appunti del dott. Claudio Italiano
Il cervello e tutti gli organi del corpo, ma il sistema nervoso centrale maggiormente, necessitano di energia e, cioè, di un costante apporto di ossigeno (comburente) e glucosio (combustibile).
Quando un soggetto è in coma, qualunque possa esserne la ragione (coma metabolico, ipossico-ischemico ecc) esso dipende da un mancato apporto di ossigeno e glucosio che gli arrivano attraverso la circolazione sanguigna. Senza ossigeno e senza zuccheri il cervello muore nel giro di tre-cinque minuti.
Da qui la necessita' di un pronto intervento in caso di un arresto del respiro e del circolo di una persona, per evitare un danno irreversibile al cervello e, di conseguenza, la morte clinica del soggetto stesso.
Pallone Ambu e cannula di Guedel monouso
Una moderna sala di rianimazione
Perciò conoscere le tecniche di rianimazione, ossia le manovre che consentono di riportare al respiro e di far ripartire un cuore in arresto, è fondamentale per ciascuno di noi.
Chi vi scrive, in
diversi casi, anche dopo 30 minuti di massaggio cardiaco continuo, ha visto ripartire
i complessi QRS, prima timidamente e poi intensamente, e rivivere
pazienti che erano andati in arresto cardio-respiratorio, con emozione indescrivibile!
L'ultimo caso di rianimazione è occorso nell'estate del 2015, epoca in cui
una signora era andata in arresto cardio-respiratorio: con energiche manovre di
massaggio cardiaco e supporto ventilatorio con pallone di Ambu, oltre che con impiego
di adrenalina in trachea e di atropina endovena, dopo venti minuti il cuore è ripartito,
prima con complessi slargati e poi in maniera sempre più vigorosa. Il primo
che aveva fatto una rianimazione, non dimentichiamolo, ma si trattava di un Maestro,
fu Gesù con Lazzaro, che addirittura lo rianimò dopo tre giorni dal decesso. Questi
evidentemente era a conoscenza di tecniche assai evolute! A noi è sufficiente saper
fare una respirazione bocca-bocca e il massaggio cardiaco esterno
Ed è per questo motivo che mi premuro di descrive molto brevemente e semplicemente
quello che il semplice uomo della strada può fare per salvare una vita.
Costituisce l'insieme di manovre che permettono di:
- Riconoscere i sintomi premonitori oppure l'Arresto Cardio Respiratorio conclamato.
- Mantenere una sufficiente perfusione dei tessuti in attesa dell'arrivo dei soccorsi
: supportare meccanicamente le funzioni di respiro e circolo permettendo una ossigenazione
del cervello in attesa del soccorso avanzato
Lifepak 12: defibrillatore e pacemaker esterno
in dotazione alle moderne sale di rianimazione,
ma dovrebbe essere presente in molti altri luoghi:
aeroporti, scuole, palestre, presso le caserme dei
pompieri e dei vigili urbani dei comuni ecc.
Esso dipende da:
Cause cardiache: - Infarto - Aritmie - Folgorazione
Cause respiratorie: - Ostruzione delle vie respiratorie - Malattie a carico dell'apparato
respiratorio - Intossicazione da farmaci - Annegamento
è importante che la vittima e i soccorritori siano in perfetta sicurezza: la scena
è sicura? Per prima cosa occorre che i soccorritori siano posti in condizione di
sicurezza, per es. se l'infortunato è folgorato, occorre staccare il contatto elettrico,
se c'è un incendio, va messo in sicurezza l'infortunato e solo dopo si procede al
soccorso.
Quindi avvicinarsi all'infortunato se la scena è sicura
Scuotere lievemente l'infortunato afferrandolo per le spalle, "Signore
Signore mi sente ?"
SE COSCIENTE: parlare con la vittima e capire cosa è successo ed attuare le relative
manovre di primo soccorso
SE INCOSCIENTE : -Controllare il respiro (in contemporanea) -Posizionare la vittima
su un piano rigido ed in posizione supina -Allineare il corpo -Scoprire il torace
e controllare assenza
Si divide in 3 momenti
CHIAMARE SEMPRE IL 118
1.sostegno delle funzioni vitali
2.ripristino delle funzioni vitali
3. mantenimento delle funzioni vitali
Tratteremo della prima fase, perche' nel frattempo avrete chiamato il 118 per fare
trasportare il soggetto in ospedale.
Occorre
estendere il capo, cioè tirare la testa all'indietro per avere il collo teso e sollevare
il mento. Iniziare le manovre per sostenere il respiro, applicando la bocca (anche
tramite un fazzoletto) alla bocca dell'infortunato che non respira ed insufflare
rapidamente aria nei polmoni, tenendo il naso serrato 3-5 volte, avendo accortezza
di percepire il polso carotideo sotto l'angolo della mandibola, aumentano le insufflazioni
a 12 al minuto.
