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Anatomia utero

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La struttura dell'utero

E' un organo impari piriforme diviso in fondo, corpo e collo. Le sue dimensioni sono di 7 -8 cm di lunghezza, larghezza 2-2.5 cm.

Posizione e legamenti

L'utero è posto al centro della piccola pelvi, tra la vescica (anteriormente) e il retto (posteriormente). Di norma la sua posizione normale è anteroversa, nel senso che il fondo dell'utero poggia sulla vescica e guarda in avanti.

Distinguiamo due porzioni: il corpo e la cervice, la sua parte inferiore che sbocca in vagina con la cosiddetta "portio vaginalis" . Il collo dell'utero e la vagina costuiscono il "canale del parto"

I legamenti sono:

- I legamenti larghi
- Il legamento rotondo
- I legamenti cardinali
- I legamenti utero-sacrali

Anteriormente poggia sulla vescica, dalla quale è separato tramite il recesso peritoneale (cavo vescicouterino) che solitamente è una cavità virtuale; posteriormente è in rapporto col retto attraverso l'interposizione di un altro recesso peritoneale, il cavo retto-uterino, detto anche Cavo del Douglas, che solitamente contiene anse dell'intestino tenue; lateralmente al retto prendono inserzione, su entrambi i lati, i legamenti larghi, delle formazioni peritoneali contenenti tessuto connettivo e strutture vasali e legamentose (legamento rotondo, tuba uterina, uretere, parte delle ovaie).  In basso possiamo apprezzare i legamenti cardinali dove passano i vasi uterini, che si portano medialmente e raggiungono l'utero e da qui si dividono in rami superiori per il corpo uterino ed inferiori per la vagina. 

I vasi uterini, infine, contraggono rapporto con gli ureteri che decorrono da dietro e si portano in avanti. Ovviamente il chirurgo, in caso di isterectomia, deve conoscere a perfezione l'anatomia di queste regioni per il rischio di recidere vasi e vie urinarie o, peggio, di legarlo o pizzicarlo con i punti di sutura (!)

I legamento utero-sacrali, collegano la base del corpo, nel punto di passaggio col collo, con l'osso sacro e svolgono una funzione assai importante per la fissità dell'organo; essi passano intorno al retto e si fissano all'osso sacro; attraverso essi passano terminazioni nervose e vie linfatiche, che occorre conoscere nelle neoplasie per la diffusione metastatica.

 Caratteristica è la posizione dell'utero rispetto al bacino: l'asse maggiore di questo forma con l'asse maggiore del bacino un angolo aperto anteriormente (angolo di versione) di circa 60-80° (condizione detta antiversione fisiologica), mentre l'asse del corpo forma con l'asse del collo uterino un angolo ottuso (angolo di flessione) di circa 150°, aperto anteriormente (antiflessione fisiologica). 

Il collo consta di una porzione che è sita all'interno della vagina e una zona costituita dal canale cervicale che prosegue, attraverso l'orificio uterino interno, con la cavità uterina. Questa zona assume un'importanza notevole in ginecologia perchè è sito di un rivestimento particolarmente delicato, detto "epitelio di transizione", facilmente sottoposto a trasformazione neoplastica.

Infatti il volgo parla di "piaghette" in questa sede, facendo riferimento istologicamente a "lesioni displastiche" da cui origina il tumore del collo dell'utero. Per questa ragione ogni donna effettua periodicamente dei controlli, una volta che ha raggiunto l'età matura e regolarmente conduce attività sessuale.

Il test che attua il ginecologo è l' esame colposcopico  con cui viene ispezionata la regione cervicale ed il  Pap test.

(cfr>> il cancro cervicale)

Per approfondire
il  tema:

Il fibroma uterino e
l'utero fibromatoso

L'utero fibromatoso
Altre lesioni da HPV

Patologia uterina

Struttura

L'utero è formato da 3 strati, ma principalmente, la "portio", vale la parte del collo dell'utero che sporge in vagina, è sede più studiata, come si diceva, perchè è sede di neoplasie e lesioni precancerose.

Gli strati sono:

- lo strato di rivestimento interno o endometrio, che va incontro a modificazioni cicliche;

- lo strato muscolare che è soggetto ad importanti modificazioni in corso di gravidanza, epoca in cui si ipertrofizza

-la sierosa che riveste lo strato esterno, verso la cavità addomino-pelvica, sottile e monostratificato con epitelio cubico.

Istologia

Quindi è una parte molto studiata dai ginecologi.

In particolare l'epitelio può essere sede di neoplasie.

 Esattamente lo è il punto di passaggio tra l'epitelio dell'utero, là dove esso si riflette dentro la vagina, detta zona di trasformazione.

La struttura degli epiteli che rivestono queste varie porzioni dell'organo sono diverse; noi troviamo un epitelio pluristratificato che riveste la vagina e la porzione uterina che aggetta all'intern dell'apertura stessa (portio), una zona di passaggio che prende il nome di giunzione squamo-colonnare che determina la congiunzione dell'epitelio pluristratificato con un epitelio batiprismatico semplice, costituito da cellule colonnari cibate cui sboccano delle ghiandole e, infine, questo epitelio si continua con l'endometrio. Le neoplasie che noi prenderemo in considerazione oggi sono quelle epiteliali che insorgono a livello del collo dell'utero, sia della porzione esterna sia quelle del canale cervicale che, ripeto, hanno due istogenesi diverse perché prendono origine da due epiteli diversi.

