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Il sistema nervoso cerebro-spinale

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appunti del dott. Claudio Italiano

Il sistema nervoso cerebro-spinale comprende, dunque, due parti:

1) L'encefalo (cervello, cervelletto, ponte di Varolio, midolla allungata o bulbo) contenuto nella cavità cranica e la midolla spinale racchiusa nel canale vertebrale.

2)  I nervi cerebro-spinali forniscono l'innervazione a tutte le parti del corpo e si dividono in nervi encefalici, i quali originano dai diversi segmenti dell'encefalo e in nervi spinali, che emergono dalla midolla spinale.

 

Meningi

L'encefalo e la midolla spinale sono protetti rispettivamente dalla parete ossea della cavità cranica e da quella del canale vertebrale. Tra la parete ossea e la massa nervosa si interpongono involucri membranosi, le meningi, le quali procedendo dall'interno verso l'esterno sono rappresentate dalla pia madre, dall'aracnoide e dalla dura madre. 

La pia madre è una esile membrana connettivale, ricca di vasi sanguigni, i quali penetrano in seno alla sostanza nervosa per irrorarla. La pia aderisce alla sostanza nervosa portandosi nella profondità di ogni solco e di ogni avvallamento. L'aracnoide è una fine membrana connettivale estremamente sottile e pertanto paragonabile ad una tela di ragno, onde il suo nome. Tra la pia madre e la aracnoide si stabilisce lo spazio sottoaracnoideo contenente un liquido, detto cefalorachidiano, in condizioni normali, si presenta limpido come l'acqua ed esercita funzione protettiva permettendo agli organi nervosi una certa indipendenza dalla parete ossea.

La dura madre è una membrana spessa, dura, fibrosa; aderisce alle pareti ossee nella scatola cranica, mentre nel canale vertebrale non ha rapporti così intimi con i segmenti vertebrali. La dura madre penetra in corrispondenza di alcune porzioni encefaliche e forma duplicature che, a mo' di lamine, si approfondiscono tra le parti dell'encefalo e così tra i due emisferi cerebrali si forma la grande falce, fra i due emisferi cerebellari si modella la piccola falce; fra il cervelletto e i lobi occipitali del cervello si compone il tentorio del cervelletto.

Cervello

Aperta la scatola cranica, e sezionate le meningi, il cervello appare distinto nei suoi due emisferi cerebrali che mostrano dorsalmente un profondo solco mediano, la scissura interemisferica, nella quale si insinua la dura madre (grande falce ). Gli emisferi in superficie presentano un gran numero di circonvoluzioni o giri, limitati e separati da solchi. Ciascuno emisfero è suddiviso in lobi: il frontale, il parietale, il temporale e l'occipitale. La scissura laterale o scissura di Silvio divide il lobo frontale dal temporale, mentre la scissura di Rolando divide il lobo frontale dal parietale. Se allontaniamo l'uno dall'altro i due emisferi, vedremo sul fondo del solco interemisferico una lamina spessa, formata da fasci di fibre dirette trasversalmente, il corpo calloso, il quale stabilisce intime connessioni fra i due emisferi. Sotto il corpo calloso vi è un'altra lamina (volta a quattro pilastri o fornice cerebrale o trigono), formata da fibre dirette sia in direzione longitudinale sia in senso trasversale.

Il ventricolo di sinistra e quello di destra (primo e secondo ventricolo) sono separati in avanti da un sottile diaframma mediano, che scende al disotto del corpo calloso, il setto pellucido. Il ventricolo di destra e quello di sinistra (ventricoli laterali) non comunicano direttamente l'uno con l'altro, ma comunicano, per mezzo dei fori del Monro col terzo ventricolo, situato al di sotto della volta a quattro pilastri o trigono o fornice.

Il terzo ventricolo è chiuso inferiormente dalle formazioni grigie mediane della base del diencefalo ( ipotalamo) a questa è congiunta una piccola ghiandola, l'ipofisi o ghiandola pituitaria che si adagia in una cavità dell'osso sfenoide la sella turcica. Dal tetto del medesimo ventricolo sporge indietro, tra i quadrigemelli superiori, un'altra formazione ghiandolare, l'epifisi o ghiandola pineale. Sia l'una che l'altra rappresentano ghiandole a secrezione interna. Le pareti del terzo ventricolo sono formate da due grosse masse grigie, i talami ottici.

Al davanti dell'ipotalamo, alla base del cervello, si nota il chiasma dei nervi ottici. Il terzo ventricolo, per mezzo di un ristrettissimo canale, l'acquedotto di Silvio, comunica verso indietro con un avvallamento a formarsi rombo, la fossa romboidale, chiamata comunemente quarto ventricolo. L'acquedotto di Silvio nella parte dorsale è coperto da una lamina, lamina quadrigemina, così chiamata perché presenta quattro sporgenze tondeggianti i corpi quadrigemini; nella regione ventrale si accampano due voluminosi cordoni bianchi, i piedi del peduncolo cerebrale. Le cavità dei ventricoli sono piene di liquido cefalo-rachidiano.

Se pratichiamo un taglio in un emisfero vedremo che esso è costituito da due sostanze di aspetto diverso: una corticale, all'esterno, molle di colore grigiastro, detta sostanza grigia (corteccia cerebrale), e una midollare all'interno, più consistente di coler bianco, la sostanza bianca. La prima, la grigia, è formata da una miriade di cellule nervose con il tratto iniziale del cilindrasse ancor privo di mielina, nonché da cellule di nevroglia, elementi a funzione trofica e di sostegno; la seconda, la bianca, è costituita di cilindrassi midollari e cioè di fibre nervose rivestite di mielina, ed inoltre di cellule di nevroglia. Si calcola che il patrimonio dell'asse cerebrospinale raggiunga all'inarca nell'uomo 10 miliardi di cellule nervose.

