Fra i tumori della pelle distinguiamo lesioni benigne e maligne. In particolare abbiamo:
- I tumori cutanei benigni
- Le lesioni precancerose
- I tumori cutanei maligni
Sono compresi tra quelli epidermici: il papilloma, le cheratosi senili, il cheratoacantoma (forse virale, a rapido accrescimento, localizzato nelle sedi scoperte, emisferico con ombelicatura centrale; può spontaneamente regredire).
Fanno parte dei tumori degli annessi cutanei l'adenoma sebaceo, il tricoepitelioma, l'idroadenoma, il cilindroma, le cisti epidermiche, dermoidi sebacee, il milio.
I fibromi, il lipoma, il leiomioma sono forme benigne connettivali.
Tra le neoplasìe benigne di origine mesodermica vanno considerati il granuloma teleangectasico o piogenico e gli angiomi.
Il primo è costituito da una piccola vegetazione angiomatosa, insorgente su precedente lesione di continuo o in sede di puntura d'insetto, a rapido accrescimento, di consistenza molle e di colore rosso-acceso, molto fragile e quindi facilmente sanguinante.
Congeniti o acquisiti sono piuttosto frequenti e in genere non evolvono in senso maligno; clinicamente si distinguono in:
a) angioma piano: chiazza di colore (Osso-vinoso, appiattita, a limiti netti,
di forma e grandezza varie, stabile in dimensioni e senza risoluzione spontanea;
b) angioma tuberoso: chiazza rilevata, rosso-vinosa, presente in generale alla
nascita, a risoluzione spontanea verso i 4-10 anni;
c) angioma cavernoso: chiazze più rilevate di varie dimensioni che compaiono
durante la prima infanzia e non regrediscono spontaneamente.
Aree cheratosiche del volto
Frequenti dopo i 40 anni. Possono essere attiniche in soggetti a cute chiara esposti alle radiazioni (contadini e marinai), da idrocarburi, per contatto con catrame oli minerali e derivati; arsenicali, per uso terapeutico di arsenico per cause professionali (viticultori e minatori)Localizzate in sedi esposte, appaiono come chiazzette grigiastre a superficie ipercheratosica, rilevate, con orletto eritematoso.
Chiazza bianco-grigiastra decorso cronico, dovuta a cheratinizzazione della mucosa, favorita da tabacco, stimolazioni elettrogalvaniche, irritazioni meccaniche croniche, agenti infettivi. Localizzate alla commissura labiale, mucose guance e gengive. Le forme vegetanti soprat-tutto possono evolvere verso epiteliomi squamocellulari, segni di evoluzione in tal senso: erosioni, ulcerazioni, infiltrazioni della base.
Xeroderma pigmentoso
Aree biancastre di leucoplachia nella
mucosa della bocca
Genodermatosi autosomica recessiva; si manifesta con chiazze pigmentarie, cheratosi e tumori cutanei in sedi fotoesposte; prognosi infausta: i pazienti difficilmente arrivano all'età adulta.
Da radiazioni ionizzanti, da infezioni croniche (tbc cutanea), da ustioni; possono a volte dar luogo a processi neoplastici di tipo squamocellulare.
Epitelioma intraepidemiico potenzialmente maligno. Interessa cute e mucose: insorge su cute esposta o coperta, in particolare al tronco. Appare come placca appiattita nettamente delimitata ed eritematosa a superficie desquamativa o talora verrucosa e crostosa. Evoluzione molto lenta ed accrescimento irregolare. Possibile evenienza di più lesioni. Nel 5% dei casi crescita invasiva.
Nevi melanotici acquisiti giunzionali o composti, a possibile evoluzione in melanoma maligno molto più frequente del nevo congenito giunzionale. Spesso nevi multipli e in gran parte dei casi familiari. Comparsa tra i 5 e i 20 anni. Più colpite le aree cutanee coperte (tronco, glutei, genitali ). Lesione tipica di 10-12 mm o più di diametro, con superficie e confine irregolari; colorito variabile, con aree più o meno brune, rosa, rosse e nere.