Nella vagina e nella portio abbiamo un epitelio pluristratificato per una funzione protettiva, specie nei confronti di traumatismi; nel canale cervicale non c'è più questa necessità. La giunzione squamo-colonnare rappresenta un punto critico per quanto riguarda le trasformazioni neoplastiche; è localizzata all'incirca in corrispondenza dell'orificio uterino esterno ma, a seguito di varie condizioni, può spostarsi in avanti (quando abbiamo un aumento dell'estensione della portio, che si definisce tecnicamente " ectopia della portio") e subire una trasformazione: in altre parole quell'epitelio che prima doveva essere protetto all'interno del canale cervicale si sposta in basso e come reazione abbiamo una metaplasia squamosa per poter fronteggiare il maggiore traumatismo a cui è sottoposto.

 Per contro nel periodo della menopausa, con il venir meno degli stimoli ormonali, si determina una riduzione della massa dell'utero e quindi si può avere una risalita della giunzione all'interno del canale cervicale.

Tutto questo è importante perché esiste un'indagine, detta PAP test, che significa test citologico con colorazione di Papanicolau che studia le cellule di sfaldamento vaginale e le infezioni. Si possono ricavare con esso varie nozioni:

- la cellularità, nel senso che alcune cellule sono diventate atipiche ed attirano l'attenzione dell'oncologo ai fini preventivi

- le infezioni, nel senso che si possono trovare, studiando il test, le ife dei miceti, per es. della candida, il tricomonas vaginalis, le lesioni da herpes virus o da papilloma virus.

Infine ricordiamoci che l'epitelio interno dell'utero, detto endometrio, va incontro a modificazioni cicliche che costituiscono il "ciclo" mestruale.

Il miometrio

Lo strato muscolare, detto miometrio, va incontro ad altre lesioni, per es. le lesioni miometrali, dette miomi uterini, molto frequenti nelle donne e causa di sterilità. gli strati muscolari sono intrecciati e sovrapposti. L'utero riveste un ruolo fondamentale per la gravidanza: mentre nella prima fase di essa si ipertrofizza per accogliere il feto, come in un grosso vaso e lo protegge, successivamente, a partire dal fondo, contraendosi, spinge in basso il feto.

Nello strato muscolare intermedio decorrono i vasi: cioè è importante nel momento dell'espulsione del feto, perchè la contrazione dell'utero e dei fasci muscolari è alla base dell'emostasi uterina che deve avvenire velocemente.

Le contrazioni uterine iniziano dal fondo del corpo uterino e sono ritmiche.

 Il mioma, o fibroma, uterino è il più frequente tumore benigno dell'utero, esso è presente in oltre il 35 per cento delle donne di età superiore ai 30 anni. I miomi o fibromi uterini sono delle alterazioni tumorali benigne dovute all'esagerato sviluppo di cellule muscolari lisce dell'utero. Per alcuni autori si tratterebbe di un'alterazione della cellula muscolare liscia immatura, secondo altri di una cellula mesenchimale totipotente, questo spiegherebbe la duplice componente del tumore: muscolare e fibrosa. Gli estrogeni che stimolano la moltiplicazione delle cellule del fibroma stesso. Non a caso, prima della pubertà molto difficilmente si evidenziano fibromi, mentre dopo la menopausa, quando manca la produzione degli estrogeni, i fibromi possono ridurre la loro dimensione fino a scomparire. Durante la gravidanza, invece, quando il livello di estrogeni è elevato, un eventuale fibroma può aumentare notevolmente di volume, e il rischio per la gravidanza. Se predomina la componente fibrosa si chiamano fibromi, se prevale quella muscolare miomi e se non c'è differenza si parla di fibromiomi >> Il fibroma uterino e l'utero fibromatoso

Endometrio

Rappresenta lo strato interno dell'utero sottoposto a continue trasformazioni correlate con la fase del ciclo mestruale e, quindi, ovarico. Infatti l'epitelio matura per desquamare ogni volta in correlazione col ciclo. La mucosa cresce e si ispessisce, si presenta con aspetto ghiandolare e le ghiandole sono tortuose. Il compito è quello di accogliere il prodotto del concepimento.

Durante ogni ciclo mestruale l'endometrio va incontro a modificazioni che possono essere suddivise in tre fasi principali: mestruale, proliferativa e secretiva.

Ha uno spessore variabile, ed è costituito da:

- epitelio di rivestimento: con cellule secernenti di tipo cilindrico semplice;
- lamina propria: tessuto connettivo ricco di cellule e povero di fibre.

Tube

Le tube di Falloppio sono strutture pari, che hanno il compito di "captare" l'ovocita ma anche di provvedere alla sua fecondazione.

Distinguiamo:

- abbiamo una parte intramurale, prima di emergere dall'angolo uterino
- una regione istmica
- una porzione ampollare e le fimbrie che sono delle sfrangiature.
 

L'epitelio è misto e produce muco ed una secrezione speciale che serve a tenere in vita ovocita e spermatozoi. Infatti la fecondazione avviene al suo terzo distale, in prossimità dello sbocco in utero

Ovaio

 Le ovaie sono organi fondamentali ed importanti sia dal punto di vista riproduttivo, in quanto producono le cellule germinali femminili o ovociti, sia dal punto di vista endocrinologico, in quanto secernono ormoni. L'ovario è rivestito esternamente da un epitelio superficiale, il quale è fragile e sottile ma ha un'elevata capacità rigenerativa, utile in seguito alla deiscenza del follicolo; questo epitelio poggia su uno strato connettivale denso detto falsa albuginea che delimita il parenchima dell'organo.

Man mano che un ovocita matura, nel follicolo dominante, a seguito della presenza di ormoni estrogeni e progesterone. Quando il follicolo esplode, il liquido insieme all'ovocita è captato ed aspirato dalle fimbrie e finisce dentro la tuba. Una volta esploso, il follicolo si trasforma nel corpo luteo che produce progesterone e prepara l'endometrio ad accogliere un eventuale prodotto del concepimento.

 

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