La pelle diventa squamosa quando le cellule dello strato più superficiale (strato corneo) si seccano e si staccano, determinando un accumulo di scaglie scarsamente aderenti di cheratina, come la forfora nel caso del cuoio capelluto, però talora si tratta non di processi normali ma di processi patologici.
Normalmente, la perdita cellulare cutanea è impercettibile; la comparsa di squame indica un aumento della proliferazione cellulare, secondaria ad alterazioni del processo di cheratinizzazione. Le squame si differenziano in base alla conformazione da fini e delicate, a medie, grossolane o stratificate.Le squame sono solitamente secche, fragili e lucenti, ma possono anche essere grasse e opache. Il loro colore varia dal grigio-biancastro al giallo o dal marrone all'argentato. Le affezioni più frequenti sono le infezioni fungine della pelle, dette "micosi", fra cui la tinea capitis, tinea corporis, tinea cruris, tinea versicolor. Ancora ricordiamo la psoriasi ed il lichen planus. Solitamente benigna, la cute squamosa si sviluppa nelle infezioni micotiche, batteriche e virali (cutanea o sistemica ), nei linfomi e nel lupus eritematoso.
E' anche comune nelle malattie infiammatorie della cute. Una forma di cute squamosa, con fine desquamazione generalizzata, è di solito conseguente a una forma febbrile prolungata, all'ustione da esposizione al sole e a ustioni termiche. Chiazze rosse di pelle squamosa, che compaiano o peggiorano durante l'inverno, possono derivare da disidratazione cutanea (o da cheratosi attinica, frequente negli anziani). Anche alcuni farmaci possono causare pelle squamosa.
I fattori aggravanti includono freddo, calore, immobilità e bagni frequenti.
Iniziare l'anamnesi, chiedendo da quanto tempo il paziente ha notato la cute squamosa, e se l'ha già notata in precedenza. Chiedere qual è stato il primo punto colpito, se è stata preceduta da un'eruzione cutanea, tipo eritema, se il paziente ha usato ultimamente un prodotto per la pelle ad uso topico. Chiedere ogni quanto fa il bagno, se ha avuto recentemente dolori articolari, malattia o malessere generalizzato. Chiedere al paziente se c'è esposizione lavorativa a sostanze chimiche, se usa farmaci prescritti e se c'è anamnesi familiare relativa a problemi cutanei. Verificare quali tipi di saponi, cosmetici, lozioni per la pelle e prodotti per i capelli usa. Successivamente, esaminare l'intera superfìcie corporea. Valutare se è secca, oleosa, umida o grassa. Osservare le caratteristiche generali delle lesioni cutanee e registrarne la localizzazione. Notare colore, forma e dimensioni. Sono spesse o fini? Provocano prurito? Ci sono altre lesioni, a parte le aree di cute squamosa? Esaminare le mucose della bocca, le labbra e il naso e ispezionare orecchie, capelli e unghie.
Questa forma di carcinoma intraepidermico determina la comparsa di lesioni indolori eritematose, rialzate e coriacee, con una squama spessa, ipercheratotica e, spesso, ulcerata al centro.
La dermatite esfoliativa inizia con un eritema diffuso che si sviluppa rapidamente. La desquamazione di elementi fini o a foglie piuttosto ampie, che interessa gran parte della superfìcie corporea, può provocare un'ipotermia potenzialmente letale. Altre possibili complicanze includono insufficienza della gittata cardiaca e setticemia. Le manife-stazioni sistemiche e i sintomi possono includere febbre di grado lieve, brividi, malessere, linfadenopatie e ginecomastia.
Nella dermatite nummulare, le lesioni circolari, pustolose con stillicidio di essudato purulento, fortemente pruriginose diventano in poco tempo crostose e squamose. Le lesioni compaiono sulla superficie estensoria degli arti, tronco posteriore e natiche. La dermatite seborroica inizia con delle papule eritematose, squamose, che si evolvono in placche squamose più grandi. Questa patologia interessa soprattutto il centro del volto, il petto e il cuoio capelluto ed eventualmente i genitali, le ascelle e la regione perianale. Con la desquamazione si ha prurito.
La tinea capitis (tricofizia del capo) provoca lesioni con bordi arrossati, lievemente sollevati e un'area centrale di densa desquamazione; queste lesioni possono infiammarsi e sovrainfettarsi (Kerion). Si può anche avere alopecia a chiazze e pruriginosa. La tinea pedis determina desquamazione e bolle fra le dita. Il tipo squamoso determina la produzione di elementi lini, medi. Squame aderenti e bianco argentato, sono più evidenti nelle pieghe cutanee e possono interessare l'intero dorso del piede. La tìnea corporìs provoca lesioni crostose. Man mano che aumentano di volume il centro guarisce, causando la comparsa della classica lesione a bersaglio.
Questa forma cutanea di lupus può presentarsi in completa assenza di interessamento
sistemico. Lesioni separate o coalescenti (macule, papule o placche), variabili
dal rosa al purpureo, sono ricoperte da materiale crostoso giallastro o marrone
scuro. I follicoli piliferi ingrossati si riempiono di squame e si può sviluppare
teleangectasia. Dopo questa fase infiammatoria, le lesioni guariscono e si possono
sviluppare ipopigmentazione o iperpigmentazione, cicatrici e atrofia non retraenti.