Cervelletto

Dietro e sotto gli emisferi cerebrali, ricoperto dai lobi occipitali, si trova il cervelletto, massa nervosa di colore grigiastro con la superficie tutta insolcata in senso trasversale, il quale mostra sulla linea mediana un rilievo, detto verme; lateralmente si allarga nei due emisferi cerebellari, i quali, come gli emisferi cerebrali, sono costituiti da una sostanza corticale grigia all'esterno e da una midollare bianca all'interno.

Quest'ultima penetra a guisa di ramificazioni nelle lamine grigie sì da costituire una immagine dendritica, che gli antichi chiamarono arbor vitae.

Ponte di Varolio

La parte superiore del quarto ventricolo mostra nella sua superficie ventrale, il ponte di Varolio o protuberanza anulare grosso rilievo trasversale di sostanza bianca, che si collega al cervello mercé i peduncoli cerebrali, mentre posteriormente si unisce al cervelletto mediante i peduncoli cerebellari medi.

Midollo allungato

Al di sotto del ponte si trova la midolla allungata, che si estende fino al foro occipitale; vien detta anche bulbo; essa torma dorsalmente la porzione inferiore del quarto ventricolo. La sua faccia anteriore presenta un solco: a destra di questo si trovano due rigonfiamenti, le piramidi anteriori, che si continuano, attraverso il ponte di Varolio, nei peduncoli cerebrali, mentre la sua faccia posteriore è divisa anch'essa da un solco in due piramidi posteriori, che delimitano la fossa romboidale o quarto ventricolo, continuando poi nei peduncoli cerebellari inferiori. Nelle piramidi anteriori scende la via piramidale, e cioè quella formata di fibre motrici che si partono dalla corteccia che in basso s'incrociano; le piramidi posteriori contengono fibre sensitive che s'incrociano e vanno verso i centri sensitivi cerebellari.

Midollo spinale

La midolla spinale, diretta continuazione dell'encefalo, rivestita anch'essa dalle tre meningi, è un cordone bianco più sottile della midolla allungata ed è lunga 44 cm. Ha forma cilindrica ed è collocata nel canale vertebrale, dall'atlante alla seconda vertebra lombare. Mostra due rigonfiamenti, l'uno cervicale, e l'altro lombare; a livello del corpo della seconda vertebra lombare, la midolla si restringe a cono (cono midollare) e questo si continua in un filamento sottile, il filo terminale, che si porta fino alla seconda vertebra sacrale. Le radici nervose del tratto lombo-sacrale formano attorno alla porzione inferiore della midolla un insieme di fasci nervosi che per la loro disposizione prendono il nome di coda equina. La midolla spinale è costituita di sostanza bianca all'esterno e di sostanza grigia all'interno. All'esterno presenta un solco anteriore mediano ed un solco posteriore mediano; due solchi collaterali, per ciascun lato: i solchi radicolari, rispettivamente anteriori e posteriori. Dai solchi radicolari anteriori escono le radici anteriori, che portano le fibre motrici, provenienti dalle cellule delle corna anteriori; nei solchi radicolari posteriori si affondano le radici posteriori o sensitive. Queste, prima di entrare nella midolla spinale, mostrano un voluminoso rigonfiamento grigio, detto ganglio spinale che contiene le prime cellule nervose sensitive che raccolgono gli stimoli provenienti dalla periferia .Ciascuna radice motrice si unisce, poi, alla radice sensitiva lateralmente al ganglio formando il nervo spinale, che, uscendo dal foro di coniugazione dell'astuccio vertebrale, provvede alla innervazione sensitiva del collo, del tronco e degli arti. Le radici, come i nervi spinali, hanno disposizione metamerica e sono in numero di 31 paia. La midolla spinale mostra al centro la sostanza grigia, a forma di una lunga colonna, attraversata in posizione centrale ed in tutta la sua lunghezza dal canale centrale o ependimale, che contiene il liquido cefalo rachidiano. Nelle sezioni la sostanza grigia ha la forma di una H maiuscola le cui branche posteriori prendono il nome di corna posteriori, mentre le branche anteriori prendono il nome di corna anteriori. La barra orizzontale che riunisce tra di loro le corna prende il nome di commessura grigia. Le corna anteriori, tozze e grosse, contengono voluminose cellule motrici, i cui cilindrassi vanno a costituire le radici motrici; le corna posteriori, più lunghe e sottili, contengono cellule nervose sensitive, che si collegano alle fibre sensitive delle radici posteriori. La sostanza bianca si modella attorno alla sostanza grigia e in virtù dei solchi descritti forma, per ciascun lato, il cordone anteriore, il cordone laterale, il cordone posteriore. I cordoni sono costituiti di fibre rivestite di mielina (e perciò sono bianchi). Si distinguono nei cordoni numerosi fasci. A seconda della direzione della corrente nervosa che li percorre, i fasci si distinguono in discendenti o motori o centrifughi, le cui fibre, provenienti dalla corteccia cerebrale, vanno a collegarsi con le cellule motrici delle corna anteriori; in ascendenti o sensitivi o centripeti, che portano le fibre provenienti dalle cellule a T dei gangli o dalle cellule delle corna posteriori, fibre che risalgono verso il cervelletto o verso il talamo e la corteccia sensitiva cerebrale. Nella sostanza grigia della midolla ritroviamo inoltre importanti centri della vita vegetativa.

 


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