Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Cliccando su "Accetto" acconsenti all'uso dei cookie.

Sifilide, terapia della sifilide

  1. GASTROEPATO
  2. Sessuologia
  3. Sifilide, la cura
  4. La vulvite
  5. Infezioni vaginali, vaginosi e vaginiti
  6. Infezioni genitourinarie nella donna
  7. Infezioni_sessuali_donna: candidosi vaulvovaginale, malattia infiammatoria pelvica
  8. Infezioni_sessuali_donna: lesioni ulcerate
  9. Infezioni_sessuali_donna: proctiti
  10. Vaginite da trichomonas vaginalis
La sifilide, detta anche "lue", dal greco λυω, che significa "sciolgo", per via delle lesioni caratteristiche della patologia, è una malattia infettiva cronica provocata dal batterio Treponema pallidum. Il contagio avviene abitualmente tramite rapporti sessuali con un individuo infetto.

La sifilide si distingue dalle altre malattie infettive per la notevole varietà dei quadri clinici con cui può presentarsi. Se non trattata, progredisce attraverso uno stadio primario, secondario e terziario. Gli stadi precoci (primario e secondario) sono contagiosi.

Può verificarsi una guarigione spontanea delle lesioni precoci, seguita da un lungo periodo di latenza. In circa il 30% dei pazienti non trattati si sviluppa tardivamente un interessamento del cuore, del sistema nervoso centrale (SNC) o di altri organi. Una volta questa affezione veniva definita "il grande imitatore". Sebbene la malattia sia ora meno frequente che in passato, rimane una grossa sfida per il clinico per le sue manifestazioni proteiformi ed è di grande interesse per i biologi a causa del lungo ed incerto bilancio tra I'ospite e le spirochete che lo invadono.

La terapia per curare la sifilide nella fase precoce, secondo le linee guida, prevede l'impiego della penicillina al dosaggio di 2,4 milioni u.i. di Benzatin-Penicillina G alla settimana per 3 volte. Studi effettuati negli anni 40 e 50 dimostrano un success terapeutico nel 95% dei casi. Nelle fasi infettanti precoci non è necessario lo studio del liquor poiché è sufficiente questa cura per debellare la malattia, cioè la sola penicillina previene lo sviluppo della sifilide tardiva, condotta secondo gli schemi di cui sopra. Infatti una sola dosa di 2,4 milioni di unità realizza livelli sierici relativamente elevati.

Il ceftriaxone è efficace solo nella fase di incubazione della sifilide. Se un soggetto è allergico alla penicillina allora, in caso di allergia alla penicillina la terapia di seconda scelta è data dalla Doxiciclina (Bassado), ed il ciclo di trattamento prevede 100 mg due volte al giorno per 14 giorni.

E' importante monitorare il titolo della VDRL, che deve ridursi in modo significativo. Il ciclo di Bassado può eventualmente essere ripetuto, oppure si può passare al Ceftriaxone, disponibile però solo per via intramuscolare. Il cloramfenicolo è di dubbia efficacia.

Nella sifilide di durata maggiore di un anno.

In questi casi c'è il rischio di sviluppo della neurosifilide (cfr sifilide) e pertanto il trattamento prevede da 6 a 9 milioni di u.i. /settimanale, in genere si procede con 3 iniezioni settimanali di 2,4 milioni di u.i. Ma se il danno si è già manifestato ed il soggetto ha la neurolue, allora non c'è cura efficace. Talora, specie, se ci si trova davanti a pazienti con HIV,, il dosaggio deve essere massiccio, si parla di 20 milioni di u.i. e.v. al giorno per 10 gg di cura. Non ci sono prove che la cura funzioni nei soggetti affetti da sifilide cardiovascolare.

Sifilide e gravidanza

Tutte le gravide devono effettuare il test in gravidanza VDRL (cfr sifilide) o un RPR, durante la gestazione, specie se sono ad alto rischio di sifilide. Se anche il test d conferma FTA-ABS è positivo allora occorre intervenire con una cura adeguata in gravidanza. Le dosi son come per la sifilide precoce, cioè 2,4 milioni di u.i. x tre volte la settimana, ed occorre ripetere la titolazione della VDRL. Può essere che la paziente sia allergica alla penicillina ed allora si può pensare a desensibilizzarla, perché né le tetracicline sarebbero indicate, né la eritromicina.

Sifilide congenita.

Nel bambino affetto da sifilide congenita si impone la terapia che prevede alla nascita l'impiego di 50.000 u.i. per kg peso di benzatin-penicillina per via intramuscolo per 10 gg o per via endovena; le dosi devono essere divise. Tutti i soggetti vanno monitorati per VDRL 1-2-3-6 e 12 mesi.

Patogenesi e risposta dell'ospite

Manifestazioni cliniche.

Sifilide primaria.

Sifilide tardiva.

indice argomenti di ginecologia ed andrologia