici intravaginali rispetto a trattamenti per bocca.

ife di candida al m.o

 Imidazolici intravaginali vs placebo

Abbiamo trovato una revisione sistematica (1993, 3 studi randomizzati e altri 3 studi randomizzati : hanno riscontrato una riduzione significativa dei sintomi persistenti di candidosi vulvovaginale dopo 4 settimane di trattamento con imidazolici topici rispetto a placebo. I derivati imidazolici intravaginali riducevano significativamente i sintomi persistenti di candidosi vulvovaginale a medio termine.

 Imidazolici intravaginali vs nistatina

 Abbiamo trovato una revisione sistematica che ha confrontato miconazolo, clotrimazolo, econazolo e nistatina intravaginali. I derivati imidazolici erano associati a un tasso di recidive sintomatiche a 6 mesi significativamente inferiore rispetto alla nistatina. 

Confronto tra imidazolici

 Abbiamo trovato una revisione sistematica (data della ricerca 1993, 12 studi randomizzati e altri 22 studi randomizzati ). La prevalenza dei fattori di rischio (come diabete mellito o storia di episodi ricorrenti nell'anno precedente) nella popolazione selezionata dai diversi studi era molto variabile. Complessivamente gli studi esaminati non hanno rilevato differenze significative in termini di efficacia tra i vari imidazolici.

 Effetti collaterali negativi nella cura per le vaginiti

Negli studi che hanno confrontato derivati imidazolici intravaginali e placebo la maggior parte delle pazienti non riferiva alcun effetto avverso, solo l'irritazione vulvare.


 In donne non gravide si possono impiegare:
Itraconazolo per bocca
Uno studio randomizzato ha trovato che l'itraconazolo per bocca rispetto al placebo riduceva significativamente i sintomi persistenti (numero di casi da trattare 4 dopo una settimana). Non si è rilevata alcuna differenza significativa nella riduzione dei sintomi persistenti tra itraconazolo per bocca e derivati imidazolici intravaginali.

Link per approfondire
il tema della vaginite

Le candidosi generalità

Il prurito intimo vulvare, cause e cura

Problemi di infezioni sessuali:
linfogranuloma, sifilide, condilomi

La vaginite da candida:  le perdite.

cistite ricorrente nella donna

In uno studio l'itraconazolo era associato a un incremento significativo dell'incidenza di effetti avversi rispetto al clotrimazolo (17/50 con itraconazolo, 34%, vs 1/23 con clotrimazolo, 4%; odds ratio 4,83, limiti di confidenza al 95% da 1,55 a 15,1); i disturbi più spesso segnalati erano nausea (14%), cefalea (12%), vertigini (6%) e meteorismo (6%).


Fluconazolo per os
Una revisione sistematica non ha rilevato alcuna riduzione significativa dei sintomi con fluconazolo per bocca rispetto a derivati imidazolici intravaginali. Alcuni studi hanno rilevato un'insorgenza più frequente di nausea, cefalea e dolore addominale dopo somministrazione di fluconazolo (numero di casi da trattare per vedere un effetto avverso 11 dopo 14 giorni).

Fluconazolo per bocca vs imidazolici intravaginali

Una revisione sistematica (data della ricerca 2000, 6 studi randomizzati, 947 donne) non ha rilevato differenze significative a breve termine tra fluconazolo per bocca e imidazolici topici (clotrimazolo, miconazolo, econazolo) nella risoluzione dei sintomi persistenti . Nessuna differenza significativa è stata rilevata in alcuna delle analisi per sottogruppi (con differenti imidazolici o con dosi singole o multiple di farmaco).

Per esempio 3 studi non hanno riscontrato alcuna riduzione nella persistenza dei sintomi a medio termine con fluconazolo per bocca rispetto a imidazolici topici (43/220 con fluconazolo, 20%, vs 40/218 con clotrimazolo, 18%; odds ratio 1,10, limiti di confidenza al 95% da 0,68 a 1,79).


 Studi randomizzati di grandi dimensioni hanno rilevato che l'uso di fluconazolo era associato all'insorgenza di nausea, cefalea e dolore addominale.[66-69] Uno studio (429 donne) di confronto tra fluconazolo per bocca e clotrimazolo intravaginale ha riscontrato effetti avversi più frequenti con fluconazolo (59/217 con fluconazolo, 27%, vs 37/212 con clotrimazolo, 17%; odds ratio 1,75, limiti di confidenza al 95% da 1,11 a 2,75; numero di casi da trattare per vedere un effetto avverso 11 dopo 14 giorni).

 Gli effetti avversi più spesso osservati con il fluconazolo erano cefalea (12% vs 9%), dolore addominale (7% vs 3%) e nausea.

