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Esame del polso

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Esame del polso

L'esame del polso fa parte dell'esame obiettivo generale di un paziente e rappresenta una delle prime manovre che il medico mette in atto per avere delle idee circa le condizioni cliniche del paziente, in genere il polso radiale o carotideo sono i primi ad essere valutati.

Viene percepito come un sollevamento della parete arteriosa in rapporto all'arrivo dell'onda sfigmica. Graficamente si può rappresentare con uno sfigmogramma in cui si registra una branca anacrota, un plateau, una fase catacrota nella quale si inserisce una incisura dicrota seguita dall'onda dicrota.

I polsi più studiati sono:

• Carotideo
• Le succlavie (nella fossa sovra-claveare)
• L'omerale
• Il radiale
• L'ulnare (test di Allen, vedi )
• L'aortico
• L'iliaco
• Il femorale
• Il popliteo
• Pedideo
• Tibiale posteriore

 

Test di Allen

Il test di Allen (conosciuto anche come prova di Allen) è un test clinico che viene utilizzato in medicina per valutare l'afflusso di sangue alla mano ed alle dita ed in particolare la pervietà delle arterie radiale ed ulnare.

Il test viene anche eseguito per esplorare l'arteria ulnare, prima di eseguire qualsiasi prelievo ematico arterioso per l'emogasanalisi od incannulazione arteriosa che di norma avviene sull'arteria radiale. In tal senso, il test valuta la capacità dell'arteria ulnare di garantire un adeguato flusso di sangue alla mano in caso di occlusione della radiale conseguente alle suddette manovre.

Il test si compone di alcune tappe sequenziali.

Al paziente viene richiesto di posizionare il proprio braccio verticalmente e contestualmente stringere con forza il pugno al fine di eliminare la maggior quantità possibile di sangue dalla mano. Tale sforzo deve essere mantenuto per circa 30 secondi.

Solo a questo punto l'esaminatore comprime simultaneamente le arterie radiale e ulnare, occludendole.
Mentre la compressione è mantenuta il paziente riapre la mano, che appare pallida (si osservi in particolare il letto ungueale).
L'esaminatore rilascia la compressione della arteria ulnare.

Lettura del test di Allen

Il tempo di ricolorazione della mano è normalmente nell'ordine dei 5-7 secondi. Secondo alcuni studi il 93% delle arterie ulnari ed il 98% delle arterie radiali permette una completa rivascolarizzazione della mano entro 6 secondi. Se entro questo tempo la mano si ricolora normalmente se ne deduce che l'apporto di sangue alla mano da parte della arteria ulnare è sufficiente ed è pertanto possibile e ragionevolmente sicuro incannulare o pungere l'altra arteria, cioè la radiale.

Se il colore della mano non ritorna alla norma nel giro di 7-10 secondi, il test è considerato negativo e ciò significa che l'apporto di sangue alla mano da parte dell'arteria ulnare non è sufficiente. L'arteria radiale non può quindi essere tranquillamente punta od incannulata.

Per quanto riguarda quello radiale la palpazione va eseguita con i polpastrelli di 3 dita della mano, indice medio e anulare che vengono applicate sull'arteria al di sopra dell'articolazione radio-carpica, mentre il pollice stringe il polso dorsalmente. Per esplorare il polso di destra si usa la mano sinistra, per quello di sinistra la destra.

Caratteristiche del polso

Il polso più semplice da reperire è il polso radiale, che si apprezza con il dito indice, dalla parte del polpastrello, che palpa il decorso dell'arteria nel punto in cui si superficializza e si adagia al piano osseo. Per la rilevazione del polso si utilizzano le dita della mano, generalmente indice, medio e anulare, evitando di disporre le dita a piatto, ma utilizzando la punta delle stesse (polpastrelli) effettuando una leggera pressione, il pollice va tenuto sulla regione dorsale del polso stesso.

Mai usare il pollice per rilevare la frequenza cardiaca, perché si incorre nel rischio di avvertire la propria pulsazione.

