Semeiotica arto inferiore
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appunti del dott. Claudio Italiano
L'anca, l'esame dell'anca
L'anca o coxofemorale è un'articolazione ben incastrata, ma molto mobile, di importanza
fondamentale. Il peso del corpo le viene trasmesso,
durante la deambulazione, attraverso una piccola superficie sferica.
ESAME
L'esame dell'anca deve essere sistematico.
Con l'interrogatorio si fanno precisare i caratteri del dolore:
— La sede:
■ in corrispondenza delle differenti facce dell'anca,
■ spesso, anche a distanza, lungo i muscoli adduttori od in corrispondenza del ginocchio.
Questa "gonalgia" è attribuita comunemente all'irradiazione del dolore lungo il
ramo cutaneo della branca anteriore del nervo otturatorio, che discende nella loggia
degli adduttori fino alla faccia interna del ginocchio dove dà i nervi cutanei ed
un ramo articolare.
— L'ora:
■ di giorno, a riposo, o in seguito a fatica, o ancora all'inizio dei movimenti,
■ di notte, tanto da svegliare il paziente, il che denuncia uno stadio più avanzato
della malattia, oppure, il suo carattere infiammatorio.
Movimento estremo di flessione anca
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— La capacità di deambulare e per quanto tempo.
■ L'esistenza di zoppia.
■ La necessità dell' aiuto di uno o due bastoni.
■ L'insorgenza di dolore durante la marcia.
All' ispezione si è colpiti dall'atteggiamento antalgico dell'anca: Il paziente
evita di appoggiarsi sul lato dolente, poggia soltanto la punta del piede, il calcagno
è legger-mente rialzato dal suolo e l'anca è in leggera flessione e rotazione esterna.
Con la palpazione si localizzano i punti di repere anatomici normali che permettono
di misurare la lunghezza comparativa dei due arti inferiori: spina iliaca anterosuperiore
(S.I.A.S.) grande trocantere, margine superiore della rotula, malleolo esterno e
malleolo interno, sono questi i punti di repere più frequentemente utilizzati per
apprezzare eventuali deviazioni, od accorciamenti di un arto. La mobilità dell'anca
è studiata sistematicamente; i risultati sono confrontati, in gradi, secondo una
tabella che ne facilita l'osservazione:
Movimenti massimi possibili per un'articolazione sana dell'anca
Anca destra o sinistra :
Flessione 130°;
Estensione: 10°
Abduzione: 40°
Adduzione: 20°
Rotazione verso l'esterno: 45°
Rotazione verso interno 35°
Il movimento di flessione dell'anca si fa eseguire tenendo il ginocchio flesso,
in maniera da de-tendere i muscoli della coscia e valutare la flessione vera dell'anca,
senza la contrazione muscolare. E' opportuno, per l'esattezza dei risultati, porre
il paziente in posizione supina e, durante i movimenti di flessione, tenere la coscia
del lato opposto aderente al piano del letto per impedire la flessione del bacino
sul rachide lombare.
La flessione normale è tra i 120 ed i 145°.
L'iperestensione dell'anca deve essere rilevata col malato in decubito laterale
sull'anca del lato opposto. L'arto inferiore disteso è portato indietro tenendolo
in corrispondenza del ginocchio. L'iperestensione è praticamente nulla nell'adulto.
Nel bambino, al contrario, esiste un'iperestensione normale, dell'ordine di 10-15°,
la cui ricerca è fondamentale poiché la sua limitazione costituisce, a questa età,
una delle prime manifestazioni delle malattie dell'anca. L' abduzione e l'adduzione
sono rilevate con l'arto inferiore esteso sostenuto in corrispondenza del ginocchio,
tenendo il bacino immobile. L'abduzione normale è dell'ordine di 30-40°. Per studiare
l'adduzione si porta l'arto all'interno facendolo incrociare al di sopra dell'arto
controlaterale. L'adduzione normale è dell'ordine di 20-25°. I movimenti di rotazione
vengono esaminati riferendosi alla posizione della rotula; si ricercano sull'arto
inferiore esteso, tenuto all'altezza del ginocchio e facendolo ruotare sul piano
del letto. In un'anca sana questo movimento è libero e facile. La rotazione esterna
è intorno ai 45°; la ro-tazione interna intorno ai 3 5-40°. La rotazione interna
è uno dei movimenti più precocemente bloccati nelle affezioni dell'anca.
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