Il sangue
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monocitogranulocitarie
I parametri di laboratorio
I parametri di laboratorio 2
Il sangue, tessuto di consistenza liquida, di colore rosso caratteristico, è contenuto
nel sistema cardio-artero-capillare-venoso, nel quale viene sottoposto ad una continua
circolazione, ove si eccettui il suo ristagno nelle lacune.
Può considerarsi formato da due distinte componenti:
a) il plasma
b) la quota corpus colata, rappresentata dai globuli rossi, dai globuli bianchi
e dalle piastrine.
In condizioni normali nel sangue circolante sono presenti i
globuli rossi, i globuli
bianchie le piastrine
— Globuli rossi o eritrociti o emazie. Costituiscono gli elementi figurati più numerosi
del sangue e conferiscono al sangue il caratteristico colore rosso per mezzo del
pigmento respiratorio in essi contenuto "l'emoglobina". Normalmente sono elementi
privi di nucleo.
All'osservazione
il loro aspetto può apparire diverso a seconda del mezzo usato per l'osservazione
o se vengono osservati a fresco o dopo colorazione. Per eritropoiesi si intende
il processo biologico che porta alla formazione dei globuli rossi; per eritrone
si intende l'insieme del tessuto eritropoietico e della massa eritrocitaria circolante.
Conteggio degli eritrociti: al conteggio al microscopio, tende a sostituirsi il
conteggio con contatori cellulari elettronici, molto più sicuro. I maschi bianchi
adulti hanno in media 4.800.000 globuli per mm3, le femmine bianche adulte in media
4.300.000, mentre i soggetti negri adulti ne possiedono di più, in media 4.400.000
e le donne di colore in media 3.800.000. Gli eritrociti normali hanno forma di lente
biconcava, con un diametro oscillante tra 6,7-7,7 μ ed uno spessore medio di 2 ±
0,2 μ sono in condizione normale privi di nucleo e si colorano con i comuni coloranti
citoplasmatici con una intensità maggiore alla periferia.
Il plasma è, in condizioni normali, un liquido giallo con una leggera sfumatura
verdastra, dovuta alla quota di bilirubina in esso presente e ad un lipocromo, la
"luteina". Rappresenta, normalmente, la parte principale del sangue (circa il 55%
nell'uomo ed il 58% nella donna), essendo la restante parte rappresentata dalla
componente corpuscolata. Il rapporto plasma/quota cellulare costituisce il valore
ematocrito o Ht che è appunto espresso da tale percentuale. Al suo mantenimento
partecipano normalmente sia la quota liquida che quella
corpuscolata
e in alcune condizioni patologiche tale rapporto può essere alterato (emorragie,
poliglobulie primitive e secondarie); modificazioni possono essere causate anche
artificialmente (salassi, cfr
il paziente poliglobico).
Valori normali dell'ematocrito:
— uomini: 40-45%;
— donne: 37-47%;
— neonati a termine (sangue del cordone ombelicale): 44-62%;
— bambini (1° anno di vita): 36-44%;
— bambini dai 10 ai 12 anni: 37-44%.
Riduzione del valore ematocrito si può avere per diminuzione dei globuli rossi
o per riduzione del loro volume e si può, pertanto, riscontrare in caso di:
— anemie (siano esse normocitiche, microcitiche o macrocitiche);
— microcitemia vera;
— emodiluizione.
Di contro, si può avere un aumento del valore ematocrito in caso di:
— policitemia primitiva o secondaria;
— emoconcentrazione.
Altro parametro di notevole importanza è quello costituito dalla determinazione
della massa sanguigna circolante. E necessario per potere ottenere questo valore
determinare il volume plasmatico. A questo scopo ci si avvale di sostanze coloranti
(normalmente viene usato il blu Evans), che hanno la proprietà di legarsi alle proteine
del plasma e restare a lungo nel torrente circolatorio. Più di recente è stato
introdotto il metodo dell'albumina umana marcata con cromo radioattivo (51Cr).
Normalmente il volume plasmatico è nell'uomo di 43,1 cm3 /Kg di peso corporeo, mentre
nella donna è di circa 41,5 cm3/Kg.
Il valore ematocrito corporeo è ricavato dal rapporto tra il volume eritrocitario
globale ed il volume ematico totale. In condizioni normali i valori oscillano tra
60 e 80 cc/Kg.