La più frequente tra le neoplasie maligne, oltre il 5% di tutti gli epiteliomi.
Tumore a malignità locale; insorge in soggetti anziani su cute sana o discheratosi; risparmia le mucose; sede d'elezione i due terzi superiori del viso ma compare anche al tronco. L'accrescimento è lentissimo. Quadri clinico-morfologici: superficiale, nodulare, nodulo-ulcerativo, pigmentato, piano-cicatriziale, ulcerato (ulcus rodens, a spiccata capa* distruttiva locale).
basalioma
A differenza del basocellulare, può dare metastasi ai linfonodi regionali, raramente a quelli viscerali. Colpisce cute e mucose, in genere insorge su cheratosi senili, atrofie cicatriziali, radiodermiti croniche. Più spesso interessato il labbro inferiore, talvolta i padiglioni auricolari e i genitali (pene, vulva e scroto; quest'ultima sede di neoplasia in filatori di cotone, operai metallurgici a contatto con oli minerali, pece, ecc.).
Più frequente in maschi con cute e occhi chiari e in soggetti cronicamente esposti a raggi U.V. (contadini e marinai). Varietà clinico-morfologiche superficiale, vegetante, ulcero-vegetante. Evoluzione rapida. Sono inclusi tra gli epiteliomi spinocellulari anche la malattia di Paget della mammella o dei genitali (chiazza eritemato-crostosa, leggermente infiltrata, monolaterale, rilevata, localizzata al capezzolo o all'areola. in rapporto ad invasione epidermica di un carcinoma intraduttale; in sede genitale si associa a carcinoma delle ghiandole sudoripare apocrine) e il morbo di Bowen primi descritto.
Il più maligno dei tumori cutanei, prende origine dai melanoc i 11 o da cellule
neviche. Può insorgere su un nevo displastico, su un nevo congen ito specie di grandezza
oltre i 20 cm, su un nevo composto dell'adulto (che interessa derma ed epidermide).
E' raro prima della pubert\ epoca in cui e pm frequente il melanoma di Alien e Spitz
(neoformazione benigna nodulare rosso bruna che istologicamente può simulare un
melanoma maligno). Segni iniziai i di trasformazione verso un melanoma: prurito
e parestesie modeste, accentuazione della pigmentazione, comparsa di alone eritematoso.
sanguinamento ed erosione superficiale: in seguito la lesione diventa vegetanti-si
infiltra e dà metastasi per via linfatica ed ematica. Evoluzione rapidissimi
1 ) Melanoma su lentigo maligna. La lentigo maligna (o melanosi di Dubreui è un
melanoma in situ: chiazza nevica che compare dopo i 50 anni più spesso in sesso
femminile. Insorgenza elettiva al viso. Dapprima lesione maculare ad estensione
lenta superficiale, superficie piana, margini irregolari ed aree ili colorito diverso,
bruno, nero rosso, blu. Segue fase di accrescimento verticale con comparsa di papule
e noduli di colorito vario, erosioni e sanguinamenlo Evoluzione in genere relativamente
più benigna rispetto ad altre forme.
2) Melanoma ad estensione superficiale. Soprattutto in soggetti giovani e
prevalentemente sul dorso o alle gambe.
Chiazza dapprima pianeggiante, multicolorata e a limiti netti.
3) Melanoma nodulare. Diffuso già all'inizio a derma ed epidermide.
4) Melanoma acrolentigginoso. Compare ai palmi, piante e falangette come lesione
maculare variamente colorata. All'inizio può essere strettamente intraepidermico.
Terapia. Trattamenti attualmente usati: chirurgia, radiante, diatermico chemioterapia.
La terapia chirurgica è valida per la maggior parte dei tumori cutanei. Quella radiante
è vantaggiosamente applicabile su alcune forme iniziali; non si usa in neoplasie
insorte su strutture osteocartilaginee per pericolo di osteocondriti. in lesioni
insorte su cicatrici e nel melanoma la cui terapia è solo chirurgica. La terapia
con diatermocoagulazione può essere impiegata per la maggior parte delle precancerosi
e per diverse neoplasie superficiali e di piccole dimensioni. La chemioterapia locale
(podofillina. 5-fluoro-uracile) risulta efficace nelle cheratosi attiniche e negli
epiteliomi basocellulari super-ficiali, quella generale con antiblastici (alfametopterina,
azatioprina, vincristina, bleomicina) nelle forme avanzate e metastatizzate.