Effetti positivi della cura per le vaginiti

Itraconazolo per bocca vs placebo: Abbiamo trovato una revisione sistematica  che ha rilevato una riduzione significativa del numero di donne con sintomi persistenti a breve termine dopo trattamento con itraconazolo per bocca (200 mg al giorno per 3 giorni) rispetto a
Itraconazolo per bocca vs imidazolici intravaginali: Una revisione sistematica (data della ricerca 2000, 3 studi randomizzati, 300 donne) non ha riscontrato differenze significative nella persistenza dei sintomi tra itraconazolo per bocca e imidazolici topici (clotrimazolo, econazolo) a breve termine.

Trattare anche il partner nella cura per le vaginiti?

Due studi randomizzati non hanno rilevato differenze significative con il trattamento o meno del partner sessuale in termini di risoluzione dei sintomi della candidosi vulvovaginale o riduzione del tasso di recidiva sintomatica.

Non abbiamo trovato revisioni sistematiche ma 2 studi randomizzati. Nel primo (40 donne con candidosi vulvovaginale acuta e rispettivi partner) tutte le donne ricevevano itraconazolo (100 mg al giorno per 5 giorni), mentre i partner erano randomizzati in doppio cieco a ricevere itraconazolo (100 mg al giorno per 5 giorni) o placebo. Lo studio non ha riscontrato alcuna differenza fra il trattamento del partner con itraconazolo o placebo per quanto concerne il numero di donne con sintomi persistenti dopo 30 giorni

 
in sintesi:
 Sei studi randomizzati hanno riscontrato una riduzione dei sintomi persistenti di candidosi vulvovaginale con l'impiego di derivati imidazolici intravaginali (per esempio clotrimazolo) rispetto a placebo.

Numerosi studi randomizzati non hanno rilevato alcuna differenza significativa tra i diversi imidazolici topici, né fra i trattamenti di lunga e breve durata (1-14 giorni).

Studi randomizzati hanno rilevato una maggiore incidenza di irritazione vulvare lieve in donne trattate con derivati imidazolici intravaginali rispetto a trattamenti per bocca.

Non abbiamo trovato studi randomizzati sull'impiego di fluconazolo per bocca rispetto a placebo o a nessun trattamento.

Una revisione sistematica non ha rilevato alcuna riduzione significativa dei sintomi con fluconazolo per bocca rispetto a derivati imidazolici intravaginali.

Studi randomizzati hanno rilevato un'insorgenza più frequente di nausea, cefalea e dolore addominale dopo somministrazione di fluconazolo. Uno studio randomizzato ha rilevato una riduzione significativa dei sintomi persistenti con itraconazolo per bocca rispetto a placebo, mentre nessuna differenza significativa è emersa tra itraconazolo per bocca e imidazolici topici.

Uno studio randomizzato ha riscontrato una maggiore incidenza di disturbi gastrointestinali di grado lieve in donne trattate con itraconazolo rispetto a derivati imidazolici. Non abbiamo trovato studi randomizzati sull'uso di ketoconazolo per bocca rispetto a placebo o a nessun trattamento.

Quattro studi randomizzati non hanno rilevato differenze significative in termini di riduzione dei sintomi persistenti tra ketoconazolo per bocca e derivati imidazolici intravaginali, ma con ketoconazolo aumentava in misura significativa l'incidenza di effetti collaterali minori (in particolare nausea). Serie di casi hanno inoltre associato il ketoconazolo con un basso rischio di epatite fulminante.

Due studi randomizzati hanno trovato che il trattamento del partner sessuale non aveva effetti significativi in termini di risoluzione dei sintomi o riduzione dei tassi di recidiva sintomatica. Due studi randomizzati sulla regolare profilassi con imidazolici intravaginali rispetto al placebo non hanno rilevato effetti chiari sulla quota di donne con recidive sintomatiche. Uno studio ha rilevato che una regolare profilassi con imidazolici topici rispetto al trattamento intrapreso solo alla comparsa dei sintomi riduce in modo non significativo la frequenza di episodi di vaginite sintomatica. Le ridotte dimensioni degli studi non permettono di escludere un beneficio clinicamente rilevante.

Uno studio randomizzato ha riscontrato una riduzione significativa dei tassi di recidiva di candidosi vulvovaginale con itraconazolo per bocca rispetto a placebo. Non è invece emersa alcuna differenza significativa fra itraconazolo per bocca e imidazolici topici. Uno studio randomizzato ha riscontrato che il ketoconazolo per bocca, somministrato a intermittenza o in modo continuativo a un dosaggio inferiore, riduceva in maniera significativa le recidive sintomatiche rispetto a placebo.
 



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