Per la determinazione del volume eritrocitario globale si usa normalmente il metodo
delle emazie marcate con cromo radioattivo (5lCr), che si fa preferire ad altre
metodiche per la sua semplicità di esecuzione e per la precisione dei valori che
si ottengono (i valori normali ottenuti con questo metodo sono: uomo 26-33 cc/Kg,
donna 22-29 cc/Kg).
In diverse condizioni fisiologiche (età avanzata, gravidanza, posizione del corpo,
ecc.) o patologiche (ustioni,
cirrosi epatica con
ascite,
nefropatie,
scompenso di circolo,
emorragie,
Parte corpuscolata del sangue
In condizioni normali gli organi che generano gli elementi corpuscolati del sangue
(organi emopoietici) sono nel soggetto adulto: il midollo osseo, la milza ed i tessuti
linfatici. Nel midollo osseo si generano i globuli rossi, le piastrine, i granulociti,
le cellule istioreticolari e solo in piccola parte anche i monociti, i linfociti
e le plasmacellule.
Nella milza e negli organi linfatici si originano: linfociti, plasmacellule, cellule
istioreticolari e monociti.
Le modalità con cui dagli elementi immaturi della matrice emopoietica si perviene
agli elementi maturi normalmente presenti nel sangue periferico sono ancora oggi
oggetto di discussione. Riferendoci alla teoria unitaria del Ferrata, lo schema
completo dell'emopoiesi dovrebbe seguire la seguente via:
Il midollo osseo occupa il canale delle ossa lunghe, gli spazi intertrabecolari
della spongiosa delle ossa piatte e corte ed anche delle epifisi di tutte le ossa
lunghe.
Il suo studio, pertanto, si rende utile in tutte quelle condizioni in cui vi è
il sospetto di un'affezione a carico dell'emopoiesi. Attraverso la sua biopsia si
possono avere delle informazioni circa:
— la ricchezza di tessuto mieloide;
— le varie caratteristiche citologiche degli elementi midollari;
— i rapporti percentuali tra i vari elementi midollari;
— la capacità riproduttiva e maturativa delle cellule;
— eventuali alterazioni dell'emopoiesi e presenza di elementi normalmente assenti
nel midollo osseo.
Il suo esame colturale può essere, inoltre, utile in diverse malattie infettive.
La tecnica normalmente usata per la biopsia del midollo osseo è quella della biopsia
midollare per aspirazione mediante apposito ago.
Si usa solitamente un ago per biopsia, munito di mandrino, avente un diametro di
1-2 mm, al quale si innesta una siringa di 4 cm'.
I punti di elezione per la puntura sono solitamente:
— lo sterno;
— la cresta iliaca;
— l'apofisi spinosa vertebrale.
Si può così studiare la composizione citologica del midollo; cioè il mielogramma,
il cui schema varia a seconda delle diverse popolazioni e soprattutto a seconda
dell'età del soggetto:
I dati numerici del mielogramma permettono di dedurre subito un indice e precisamente
quello relativo alla eritropoiesi e alla leucopoiesi. In condizioni normali il
rapporto leuco-eritropoietico si aggira intorno a 2. Un aumento di detto rapporto
si ha in tutte quelle condizioni in cui si verifica una iperplasia della serie
bianca e precisamente:
— nelle malattie infettive;
— nelle leucosi mieloidi;
Una riduzione di detto rapporto si verifica per una iperplasia della serie eritroblastica,
quale si può avere nelle:
— mielosi eritremiche;
— nelle sindromi emolitiche in genere;
— nel favismo dopo una crisi ittero-emoglobinurica.
Valori percentuali normali del midollo osseo aspirato
Cellule reticolari 0,1-2%
emocitoblasti 0,1-1%
mieloblasti 0,1-3,5%
promielociti 0,5-5%
mielociti neutrofili 5,0-25%
mielociti eosinofili 0,1-3%
mielociti basofili 0,0-0,5%
metamielociti 10-30%
polimorfonucleati neutrofili 7-25%
polimorfonucleati eosinofili 0,2-3%
polimorfonucleati basofili 0,0-0,5%
linfociti 5,0-20%
monociti 0,0-0,2%
megacariociti 0,1-0,5%
plasmacellule 0,1-3,5%
proeritroblasti 0,5-5%
eritroblasti policromatici 2,0-20%
eritroblasti ortocromatici 2,0-10%
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