appunti del dott. Claudio Italiano
Condizioni frequentemente associate alla polimialgia reumatica:
Anemia di media entità, da disordine cronico.
Astenia,anoressia,perdita
di peso, febbricola
Arterite temporale.
Sindrome del tunnel carpale.
Depressione.
Pertanto, una descrizione separata dei due processi morbosi risulta quanto meno arbitraria e dettata esclusivamente da criteri di comodità ai fini dell'inquadramento nosografico.
1. Età superiore ai 50 anni (mediamente intorno ai 70 anni).
2. Grave dolore e rigidità mattutina, con marcata limitazione funzionale, in almeno
due dei seguenti distretti:
a nuca e collo
b. cingolo scapolare
c. cingolo pelvico.
3. Persistenza dei sintomi non trattati per almeno quattro settimane.
4. Velocità di eritrosedimentazione superiore ai 40 mm alla prima ora (spesso intorno
a 100).
5. Esclusione di ogni possibile altra diagnosi, fatta eccezione per l'arterite gigantocellulare
(assenza o scarsi segni clinici di sinovite, nessuna evidenza di malattia muscolare
primitiva, assenza di autoanticorpi).
6. Risposta drammatica a basse dosi di corticosteroidi
Stando così le cose, la diagnosi rimane eminentemente clinica e va presa in considerazione in ogni paziente anziano con V.E.S. elevata che lamenti mialgie e rigidità prossimali. Una volta esclusa una serie di affezioni, reumatiche e non, che entrino in diagnosi differenziale con la polimialgia reumatica, il sospetto clinico è definitivamente avvalorato dalla pronta e brillante risposta a basse dosi di steroidi, da taluni considerato criterio assoluto per la diagnosi.
- Fibromialgia: Frequente nei giovani V.E.S. nella norma Multipli punti trigger
dolenti Disturbi del sonno Nessuna risposta agli steroidi
- Osteoartrite: V.E.S. abitualmente normale
- Infezioni o neoplasie: Segni sistemici e reperti fisici caratteristici, Necessità
di indagini laboratoristiche e strumentali adeguate
- Depressione: V.E.S. nella norma
- Mieloma multiplo: Picco monoclonale all'elettroforesi proteica Plasmocitosi midollare
- Miopatia tiroidea: Indici di funzionalità tiroidei alterati
- Mialgie virali: Tutte le età sono colpite Durata inferiore ad un mese Debolezza
muscolare Enzimi muscolari elevati
I corticosteroidi sono dunque il trattamento di scelta della polimialgia reumatica e la risposta è veramente drammatica: alcuni pazienti si risvegliano il giorno successivo in condizioni di pieno benessere. Con dosi d'attacco veramente basse, es. deltacortene 5 mg, il miglioramento è sicuro e costante, nel giro di appena 24-72 ore, tanto che, se entro la prima settimana non c'è risposta clinica apprezzabile, si dovrebbe riconsiderare la diagnosi e sospettare in primo luogo la concomitante presenza di una vasculite gigantocellulare.
Dopo la risoluzione dei sintomi, a circa
un mese dall'inizio del trattamento, si può ridurre il dosaggio del prednisone di
1 mg alla settimana, fino ad una dose di mantenimento di 5-7,5 mg al giorno. Nel
decidere la riduzione posologica o l'incremento all'eventuale recidiva, il parametro
principe da tener presente è l'andamento clinico, in quanto la V.E.S. tende a normalizzarsi
più lentamente, nel giro di qualche settimana e non sempre rispecchia l'attività
della malattia. La durata del trattamento è variabile in quanto variabile è il decorso
dell'affezione; solitamente autolimitato, questo può andare da pochi mesi a diversi
anni.