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Rene grinzo

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Tipi di rene grinzo

Distinguiamo un rene grinzo primitivo e secondario.

Rene grinzo primitivo o vascolare o genuino o piccolo rene rosso

Il rene grinzo primitivo o arteriosclerotico su base vascolare per arteriolosclerosi ialina. a carico delle arteriole afferenti, tipica patologia dell'anziano, con riduzione di afflusso di sangue al glomerulo, che va in contro ad obsolescenza, con deposito di materiale ialino ed il glomerulo diventa una masserella fibrosa. La superficie del rene è granulosa ed irregolare, per alternanza di aree retratte scure ed ipertrofiche biancastre.

Le aree scure sono i nefroni degenerati, obsolescenti,  quelle chiare sono rappresentati dai glomeruli vicarianti. Gli spazi calicopielici si riempiono di tessuto adiposo, la capsula diventa aderente al rene e non si scapsula ed il rene diventa sempre più piccolo, fino a pesare 30g, da 150 grammi di origine.

 L' arteriosclerosi è in generale  un processo che causa un indurimento delle arterie dovuto a ispessimento e perdita di elasticità; è caratterizzata da un aumento di consistenza della parete vasale che rappresenta l'esito in sclerosi di svariati processi patologici.

Sotto questo nome vengono comprese diverse forme morbose che si possono trovare associate o isolate e che comunque hanno tutte come effetto finale una riduzione più o meno elevata dell'elasticità della parete arteriosa con conseguente infarto (arterie coronarie) o trombosi (arterie degli ari). Queste forme sono:

1) arteriosclerosi dei piccoli vasi (arteriolosclerosi);

2) arteriosclerosi iperplastica;

 3) arteriosclerosi della tunica media;

4) aterosclerosi.

L'arteriolosclerosi, invece,  interessa i vasi di minori dimensioni,  unicamente le arteriole degli organi ed è ben documentabile soprattutto nei reni, dove provoca un raggrinzimento (rene grinzo) noto come nefrosclerosi benigna. Nelle arteriole colpite si nota un ispessimento omogeneo dovuto a depositi di sostanza ialina (v. lalinosi) con perdita delle infrastrutture cellulari. La forma iperplastica è dovuta a proliferazione delle cellule muscolari che restringono il lume nelle arterie di calibro maggiore; anch'essa colpisce frequentemente le arteriole renali e si riscontra in casi di gravi ipertensioni sostenute da una compromissione grave dei reni (nefrosclerosi maligna), per es. nel caso di feocromocitoma.
L'arteriosclerosi della tunica media è caratterizzata da fenomeni regressivi dei tessuti muscolari ed elastici della tunica media, a cui si sostituisce tessuto fibrosclerolico; da ciò deriva non tanto  una deformazione del vaso quanto una sensibile perdita della sua elasticità.

Rene grinzo primitivo nei giovani

Nei giovani il rene grinzo primitivo è dovuto a nefroangiosclerosi maligna con iperplasia miointimale, con ispessimento della arteria a bulbo di cipolla, con fenomi ipertensivi e nefropatia ipertensiva. Questi pazienti non presentano rene grinzo con evoluzione lenta su base arteriosclerotica, ma si verifica evoluzione rapida, con necrosi fibrinoide delle arteriole ed ipoafflusso brusco e ciò determina infarto renale, con necrosi di una porzione di parenchima renale a forma di cuneo, con apica verso il vaso occluso.

Aspetto a " bulbo di cipolla" dei vasi di
medio-calibro

Meccanismo eziopatogenetico

Il rapido innalzamento della pressione arteriosa è responsabile di un danno endoteliale, che determina alterazione della permeabilità vascolare, facilitando l'ingresso dei componenti del plasma nello spessore della parete dei vasi. A questo si aggiunge la necrosi fibrinoide che interviene negli strati interni della parete del vaso, poco sotto l'endotelio.

Il risultato di questi processi è un restringimento del lume vasale; ne consegue un ridotto afflusso di sangue al rene, che viene rilevato dall'apparato iuxtaglomerulare, determinando un aumento del rilascio di renina. Questo enzima determina a sua volta la produzione di angiotensina e infine di aldosterone, sostanze responsabili di un ulteriore aumento della pressione arteriosa. Ciò accade perché la funzione normale dell'apparato iuxtaglomerulare è rispondere ad un calo della pressione arteriosa (che si manifesta con riduzione dell'apporto di sangue al rene) innescando la produzione di sostanze vasocostrittrici e sodioritentive. Si instaura così una sorta di "circolo vizioso" (feedback positivo) per il quale l'aumento dei valori pressori comporta danno vascolare, che a sua volta induce aumento della pressione.