Il lupus discoide interessa solitamente volto o aree fotoesposte di collo, orecchie,
cuoio capelluto, labbra e mucosa orale. Può anche svilupparsi alopecia.
In questa patologia, si hanno lesioni viola con desquamazione fine, solitamente
in sede lombare, su genitali, caviglie e superficie anteriore degli arti inferiori.
La malattia di Hodgkin e i linfomi non Hodgkin causano solitamente
eruzioni cutanee squamose. Il linfoma di Hodgkin può causare dermatiti pruriginose
con desquamazione, che si originano negli arti inferiori e si estendono all'intera
superficie corporea. Frequentemente si hanno fasi di remissione e riacerbazioni.
Segni associati sono piccoli noduli e pigmentazione diffusa. Questa patologia determina,
solitamente, l'ingrandimento non doloroso dei linfonodi superficiali. Altri segni
e sintomi includono febbre, astenia, calo ponderale, malessere ed epatosplenomegalia.
Il linfoma non-Hodgkin provoca inizialmente chiazze eritematose con desquamazione
che più tardi si intervallano a noduli.
Prurito e disagio sono
frequenti; tardivamente, tumori e forme ulcerative. Con la progressione della malattia,
si ha linfoadenopatia non dolente.
Questa patologia provoca la comparsa di papule di piccola o media grandezza, con squama sottile e ade-rente su tronco, mani e piedi. L'asportazione della squama rivela una superficie lucida marrone.
La pitirìasi rosea, è una patologia benigna, acuta e autolimitante che provoca desquamazione diffusa. Inizia con una macchia ovale eritematosa. sollevata su ogni parte del corpo. Pochi giorni o settimane più tardi, erompono su tronco e arti e, a volte, su volto, mani e piedi, delle chiazze giallo-bruno o eritematose con bordi squamosi. Si ha sempre prurito.
La pitirìasi rubra pilare, patologia rara, inizialmente causa desquamazione seborroica del cuoio capelluto, progredendo fino al volto e alle orecchie. Successivamente, si sviluppano chiazze rosse sul palmo delle mani e sulle piante dei piedi, che divengono diffuse, dense, fissurate, ipercheratotiche e dolorose. Le lesioni compaiono anche su mani, dita, polsi, avambracci e su vaste aree di tronco, collo e arti.
Squame bianco-argentate e friabili ricoprono placche eritematose che presentano
bordi nettamente delineati. La psoriasi si presenta generalmente su cuoio capelluto,
torace, gomiti, ginocchia, schiena, natiche e genitali. Segni e sintomi associati
comprendono unghie putate, prurito, artrite e, talvolta, dolore da lesioni secche,
screpolate e crostose.
Questa patologia è caratterizzata dall'insorgenza di un'eruzione cutanea lievemente
desquamante, papulo-squamosa. Solitamente si ha la comparsa di papule disposte ad
anello, rossastre su volto, arti, palmo delle mani, piante dei piedi, torace, schiena
e addome. Si possono avere anche papule anulari. Reperti sistemici possono includere
linfadenopatia, malessere, calo ponderale, anoressia, nausea, vomito, cefalea, mal
di gola e febbre lieve.
Questa patologia causa un'eruzione maculopapulosa rossa, talvolta con desquamazione. Le squame sono nettamente definite e interessano il naso e le regioni malari del volto, delineando l'eritema a farfalla, uno dei segni principali. Eruzioni con caratteristiche simili compaiono su altre superfici corporee; la desquamazione si verifica lungo il labbro inferiore o lungo l'attaccatura anteriore dei capelli. Altre caratteristiche cliniche fondamentali includono fotosensibilità, dolore e rigidità alle articolazioni. Può verificarsi anche vasculite (che determina l'insorgenza di lesioni infartuali, ulcere necrotiche degli arti inferiori o gangrena delle dita), fenomeno di Raynaud. alopecia a chiazze e ulcere delle mucose.
Questa micosi benigna della cute porta solitamente alla comparsa di lesioni ipopigmentate
maculari, brune o di colore marrone, di varie forme e dimensioni. Tutte presentano
una desquamazione fine. Le lesioni riguardano di solito la parte superiore del tronco,
gli arti, l'addome inferiore, talvolta il collo e, raramente, il volto.
Molti farmaci, compresi penicilline, sulfamidici, barbiturici,
chinidina, diazepam, fenitoina e isoniazide. possono provocare lesioni desquamarne.
Considerazioni particolari
Se la desquamazione deriva dall'uso di corticosteroidi, sospendere il farmaco. Preparare
il paziente per test diagnostici, come l'esame con luce di Wood, lo scraping della
cute e le biopsie cutanee. Nei bambini, la desquamazione cutanea può derivare
da eczema infantile, pitiriasi rosea, ipercheratosi epidermolitica. psoriasi, varie
forme d'ittiosi, dermatite atopica, infezione virale (soprattutto l'epatite B. che
può causare la sindrome di Gianotti Crosti) o da dermatite acuta transitoria. La
desquamazione può seguire a una malattia febbrile.
Consigli per il paziente