La prevenzione del diabete

appunti del dott. Claudio Italiano

Siete badanti indiane? O figli di diabetici? Siete obesi? Non vi muovete? Mangiate male? Allora questa pagina fa per voi. Lo screening del diabete di tipo 2 è assai raccomandato nella popolazione generale italiana e non solo, anche nei badanti Indiani! Lo diciamo tra il serio ed il faceto perché sappiamo che negli ultimi anni il rischio di sviluppare un diabete si è molto accresciuto anche tra quelle popolazioni. Lo screening si rivolge, dunque, ai soggetti asintomatici ed è volto ad identificare quei soggetti predisposti alla malattia, cioè al diabete. Noi, in questo sitoweb, abbiamo raccomandato vivamente uno stile di vita adeguato ed abbiamo parlato  di:
- alimentazione adeguata
- attività fisica condotta regolarmente in condizioni di aerobiosi

- controllo della dislipidemia (cfr La prevenzione del rischio cardiovascolare:la placca )
- controllo dell’obesità

Quali sono i soggetti a rischio di sviluppare un diabete?

Già l’ADA aveva individuato nei soggetti con IFG O IGT individui che avrebbero potuto sviluppare il diabete. Se, per esempio, un soggetto presentava obesità addominale ed IFG, era opportuno che si sottoponesse allo screening per il diabete con la curva da carico. Ricordiamo ai gentili Navigatori del sito che IFG è una sigla che significa Impaired Fasting glucose, cioè alterata glicemia a digiuno, ossia valori di glicemia a digiuno > di 110 ed inferiori a 126 mg%. IGT è l’Impaired Glucose Tolerance, cioè la tolleranza ridotta ai carboidrati, per cui un soggetto, alla curva da carico, a due ore presenterà una glicemia tra 140 mg ed inferiore a 200 mg% ed a digiuno tra 110 e 139 mg%.

Ancora se un paziente ha più di 45 anni, specie se il suo BMI è > di 25 kg/m2 (sindrome metabolica) e se ha una delle seguenti condizioni:

- familiarità di primo grado per diabete tipo 2 (genitori e fratelli)
- appartenenza a gruppo etnico a rischio (chi vi scrive per ora cura Indiani e ragazze di Asmara!)
- ipertensione arteriosa > 140/90 mmHg
- bassi livelli di colesterolo  HDL < 35 MG/DL e/o elevati valori di trigliceridi (> 250 mg/dl)
- evidenza clinica di malattie cardiovascolari
- sedentarietà
- sindrome dell’ovaio policistico o altre condizioni di insulino-resistenza come l’acanthosis nigrigans
- donna che ha partorito un bambino di 4 o più Kg.
- Bambini di 10 anni con BMI > 85 percentile e due di queste condizioni:
- Familiarietà di primo o secondo grado per diabete di tipo 2
Madre con diabete gestazionale
- segni di insulino-resistenza o condizioni associate (ipertensione, dislipidemia, acanthosis nigrigans, ovaio policistico)
- appartenente a gruppo etnico ad alto rischio.

Per approfondire il tema del rischio di diabete: Il test per il rischio di diabete

 

 

 

Addirittura c’è da dire che studi osservazionali condotti in Israele hanno dimostrato che perfino glicemie inferiori a 100 mg% in maschi giovani di 26-45 anni vs soggetti coetanei con glicemie < ad 86 mg% e trigliceridi < 150 mg% , esponeva al rischio di sviluppare diabete pari ad 8 volte. Lo stesso potevasi confermare attenzionando il problema del BMI < 25 o > 30. Si stima, perciò, che la diagnosi di diabete preceda di circa 7 anni il riscontro clinico della malattia (cfr definizione). Il valore soglia digiuno di 126 mg% è stato determinato arbitrariamente sulla base del rischio di sviluppare retinopatia diabetica. Nessuna soglia è stata tuttavia evidenziata circa il rischio di sviluppare malattia cardiovascolare, anche se esistono studi come il DIGAMI 1 e 2 che hanno ampiamente dimostrato come nel paziente con infarto del miocardio l’impiego di un buon controllo glicemico nel post-infarto, utilizzando soluzioni glucosate medicate con insulina è alla base della riduzione della mortalità. Questp indica come bassi valori glicemici siano alla base di una buona prevenzione del rischio globale. Lo studio DECODE (Diabetes Epidemiology Collaborative Analysis of Diagnostic Criteria in Europe) su 30.000 soggetti ha dimostrato che il rischio più basso è conferito per valori glicemici basali di 81-89 mg% per la mortalità generale e tra 90-99 per la mortalità cardiovascolare. Lo studio ha dimostrato un’altra cosa importante.   emorragie del fundus dell'occhio, al centro più scura è la macula dell'occhio dove c'è la massima acuità della vistaLa diversità tra i soggetti con diabete con curva da carico a 2 ore > di 200 mentre a digiuno le glicemie si manteneva nella norma e soggetti che viceversa non si potevano reclutare come diabetici dopo carico orale mentre lo erano solo a digiuno, sulla base dei nuovi criteri ADA. Solo nel 28% dei casi, i due gruppi coincidevano.  Ma la mortalità nel gruppo dei pazienti con glicemie a due ore maggiori di 200 mg% era sicuramente più elevata rispetto a coloro i quali presentavano valori alterati a digiuno. Perciò oggi le nuove linee guida EASD/ESC ritengono l’OGTT, cioè la prova da carico orale con glucosio, un test assai importante per lo screening dei pazienti a richio di diabete ed essenziale per quelli con malattia cardiovascolare.

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