 I caratteri del polso valutabili palpatoriamente sono:

Frequenza: bisogna però ricordare che la frequenza del polso (sfigmia) non necessariamente corrisponde alla frequenza cardiaca. In presenza di fibrillazione atriale o di extra-sistole per esempio la frequenza percepita al centrum cordis non corrisponde alla frequenza dell'onda sfigmica in periferia, perchè tale frequenza risulta inferiore, quindi non a tutti i battiti cardiaci corrisponde la propagazione di un'onda per cui si ha una bradisfigmia rispetto alla reale frequenza cardiaca. D'altro canto così come si può avere una bradisfigmia cui non corrisponde una bradicardia può anche esistere una tachisfigmia senza tachicardia. Questo può verificarsi se al posto di un'onda sfigmica se ne avvertono 2: polso bifido o a 2 onde.

La prima onda viene detta "onda di percussione" mentre la seconda viene detta "onda di trasmissione o di marea". La pulsazione aggiunta può essere sistolica o diastolica. La sistolica si registra in fase anacrota o sulla parte prossima al plateau dell'onda ( polso bisferiens) in casi di stenosi aortica e di Steno insufficienza aortica. La diatolica si presenta come un'esagerazione dell'onda dicrota normale che può comparire negli stati di ipotonia arteriosa (tossinfezioni acute e anemia nei soggetti ipotesi). La differenziazione tra polso bifido e polso bisferiens viene fatta esercitando col dito un'adeguata pressione sul polso: nel polso bifido viene eliminata la seconda punta diastolica, mentre in quello bisferens viene rinforzata.

Ritmo, che significa se il polso in maniera eguale, con intervalli regolari, proprio come accade con la musica e le battute.

Forza: intensità dell'urto che ricevono le dita che palpano l'arteria. Dipende dalla forza di contrazione miocardica.

Ampiezza: grado di escursione dell'arteria. 1. alto, insufficienza aortica 2. piccolo, Stenosi aortica, stenosi mitrale

Tensione o validità: entità della compressione che bisogna esercitare perché scompaia a valle la pulsazione. Il polso sarà teso quando la pressione arteriosa è elevata ed ipoteso o molle nel caso contrario. Palpando la radiale si esercita con l'anulare che trovasi a monte, una pressione sull'arteria, mentre le altre dita possono cogliere il momento in cui scompare la pulsazione.

Consistenza o durezza: a trachea di pollo.

Durata:

1. celere o scoccante: insufficienza aortica, febbre, ipertiroidismo
2. tardo: stenosi aortica

Uguaglianza: normalmente i battiti del polso sono tutti uguali tra di loro, quando non lo sono si parla di polso irregolare.

1. alternante, per il deficit della contrattilità cardiaca
2. polso paradosso di Kusmaell: l'ampiezza diminuisce in ispirazione e aumenta in espirazione. Di base è fisiologico fino a quando le escursioni pressorie non superano i 10 mmHg. In alcune condizioni invece questa tendenza fisiologica si accentua: mediastino pericardite cronica e tamponamento cardiaco.

Simmetria e sincronicmo.

L'auscultazione del polso

Quando si poggia leggermente il fonendoscopio su un'arteria superficiale di medio o grosso calibro (ascellare, omerale, femorale) si può apprezzare un tono sincrono con la sistole cardiaca (sulla succlavia e sulla carotide è possibile ascoltare 2 toni).

Se esiste una notevole pressione differenziale, la cospicua e improvvisa distensione della pressione arteriosa provoca un tono forte e secco come un colpo di pistola. Nell'insufficienza aortica oltre ad un tono secco come un "colpo di pistola" è ascoltabile un secondo tono dovuto alla retrazione della parete vasale e al reflusso di sangue (doppio tono di Traube). Inoltre normalmente esercitando con il fonendoscopio una lieve pressione sull'arteria femorale si creano dei vortici da stenosi che creano un soffio sistolico. Nell'insufficienza aortica di soffi ne sentiamo 2 per il va e vieni del sangue, nel senso che si ha un rigurgito.

Per approfondire il tema:

Come ti ascolto il cuore
Le aritmie
La malattia del nodo del seno, aritmie ipocinetiche
I blocchi atrio-ventricolari
Extrasistoli ventricolari
La fibrillazione atriale,
Fibrillazione atriale e terapia

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