Perchè un paziente si presenta a voi riferendovi dispnea ed affanno?
Oppure vi dice che muove qualche passo ed ansima?
O che se sale una rampa di scale deve fermarsi gradino per gradino, appoggiandosi al passamano?
Quali sono le cause che sottendono i problemi del respiro?
Inoltre, avete effettuato una emogas e valutato la pressione parziale di ossigeno e quella di anidride carbonica?
Le cause di mancanza del respiro sono le seguenti:
1. da malattie primitive dell'apparato broncopolmonare
2. da malattie cardiache o interessanti il
circolo polmonare
3. da malattie dei centri respiratori
4. da malattie neuromuscolari
5. da situazioni cliniche (diverse dalle precedenti) che determinano un inadeguato
arrivo di ossigeno ai tessuti (per es. un'anemia).
Il tipo più comune di dispnea si verifica durante lo sforzo fisico; la ventilazione viene incrementata e mantenuta attraverso un aumento dello stimolo respiratorio, generato da fattori metabolici e da altri fattori non definiti.
La dispnea è comune anche durante l'ipossia acuta, come avviene in alta quota dove l'aumentato stimolo respiratorio. L'ipossiemia rappresenta uno stimolo per l'incremento della ventilazione notevolmente più debole rispetto all'ipercapnia.
Tumore del polmone a sinistra.
Si documenta estesa
consolidazione che interessa
massivamente il lobo polmonare inferiore di sn,
la lingula e parte dei segmenti lobari superiori di
sn con riduzione di volume a
carattere atelettasico
dei segmenti consolidati
e trazione omolaterale delle
strutture mediastiniche. Millimetrico elemento
nodulare si segnala in sede basale dx.
Il tumore del polmone puo' dare quadri che simulano la broncopolmonite acuta, con addensamenti che non guariscono mai. La sintomatologia può variare a seconda se il tumore interessa le parti centrali ed i grossi bronchi, potendosi avere bronco-occlusione, ulcerazione della parete del bronco e necrosi centrale.
Altre volte il paziente presenta una broncostenosi serrata (cfr auscultazione del torace) e si ascoltano dei rumori secchi sibilanti, mentre il soggetto sforza i muscoli respiratori e li impegna tutti e boccheggia, ha sempre affanno e fame d'aria e chiede un incremento della velocità dell'ossigeno.
Le broncostenosi sono causa di atelettasie e di bronchi ectasie ma anche di fatti suppurativi, di polmoniti ed ascessi. Se il bronco è ulcerato, comparirà emottisi
Le due principali cause di dispnea polmonare sono rappresentate da:
- un'alterazione restrittiva con bassa compliance dei polmoni o della cassa toracica
- da un'alterazione ostruttiva con aumentata resistenza al flusso aereo.
I pazienti con dispnea restrittiva (p. es., per
fibrosi polmonare o deformità toraciche) di solito non avvertono disagio nella
respirazione a riposo, ma sono intensamente dispnoici quando per l'attività fisica
la ventilazione polmonare si avvicina alla massima capacità respiratoria. Nella
dispnea ostruttiva (p. es., nell'enfisema
ostruttivo o nell'asma).
Negli stadi precoci dello scompenso cardiaco, la gittata cardiaca non riesce a tenere il passo con l'aumentata richiesta metabolica durante l'esercizio fisico. L'edema polmonare non cardiogeno o la sindrome da distress respiratorio dell'adulto producono un quadro clinico simile attraverso meccanismi simili, ma più acutamente.
L'asma cardiaco è uno stato di insufficienza respiratoria acuta con broncospasmo, sibili e iperventilazione. Esso può essere indistinguibile da altri tipi di asma, ma la causa è lo scompenso ventricolare sinistro.
Per questo si distingue tra:
- insufficienza cardiaca anterograda = "Low output failure" (riduzione della gettata
sistolica nell'unità di tempo)
- insufficienza cardiaca retrograda (ristagno sanguigno davanti alla rispettiva
metà del cuore)
- l'insufficienza in presenza di ipercircolazione = "High out-put failure" (per
es. in presenza di ipertiroidismo, anemia).
Cause circolatorie: la "fame d'aria" (dispnea acuta che insorge negli stadi
terminali del dissanguamento da emorragia) è un segno grave che richiede un'immediata
terapia trasfusionale. La dispnea compare anche nell'anemia cronica, ma solo durante
esercizio fisico, a meno che l'anemia non sia di estrema
gravità.
Cause chimiche: l'acidosi diabetica (pH ematico da 7,2 a 6,95) induce un
respiro caratteristico, lento e profondo (respiro di
Kussmaul). Tuttavia, dal momento che la capacità
respiratoria è ben conservata, il paziente raramente lamenta dispnea. Di contro,
nell'uremia il paziente può lamentare dispnea a causa della grave tachipnea indotta
dalla combinazione di acidosi, scompenso cardiaco,
edema polmonare e
anemia.
Polmonite ad ingestis: ampia area di addensamento
parenchimale
in sede ilo-perilare con impegno dei segmenti lingulari, apicale
e mediale e posteriore basale del lobo inferiore di sinistra, di
natura flogistica; estesa area di addensamento parenchimale
obbiettivata al campo polmonare medio-inferiore dx; ili
addensati e congesti;
Le lesioni cerebrali (p. es., l'emorragia) possono causare intensa iperventilazione, talora rumorosa e stertorosa.
Occasionalmente, periodi di apnea irregolari si alternano con periodi in cui vengono eseguiti quattro o cinque respiri di uguale profondità (respiro di Biot).
L'iperventilazione si osserva frequentemente dopo trauma cranico.
La diminuita PaCO2 causa una vasocostrizione riflessa del SNC con perfusione cerebrale
ridotta, portando a una benefica diminuzione secondaria della pressione intracranica.
Da mettere in conto anche le polmoniti ad ingestis.
In certe forme di ansia, il paziente sente come se il respiro fosse insufficiente e reagisce a questa sensazione iperventilando.
L'iperventilazione può essere continua e manifesta, causando un'alcalosi acuta da rimozione della CO2.
Il disturbo d'ansia generalizzata non insorge necessariamente in risposta a stimoli esterni, anche se eventi stressanti o un ambiente complessivamente sfavorevole possono slatentizzarne o aggravarne le manifestazioni.
Proprio come la depressione, l'origine del disturbo d'ansia è legata all'alterato funzionamento di alcuni circuiti cerebrali, non ancora del tutto noti, ma che almeno in parte coinvolgono il sistema della serotonina e della noradrenalina.
Il disturbo d'ansia può manifestarsi in un qualunque momento della vita, spesso in corrispondenza di periodi di transizione particolarmente critici o quando ci si trova di fronte a scelte difficili.
A soffrirne sono soprattutto le donne (colpite con una frequenza doppia rispetto agli uomini), i bambini e gli anziani (specie se affetti da malattie croniche).
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