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Senso di soffocamento, quali sono le cause e le malattie

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appunti del dott. Claudio Italiano

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L'organismo per vivere necessita dell'introduzione di ossigeno e della combustione del glucosio tramite le complesse reazioni metaboliche che avvengono in esse, dunque l'asfissia, soffocamento, è la condizione nella quale l'assenza o la scarsità di ossigeno impedisce una respirazione normale. Ne consegue che il cervello, dopo qualche minuto, va incontro a grave sofferenza.

L'asfissia viene spesso accompagnata dalla sensazione di "fame d'aria"; il bisogno di respirare è indotto da livelli crescenti di gas di rifiuto nel sangue, come l'anidride carbonica e dai bassi livelli di ossigeno. Esempio classico è il bambino che soffoca.

Le cause possono essere le più varie: vanno dalla inalazione di polveri, per esempio il bambino che per gioco respira  o rigurgita latte e lo inala, oppure i giocattoli piccoli, le monete, le noccioline, palloncini  sgonfi, spille da balia, micro pile. Altre volte, giocando, si mette in testa i sacchetti di plastica o, dormendo, si soffoca con il cuscino in culla!   

Perché avviene l'asfissia?

Perché c'è ostruzione fisica delle vie aeree, o perché c'è impedimento a che avvengano i normali atti respiratori e, di conseguenza, lo sgambio dei gas respiratori, o per compressione del torace o dell'addome (per asfissia compressiva del infortunato che resta schiacciato durante un terremoto tra le macerie!) o, proprio, per mancanza dei gas respiratori stessi o per la loro alterazione (es. asfissia da monossido di carbonio, asfissia da anidride carbonica che deriva nei processi industriali di fermentazione di vino e birra). Altre volte sono delle condizioni respiratorie acute che la determinano come l'edema della glottide e le crisi asmatiche.

Le cause di soffocamento

Esse dipendono da:

- ostruzione delle vie aeree esterne;
- annegamento, con l'acqua che viene inalata nelle vie respiratorie, peggio se è acqua dolce, che crea condizione di edema polmonare;
- presenza di cibo o elementi estranei nella trachea;
- strangolamento;
- restringimento delle vie aeree dovuto ad asma o reazione anafilattica;
- inalazione di rigurgito o ingesti
- alterazione del contenuto dei gas respiratori

L'asfissia può risultare dall'esposizione prolungata ad un'atmosfera contenente una concentrazione di ossigeno troppo bassa.

Lavoratori che entrano in un bidone di fermentazione in un birrificio ignari del fatto che lo spazio è riempito da anidride carbonica oppure lavoratori che discendono in una fogna o nella stiva di una nave contenente gas senza ossigeno e più pesanti dell'aria, solitamente metano o anidride carbonica;
L'uso sconsiderato di un rebreather subacqueo (per esempio vecchi respiratori a circuito chiuso a calce sodata dei militari) dove l'aria respirabile ricircola e contiene poco ossigeno;
Respirare una miscela ipossica di gas respirabile mentre immersi in acque poco profonde dove la pressione parziale dell'ossigeno è troppo bassa per mantenersi coscienti; i "gas di fondo" ipossici sono studiati solo per essere respirati a profondità dove quantitativi maggiori di ossigeno divengono tossici, sotto pressione;
Perdita di pressurizzazione in aereo; la pressione all'interno degli aerei commerciali è mantenuta a quella equivalente a 6000 ft (1800 mt), ma un guasto all'impianto di pressurizzazione può riportare la pressione interna pari a quella esterna;
Interferenze chimiche o psicologiche con la respirazione
Varie situazioni chimiche e psicologiche possono interferire con l'abilità del corpo di assorbire ed usare ossigeno o regolare i livelli di ossigeno nel sangue:
Inalazione di monossido, per esempio dallo scarico di un'auto, o da un camino difettoso della stufa a legna. Il monossido di carbonio ha un'alta affinità simile a quella dell'ossigeno e si lega in maniera indelebile con l'emoglobina dei globuli rossi.
Talora il contatto con sostanze chimiche, inclusi agenti polmonari (come per esempio il fosgene) e agenti sanguinei (come per esempio acido cianidrico);
Apne

Overdose derivata da assunzione di droghe, quando i centri del respiro vengono depressi;

Sindromi da iperventilazione alveolare centrale

Un disordine del sistema nervoso autonomo nel quale un paziente deve respirare sua sponte. La sindrome da acuto stress respiratorio.

 

 Sintomi di asfissia e soffocamento

Se si tratta di un bambino, questi comincerà improvvisamente a tossire in modo spasmodico, stizzoso e diventerà bluastro. Per prima cosa si richiede sempre l'intervento del 118 e si cerca di non peggiorare la situazione, battendogli istintivamente le spalle, mentre è all'impiedi!! Invece è indicata la manovra di Heimlich a testa in giù.

Se il bambino ha più di un anno: mettetelo in piedi o seduto; mettetevi alle sue spalle e con le braccia sotto le ascelle cingete il torace; chiudete una mano a pugno e appoggiatela sulla pancia del bambino tra l'ombelico e le costole, con l'altra mano afferrate il pugno chiuso e di eseguite una veloce ed energica pressione verso l'alto (l'aria verrà rapidamente spinta fuori favorendo l'espulsione dell'oggetto inalato);  ripetete queste compressioni per cinque o dieci volte in successione rapida fino a quando l'oggetto non verrà espulso.

Se il bambino ha meno di un anno:

mettetelo disteso a pancia in giù sulle vostre ginocchia o sull'avambraccio, mettendo la testa più in basso del corpo, controllando che il bambino abbia la bocca aperta; battete forte con il palmo della mano tra le scapole sulla schiena,  se questa manovra non funziona provate a far uscire il corpo estraneo procedendo come si fa con il bambino che ha più di un anno di età.

Se il bambino continua a non respirare e perde conoscenza:

aprite la bocca del bambino e aiutandovi con una luce guardate se riuscite a vedere l'oggetto e provate a rimuoverlo con un dito con una pinzetta ( attenzione a non spingere l'oggetto più); fate la respirazione bocca a bocca poiché spesso è possibile forzare il passaggio dell'aria, mentre nel frattempo si aspettano i soccorsi.

visita del paziente