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Il paziente col collo grosso

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appunti e riflessioni del dott. Claudio Italiano

Il paziente col gozzo

Il fatto di avere un bel collo ingrossato era considerato un tempo espressione di leggiadria; ne era affette, per esempio,  alcune nobildonne toscane che si pregiavano di farsi raffigurare col collo ingrossato o "gozzo", come si definisce tecnicamente. Altre volte il collo ingrossato costituisce la "spia" di altre patologie, come per esempio le cardiopatie in fase di scompenso o i linfomi ("collo proconsolare").

In genere, però, un collo ingrossato è correlato all'aumento di volume della ghiandola tiroide e che viene stimolata dal TSH e si ipertrofizza.

La tiroide ingrossata

La tiroide è un organo mediano, cioè contenuto nella parte centrale del collo, soprasternale e sottoioideo, in contatto con la trachea con la quale aderisce. E' una ghiandola endocrina   che può provocare turbe del metabolismo dell'intero organismo, nel senso degli ipertiroidismi ed ipotiroidismi (cfr sopra), a seconda se gli ormoni T3 e T4 sono prodotti in quantità maggiore o minore.

Ora è possibile, osservando il proprio collo allo specchio, notare una tumefazione nella regione anteriore del collo, che in termine medico di definisce "gozzo", detto "semplice" se esso è benigno, altrimenti si preferisce parlare di gozzo ipertiroideo e/o ipotiroideo, o, ancora, di gozzo uninodulare o multinodulare, a seconda se vi è o meno la presenta di uno più noduli, oppure si parla di gozzo diffuso, quando la distribuzione è uniforme e non si vedono noduli, ma un tessuto uniforme che può giungere nel mediastino.

In sintesi avremo:
- Ipertrofia dell'intera ghiandola nel suo complesso: gozzo diffuso
- Ipertrofia di uno dei due lobi laterali (cfr tiroide) gozzo toto lobare
- Ingrossamenti di porzioni limitate o gozzo nodulare, uninodulare o multinodulare

Quando ho una tumefazione della tiroide è imperativo categorico recarsi dal proprio endocrinologo di fiducia subito.

Le notizie che qui riportiamo solo solo informazioni e curiosità per i navigatori! 

L'ipertrofia della tiroide può essere, infatti, abbastanza evidente anche ad un occhio meno esperto e se interessa tutta la ghiandola sarà mediana, cioè evidente nella parte di mezzo del collo, per capirci dove si reperta "il pomo di adamo"; se invece si sviluppa in una sola porzione laterale della ghiandola, sarà asimmetrica e, dunque, lateralizzata.

Il medico che esamina la tiroide si pone dietro al paziente e palpa la ghiandola con le due mani, come in figura.

Talora il gozzo è poco evidente, perché scende nel mediastino, come se si calasse dentro scolando e si dice appunto "gozzo immerso nel torace" (plongeant).

Quando il medico esegue la manovra della palpazione, il paziente deve rimanere col collo in estensione, cioè non piegato, ed in leggera flessione e deve saper apprezzare:
-la sede della tumefazione, se essa è mediana, paramediana o soprasternale, eccettuato il gozzo immerso o struma.
-la mobilità della ghiandola, cioè la ghiandola è spostabile?

Specialmente se si sposta con i movimenti della deglutizione, altrimenti occorre pensare a patologie che abbiano causato sinechie, tragitti fibrosi o al peggio: cancro della tiroide.
-deve saper apprezzare i limiti inferiori della ghiandola, cioè se è scomparsa la fossetta del giugulo e se la ghiandola è scivolata nel mediastino.
 

Deve apprezzare:
-la consistenza, se essa è dura, più o meno dura, uniforme, o no;
-i limiti della ghiandola, se sono netti
-la dolorabilità della ghiandola (pensare a tiroidite o cancro della tiroide)
-il grado di mobilità sui piani

Infine è opportuno, per quanto possibile, ma oggi si ricorre all'ecografia tiroidea, e/o alla TAC del collo, è opportuno apprezzare le eventuali adenopatie giugulo-carotidea che si esegue parimenti con entrambi le mani, sempre ponendosi da dietro, e palpando le docce vascolari e le regioni sopraclaveari.

Se il gozzo è benigno, non si accompagna ad adenopatie, cioè non si avranno linfonodi sospetti, se è maligno avrà sempre adenopatie o, almeno, nelle fasi in cui ci sono metastasi o ancora può darsi che prima compaia un linfonodo sospetto e che dopo si evidenzi un nodulo o un cancro capsulato nella tiroide, evenienza questa assai augurabile! Le linfoghiandole saranno più o meno dure, mobili, indolenti e scorrono fra le dita.
Talora è opportuno valutare anche la compressione sui nervi ricorrenti, a cui abbiamo detto anche a proposito del tumore del polmone, dove è possibile avere una compressione del nervo ricorrente laringeo con disfonia, cioè abbassamento della voce o voce bitonale; per lo scopo o ci si rivolge all'otorinolaringoiatra oppure con un laringoscopio si osservano le corde vocali e si fa pronunciare la lettera " E" al paziente.
In ultimo il soggetto va valutato nel suo complesso. Oggi, grazie Iddio, è impossibile imbattersi in patologie conclamate della tiroide, ma un tempo era possibile valutare casi di :
-ipotiroidismo o gozzo mixedematoso, cioè individui di statura tozza, con edema diffuso a carico della faccia e delle estremità che appaiono fredde e rallentamento ideo-motorio, da cui il termine di cretinismo e di cretino
-ipertiroidismo, cioè soggetti con fini tremori, irrequieti, con esoftalmo, cioè protrusione dei bulbi oculari, ma di essi si è già detto (cfr La Tiroide: parte introduttiva  La Tiroide: patologie connesse con iper ed ipotiroidismo)

Altre patologie tiroidee

La Tiroide: parte introduttiva
La Tiroide: patologie connesse con iper ed ipotiroidismo<
il gozzo semplice, parte introduttiva
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La prognosi nel cancro della tiroide: importanza del tipo istologico
I noduli tiroidei, caldi e freddi.
I noduli tiroidei: la diagnostica previo agoaspirato.
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