appunti del dott.Claudio Italiano
Un programma di riabilitazione cardiaca si divide usualmente in tre fasi:
a) La prima fase con il paziente ancora in ospedale,
b) La seconda fase con il paziente dimesso : consiste, all'inizio, in un
programma ambulatoriale con sorveglianza medica della durata media di 3- 6 mesi.
c) la fase di mantenimento, che dura tutta la vita: allenamento fisico costante
e raggiungimento degli obiettivi relativi alla riduzione dei fattori di rischio.
Fase post-acuta I - la mobilizzazione precoce
Come concetto generale, va tenuto presente che la riabilitazione del paziente va iniziata all'esordio stesso della malattia, e il programma può cominciare molto presto nell'unità coronarica con degli esercizi di mobilizzazione anche entro 24 - 48 ore dall'evento acuto. I pazienti a basso rischio possono essere fatti sedere in una sedia posta a fianco al letto e possono cominciare ad effettuare da soli le normali manovre di igiene personale, come la rasatura, l'igiene orale o il lavarsi con spugna. Mentre è vero che l'esercizio fisico aumenta l'estensione dei danno miocardico in presenza di un ridotto flusso coronarico, tanto da giustificare il riposo a letto, è comunque accertato che la capacitò funzionale dopo infarto miocardico si riduce. La genesi di questa riduzione è multifattoriale, ma il più importante fattore è iatrogeno ed è rappresentato dal riposo a letto. Già dopo 7 giorni di riposo a letto, si osserva una riduzione dei V02 max di circa il 10-30%. Il fattore basilare nella riduzione del V02 max consiste nella riduzione della gittata cardiaca e questa, a sua volta, è attribuibile a due circostanze:
(a) riduzione della gittata sistolica per diminuzione dei ritorno venoso da mancato uso della pompa muscolare;
(b) riduzione della FC max di circa il 25% (incompetenza cronotropa).
Anche fattori periferici contribuiscono alla riduzione della capacità funzionale, come la riduzione della massa muscolare dei 10-15%, con parallela diminuzione della forza contrattile e precoce raggiungimento di un metabolismo anaerobico, anche per sforzi moderati. Da notare che la riassunzione della posizione ortostatica è un momento cardinale per il recupero della capacità fisica: 3 ore al giorno bastano, mentre esercizi anche intensi, ma in posizione supina, non impediscono il deterioramento della capacità funzionale.
La riabilitazione cardiovascolare offre vantaggi per il paziente della mobilizzazione precoce:
1. Antagonizza gli effetti negativi dei l'allettamento
2. Abbrevia il decorso clinico verso la dimissione
3. Facilita il reinserimento in famiglia e il recupero dei ruolo lavorativo
4. Consente di eseguire in maniera più sicura un test ergometrico precoce
Il livello più basso di mobilizzazione e rappresentato dagli esercizi di ginnastica passiva che vengono effettuati al letto del paziente. Questi esercizi trovano indicazione nei pazienti molto anziani oppure in quelli obbligati a letto da varie condizioni (ad es., cateteri endovascolari).
Gli esercizi di ginnastica passiva prevedono:
Esercizi respiratori
• Flesso-estensione dell'avambraccio sul braccio
• Circonduzione degli arti superiori con le mani dietro la testa
• Flesso-estensione dell'avambraccio sul braccio
• Fare il pugno e aprire le mani
• Flesso-estensione delle dita dei piedi
Flesso-estensione dei ginocchio sull'anca (flessa) con i piedi sul letto
Se però il paziente non è complicato e le sue condizioni si reputano soddisfacenti, si passerà alla ginnastica attiva, anche dopo poche ore dal ricovero in Unità Coronarica. Quando il paziente viene trasferito dall'unità coronarica in un'unità semi-intensiva, si comincerà a mobilizzarlo di più facendolo stare in piedi, facendolo camminare all'interno della stanza e, successivamente nel corridoio, almeno 2 volte al giorno. Le distanze da percorrere possono essere all'inizio specificate in anticipo, oppure il paziente può essere fatto camminare secondo la sua tolleranza.
La ginnastica attiva da eseguirsi a letto prevede:
Arti inferiori
flesso-estensione dita dei piedi
flesso-estensione dei piedi, rotazione interna e esterna dei piedi
flesso-estensione della gamba sulla coscia
flesso-estensione della coscia sull'addome
Arti superiori
Flesso-estensione di dita delle mani
flesso~estensione dei polso
flesso estensione dell'avambraccio sul braccio
intra- e extra-rotazione della spalla
Nuca
flesso-estensione anteriore del collo
flesso-estensione posteriore dei collo
flesso-estensione laterale del collo
Programma riabilitativo cardiovascolare 2
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