A (Apertura della via aerea);
B (Bocca-bocca o bocca-naso), cioè respirazione bocca a bocca o bocca-naso, vale
a dire la ventilazione artificiale ed l'ossigenazione dei polmoni ;
C (Circolazione artificiale) cioè sostegno circolatorio, vale a dire il riconoscimento
dell'assenza di polso e l'istituzione del massaggio cardiaco esterno (MCE
SE NON C'E' ATTIVITA' DEL CUORE.
CHIAMARE SEMPRE IL 118
Con un solo operatore:
Alternare 2 insufflazioni di aria in bocca e 30 compressioni sullo sterno, ponendo
le due mani a piatto, una sopra l'altra e spingendo sul manubrio sternale come in
figura, per comprimere il cuore ed ottenere una sorta di sistolia. Tale ciclo
di ripete per 5 volte, secondo le ultime linee guida del BLS.
QUINDI 2 INSUFFLAZIONI DI ARIA/ 30 SPINTE SUL CUORE , LE SPINTE SONO VELOCI,
100-120 AL MINUTO, PER ALMENO 5 CICLI, DA INTERROMPERSI SOLO ALLA RIPRESA DEL PAZIENTE
O SE C'E' ESAURIMENTO DELLE FORZE DEI SOCCORRITORI.
Con due operatori:
Attuare due insufflazione ogni 30 compressioni sullo sterno, abbassando
lo sterno di 4-5 cm ed alternarsi velocemente, per evitare la fatica. La procedura
della rianimazione cardio-polmonare, da effettuarsi su un paziente su una superficie
rigida (una superficie morbida o cedevole rende completamente inutili le compressioni)
consiste in queste fasi:
visita: Un Medico per Tutti
Il soccorritore si inginocchia a fianco del torace, con la sua gamba all'altezza della spalla dell'infortunato.Rimuove, aprendo o tagliando se necessario, gli abiti dell'infortunato. La manovra richiede il contatto con il torace, per essere sicuri della corretta posizione delle mani. Colloca le mani direttamente sopra lo sterno, una sopra all'altra, al centro del petto. Per evitare di rompere le costole, solo il palmo delle mani dovrebbe toccare il torace. Più in particolare, il punto di contatto dovrebbe essere l'eminenza palmare, ovvero la parte più inferiore e vicina al polso del palmo, che si presenta più dura e posta in asse con l'arto. Per facilitare questo contatto può essere utile intrecciare le dita e sollevarle leggermente. Sposta il peso verso avanti, rimanendo sulle ginocchia, fino a che le sue spalle non sono direttamente sopra le mani.
Tenendo le braccia dritte, senza piegare i gomiti, il
soccorritore si muove su e giù con determinazione facendo perno sul bacino. Per
essere efficace, la pressione sul torace deve provocare un movimento di circa 4-5
cm per ciascuna compressione. è fondamentale, per la riuscita dell'operazione, che
il soccorritore rilasci completamente il petto dopo ogni compressione, evitando
assolutamente che il palmo delle mani si stacchi dal torace causando un dannoso
effetto di rimbalzo. Il ritmo di compressione corretto deve essere di almeno 100
compressioni al minuto ma non superiore a 120 compressioni al minuto, ovvero 3 ogni
2 secondi.
Momento di un corso BLS: una infermiera fa da cavia
mentre
il medico fa vedere ad un'allieva la corretta
manovra per inserire una cannula di Guedel monouso
prendendo la misura della mandibola
Dopo ogni 15 compressioni, è necessario praticare 2 insufflazioni con la respirazione artificiale. La testa viene ruotata all'indietro, il soccorritore chiude il naso con una mano mentre estende la mandibola con l'altra per mantenere la bocca aperta. Si noti che, dimenticando di chiudere il naso, l'operazione risulterà completamente inefficace. è fondamentale che durante le insufflazioni il capo rimanga iperesteso, giacché una scorretta posizione delle vie aeree espone la vittima al rischio che entri aria nello stomaco, provocando così facilmente rigurgito. Quest'ultimo è provocato anche dalla potenza con cui si soffia: se si soffia troppo forte si manda aria nello stomaco.
La respirazione bocca a bocca comporta l'insufflazione forzata di aria
nel sistema respiratorio dell'infortunato, con l'ausilio di una mascherina o di
un boccaio. In caso di mancanza, un fazzoletto di cotone può essere impiegato per
proteggere il soccorritore dal contatto diretto con la bocca dell'infortunato. Le
nuove linee guida del 2010 mettono in guardia il soccorritore dai rischi dell'iperventilazione:
aumento eccessivo della pressione intratoracica, rischio di insufflazione di aria
nello stomaco, eccessivo ritorno venoso al cuore; per questa ragione le insufflazioni
non devono essere eccessivamente energiche, ma emettere una quantità d'aria non
superiore a 500-600 cm3 (mezzo litro, in un tempo non superiore al secondo). In
ultimo va ricordato che l'aria inspirata dal soccorritore prima di insufflare deve
essere il più possibile "pura", e cioè contenere la più alta percentuale possibile
di ossigeno: per questo tra un'insufflazione e l'altra il soccorritore dovrà alzare
la testa per inspirare a una distanza sufficiente perché non inspiri l'aria emessa
dalla vittima, che presenta una densità di ossigeno minore.