La biopsia renale eseguita nei soggetti affetti mostra, nelle arterie di medio calibro osservate in sezione trasversale, un caratteristico aspetto a "bulbo di cipolla" dovuto alla notevole iperplasia lamellare della parete; nelle arteriole afferenti e nelle intralobulari, invece, si osservano aspetti di necrosi fibrinoide ed ispessimento della tonaca intima.

Rene grinzo secondario

Abbiamo le forme di rene grinzo secondario a:

- pielonefrite cronica bilaterale ad esordio asincrono
- LES  (>> lupus)
-Amiloidosico
- tubercolare
- necrosi papillare
- glomerulonefrite cronica

Esso conduce ad insufficienza renale cronica. Nella pielonefrite cronica si avrà interstiziopatia, ad esordio monolaterale e con evoluzione asincrona, che alla fine diventa bilaterale. Il rene grinzo da glomerulonefrite cronica porta a distruzione dei glomeruli, con aggressione irreversibile di tutti i glomerulo, per lesioni per es. a seguito di glomerulonefrite membrano- proliferativa o e portano a glomerulonefrite sclerosante, con atrofia tubulare e fibrosi interstiziale. Si determina il piccolo rene grigio.

Il rene grinzo pielonefritico cronico, in presenza di una pielonefrite, per infezione dovuta a germi, per es. in un diabetico, uno dei due reni evolve fino al quadro della insufficienza renale acuta e l'altro vicaria, ma anche l'altro rene vicariante, presto, sarà coinvolto, in un tempo più o meno lungo.

I rene si impicciolisce, si deposita calcio e si restringe il bacinetto renale fino ad arrivare ad idronefrosi ed urolitiasi, per accumulo di materiale necrotico e purulento con conseguente calcificazione.In caso di diabetici, inoltre, le infezioni e specialmente se usano analgesici, si può avere la necrosi papillare che svolgono un ruolo notevole nell'anatomia del rene, con perdita della architettura della midollare renale, che viene meno, a seguito della degenerazione.

Rene grinzo e LES

 Manifestazioni renali. Il coinvolgimento renale determina una nefropatia lupica con quadri di sindrome nefritica e/o nefrosica che virano verso l'insufficienza renale acuta. Dal punto di vista istologico avremo il quadro della a) glomerulonefrite mesangiale: con incremento della componente mesangiale e deposizione di immunocomplessi; b) glomerulonefrite membranosa: con anse rigide ed ispessimento della membrana basale glomerulare con depositi di immunoglobuline e di complemento a cui consegue proteinuria c) glomerulomefrite proliferativa focale : proliferazione di alcune anse glomerulari, proliferazione delle cellule endoteliali ed ispessimento della membrana basale e deposizione di immunocomplessi (IgG) e complemento (C3); d) glomerulonefrite proliferativa diffusa, caratterizzata da intensa proliferazione che copre il 50% dei glomeruli in sede sottoendoteliale e nel mesangio, con aree di sclerosi proliferativa che vira verso il quadro dell'insufficienza renale.

Rene grinzo ed amiloidosi, o  grosso rene bianco

Aumentato di volume, il rene è pallido, con sostituzione dell'intero parenchima renale, con distruzione di vasi, glomeruli e tubuli, per cui tutto il rene è infarcito da amiloide, visibile con luce polarizzata, mentre per la dimostrazione istochimica possiamo utilizzare la tecnica della colorazione col rosso congo; si può avere nel mieloma multiplo, osteomieliti croniche ed affezioni degenerative croniche.

Rene grinzo tubercolare

La condizione tubercolare può determinare un rene grinzo, che compare, però, nella infezione per via ascendente. infatti  nella tubercolosi miliare diffusa, quando i bacilli di Koch sono in circolo, le lesioni sono discendenti. 

La condizione fondamentale è come una pielonefrite discendente, cioè i bacilli dal circolo ematico si portano alla corticale del rene, dove ci sono lesioni tubercolari. Il meccanismo si correla a cistite tubercolare, in questo caso, cioè infezione della vescica e meccanismo ascendente, detta pielonefrite per via ascendente.

Si determina micropiuria acida.

Il bacillo di Koch risale ed infetta il bacinetto e si troverà nei calici renali distruggendo il parenchima renale per necrosi caseosa. Quindi il bacillo si porterà dai calici in vescica insieme al materiale caseoso: si determinerà una ureterite tubercolare ed il rene diventa escluso funzionalmente. Il rene si trasformerà in una massa caseosa detto " rene a mastiche dei vetrai".


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