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Trombosi venosa profonda(TVP)

  1. Gastroepato
  2. Chirurgia vascolare
  3. La trombosi venosa profonda
  4. Buerger e Behçet
  5. Insufficienza venosa
  6. Le vene varicose
  7. La semeiotica delle varici
  8. L'insufficienza venosa

appunti del dott. Claudio Italiano

cfr anche:

Che cos'è la trombosi venosa profonda?

La TVP si definizione come trombosi delle vene profonde dell'arto inferiore con pericolo di:
embolia polmonare
- sindrome post-trombotica, con insufficienza venosa

Epidemiologia

La TVP e I'embolia polmonare rappresentano una delle cause più importanti di morbilità e mortalità durante un ricovero ospedaliero; si osservano però anche in caso di interventi ambulatoriali. Localizzazioni: nel 90% dei casi nel territorio di afferenza alla vena cava inferiore, in particolare nel 30% a livello delle vene della pelvi e nel 60% a livello delle estremità inferiori. Due terzi delle TVP colpiscono I'arto inferiore sinistro (ostacolato flusso venoso da incrocio della vena iliaca sinistra con I'arteria iliaca destra), con formazione di un trombo di tipo settico nel lume venoso, cio  nel 2°% degli adulti). Il 25% di tutte le trombosi venose femorali porta a trombosi venosa della pelvi. Le trombosi venose della pelvi presentano una frèquenza di embolia doppia rispetto alle trombosi venose femorali.

Malattia tromboembolica

Profilassi m. tromboembolica

Gli studi sul tromboembolismo venoso

Le vene varicose

coagulazione intravasale disseminata

terapia con vecchi anticoagulanti orali


Perché avviene una trombosi all'interno delle vene profonde?

Uno studioso, il prof. Rudolf Ludwig Karl Virchow, vissuto alla fine dell'800, scienziato, patologo, politico e antropologo tedesco, sottolineò nella sua famosa "Triade di Virchow" che la TVP deriva da:
l. alterazioni endoteliali, cioè del rivestimento interno dei vasi, responsabili di infiammazione, per esempio a seguito di lesioni traumatiche (fratture di un arto, contusioni profonde di un arto ecc.)
2. alterazioni circolatorie, per esempio la  formazione di varici in un soggetto che resta per ore fermo in piedi, un banconista, un negoziante, condizione questa che causa un rallentamento del flusso ematico, dunque stasi
locale, oppure nel paziente con insufficienza cardiaca)
3. alterazioni ematiche, condizione questa geneticamente determinata, con squilibrio tra tendenza alla coagulazionee fibrinolisi (stati di trombofilia o condizioni di ipercoagulabilità sono suddivise in:

Condizioni primarie di trombofilia, cioè tendenza alla formazione di trombi venosi

■deficit ATIII, proteina C e S,
■ipofibrinogemia,
■disfibrinogemia,
■difetti attivatore del plasminogeno;

Condizioni secondarie:
■TNF (neoplasia), Trombocitopenia indotta da eparina, Gravidanza, Aterosclerosi, Anemia Falciforme,
■Diabete Pancreatico, Dislipidemia,
■Malattie Mieloproliferative, Vasculiti,
■Sindrome nefrosica,
■progenistici.Sostanze anticoagulanti sono:
• antitrombina III (AT III),
• la Proteina C,
• la Proteina S
• La plasmina, che si forma dal plasminogeno circolante nel sangue, e scioglie la fibrina.

Anatomia patologica

I trombi sono di due tipi
- trombo piastrinico: per adesione e aggregazione delle piastrine su un endotelio alterato (fase iniziale della trombosi), con le caratteristiche di essere saldamente adeso alla parete vasale e di non occupare tutto il lume, è povero di eritrociti e si parla di "trombo bianco", caratteristico delle arterie.
-trombo coagulativo: per rallentamento del flusso, non adeso al lume vasale, detto "trombo rosso", perché è ricco in eritrociti, caratteristico delle vene.

continua   trombosi venosa profonda 2

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