Le fasi del programma riabilitativo cardiovascolare: esercizi precoci

  1. GASTROEPATO
  2. Elenco articoli di cardiologia
  3. Fasi del programma riabilitativo CV
  4. Programma riabilitativo cardiovascolare 2
  5. Attività fisica nel post-infarto
  6. Le tachiaritmie in corso di infarto cardiaco
  7. Le bradicardie in corso di infarto cardiaco
  8. Paziente con SCA
  9. SCA UA_NSTEMI
  10. SCA UA/NSTEMI, cura
  11. Cardiopatia ischemica
  12. Cardiopatia: clinica
  13. La cardiopatia: trattamento
  14. Angina stabile
  15. Infarto miocardico stemi
  16. Il trattamento dell'infarto
  17. Sindrome coronarica acuta
  18. Ecg
  19. L'ischemia
  20. Rischio di morte improvvisa
  21. La manovra del msc
  22. Arresto cardiaco
  23. Rischio morte cardiaca

appunti del dott.Claudio Italiano

Un programma di riabilitazione cardiaca si divide usualmente in tre fasi:
a) La prima fase con il paziente ancora in ospedale,
b) La seconda fase con il paziente dimesso : consiste, all'inizio, in un programma ambulatoriale con sorveglianza medica della durata media di 3- 6 mesi.
c) la fase di mantenimento, che dura tutta la vita: allenamento fisico costante e raggiungimento degli obiettivi relativi alla riduzione dei fattori di rischio.

Fase post-acuta I - la mobilizzazione precoce

Come concetto generale, va tenuto presente che la riabilitazione del paziente va iniziata all'esordio stesso della malattia, e il programma può cominciare molto presto nell'unità coronarica con degli esercizi di mobilizzazione anche entro 24 - 48 ore dall'evento acuto. I pazienti a basso rischio possono essere fatti sedere in una sedia posta a fianco al letto e possono cominciare ad effettuare da soli le normali manovre di igiene personale, come la rasatura, l'igiene orale o il lavarsi con spugna. Mentre è vero che l'esercizio fisico aumenta l'estensione dei danno miocardico in presenza di un ridotto flusso coronarico, tanto da giustificare il riposo a letto, è comunque accertato che la capacitò funzionale dopo infarto miocardico si riduce. La genesi di questa riduzione è multifattoriale, ma il più importante fattore è iatrogeno ed è rappresentato dal riposo a letto. Già dopo 7 giorni di riposo a letto, si osserva una riduzione dei V02 max di circa il 10-30%.  Il fattore basilare nella riduzione del V02 max consiste nella riduzione della gittata cardiaca e questa, a sua volta, è attribuibile a due circostanze:

Esercizi di riabilitazione cardiovascolare avanzati

(a) riduzione della gittata sistolica per diminuzione dei ritorno venoso da mancato uso della pompa muscolare;

(b) riduzione della FC max di circa il 25% (incompetenza cronotropa).

Anche fattori periferici contribuiscono alla riduzione della capacità funzionale, come la riduzione della massa muscolare dei 10-15%, con parallela diminuzione della forza contrattile e precoce raggiungimento di un metabolismo anaerobico, anche per sforzi moderati. Da notare che la riassunzione della posizione ortostatica è un momento cardinale per il recupero della capacità fisica: 3 ore al giorno bastano, mentre esercizi anche intensi, ma in posizione supina, non impediscono il deterioramento della capacità funzionale.

La Riabilitazione Cardiovascolare

La riabilitazione cardiovascolare offre vantaggi per il paziente della mobilizzazione precoce:

1. Antagonizza gli effetti negativi dei l'allettamento

2. Abbrevia il decorso clinico verso la dimissione

3. Facilita il reinserimento in famiglia e il recupero dei ruolo lavorativo

4. Consente di eseguire in maniera più sicura un test ergometrico precoce

Il livello più basso di mobilizzazione e rappresentato dagli esercizi di ginnastica passiva che vengono effettuati al letto del paziente. Questi esercizi trovano indicazione nei pazienti molto anziani oppure in quelli obbligati a letto da varie condizioni (ad es., cateteri endovascolari).

Esercizi di riabilitazione cardiovascolare  a domicilio

Gli esercizi di ginnastica  passiva prevedono:

Esercizi respiratori

• Flesso-estensione dell'avambraccio sul braccio

• Circonduzione degli arti superiori con le mani dietro la testa

• Flesso-estensione dell'avambraccio sul braccio

• Fare il pugno e aprire le mani

• Flesso-estensione delle dita dei piedi

Flesso-estensione dei ginocchio sull'anca (flessa) con i piedi sul letto

Se però il paziente non è complicato e le sue condizioni si reputano soddisfacenti, si passerà alla ginnastica attiva, anche dopo poche ore dal ricovero in Unità Coronarica. Quando il paziente viene trasferito dall'unità coronarica in un'unità semi-intensiva, si comincerà a mobilizzarlo di più facendolo stare in piedi, facendolo camminare all'interno della stanza e, successivamente nel corridoio, almeno 2 volte al giorno. Le distanze da percorrere possono essere all'inizio specificate in anticipo, oppure il paziente può essere fatto camminare secondo la sua tolleranza.

 La ginnastica attiva da eseguirsi a letto prevede:

 Arti inferiori
flesso-estensione dita dei piedi
flesso-estensione dei piedi, rotazione interna e esterna dei piedi
flesso-estensione della gamba sulla coscia
flesso-estensione della coscia sull'addome


Arti superiori
Flesso-estensione di dita delle mani
flesso~estensione dei polso
flesso estensione dell'avambraccio sul braccio
intra- e extra-rotazione della spalla


 Nuca
flesso-estensione anteriore del collo
flesso-estensione posteriore dei collo
flesso-estensione laterale del collo
 

 Programma riabilitativo cardiovascolare 2

  vedi anche  l'indice di cardiologia