Quadri morbosi, precedentemente classificati come reticulosi, che rappresen-tano
in realtà neoplasie da espansione monoclonale di linfociti T con proprietà funzionali
e fenotipiche delle cellule T helper. In questo gruppo sono compresi la micosi fungoide,
la sindrome di Sézary, il linfoma cutaneo e la maggior parte delle leucemie linfatiche
dell'adulto a cellule T.
Evoluzione lenta ma fatale; può insorgere con tre diversi quadri clinici: a) forma
polimorfa caratterizzata da uno stadio premicosico (chiazze più spesso eri ternato-squamose
molto pruriginose, dapprima transitorie poi fisse e infiltrate, al tronco e agli
arti) e da uno stadio micosico (infiltrazione e trasformazione tumorale di dette
chiazze); b) forma eritrodermica generalizzata con pres. di voluminose adenopatie;
c) forma a tumori d'ambleé piuttosto rara, ad inizio diretto su cute sana e non
su lesioni premicosiche. La parapsoriasi in placche. dermatosi eritematodesquamativa
cronica, localizzata al tronco può evolvere verso una micosi fungoide.
Caratterizzata da stato eritrodermico, intenso prurito e monocitosi ematica (cellule
di Sézary) e cutanea; possono associarsi edema del viso, specie palpebrale, iperpigmentazione.
alopecia diffusa, distrofie ungueali e interessa-mento linfonodale.
Terapia. Chemioterapia locale (mostarda azotata, carmustina) e fotochemioterapia
(PUVA: 8 metossipsoralene più raggi UVA) nelle forme iniziali limitate allacute;chemioterapia sistemica(ciclofosfamide,clorambucil.
methotrexate. bleomicina) nelle forme tumorali e generalizzate. In forme con tumori
e placche isolate buoni risultati con radioterapia.
Malattia proliferativa cellulare fibroblastica e angioblastica ad evoluzione
molto lenta; insorge in soggetti anziani ed in genere alle estremità con lesioni
in placche, dapprima piane poi rilevate, e nodulari di colorito rosso-vinoso; possono
associarsi edema delle parti colpite, macropoliadenopatia generalizza-ta, interessamento
osseo (osteoporosi) e gastro-enterico (emorragie, diarrea). In qualche caso possibile
evoluzione maligna in sarcoma.
Più frequente l'orticariapigmentosa con chiazze lenticolari piane o legger-mente
rilevate, di colorito bruno-giallastro, diffuse al tronco e agli arti; se sottoposte
a sfregamento, queste lesioni si orticano e diventano pruriginose. Sì osserva sia
nella primissima infanzia che in età adulta. Più rare le forme di mastocitosi papulosa
e nodulare a pochi o a unici elementi. Ricco infiltrato mastocitario. Evoluzione
benigna nel tempo, salvo la rarissima forma sistemica maligna.
Si manifesta con lesioni cutanee papulose o nodulari di colorito rosso-bruno, elettivamente
localizzate al volto e al tronco, con linfoadenopatia generalizzata e interessamento
polmonare di tipo infiltrativo ed osseo. Evoluzione in genere benigna, anche se
cronica.
Tre diverse forme cliniche: a) Malattìa di Letterer-Siwe. ad interessamento cutaneo,
linfonodale e viscerale; colpisce la prima infanzia ed è rapidamente mortale. Può
giovare cura con vincablastina; b) malattia di Hand-Schuller-Christian, con diabete
insipido, rarefazioni ossee esoftalmo e lesioni cutanee d i tipo papuloso o purpurico;
si osserva tra i 2 e i 6 anni, c) granuloma eosinofilo osseo, che compare anche
nell'adulto con lesioni osteolitiche ossee ed ulcerative periorifiziali.