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Paratormone, che cos'è e a che cosa serve

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Paratormone

A livello della tiroide sono presenti 4 ghiandole paratiroidi, due localizzate superiormente e posteriormente alla ghiandola stessa e due in sede inferiore, in genere lateralmente alla trachea.

Queste ghiandole, in caso di asportazione della tiroide nelle condizioni di gozzo o di tiroidite, vengono escisse per errore con conseguenze spesso anche gravi per il metabolismo del calcio.

Infatti le dimensioni delle paratiroidi sono esigue, paragonabili alla capocchia di un fiammifero, quindi la loro asportazione è facile errore chirurgico nell'intervento di escissione della tiroide in toto. Le cellule che le compongono, dette "cellule principali" sono dotate di un citoplasma chiaro e sono deputate alla sintesi ed alla secrezione di PTH. Delle cellule chiare, non è ancora nota la funzione.

Le cellule principali, disposte in cordoni, si riconoscono anche per le grandi dimensioni del nucleo, per la ricchezza del reticolo endoplasmatico, dell'apparato del Golgi e soprattutto per la presenza di granuli secretori nei quali viene accumulato il PTH.

Azione del paratormone

Il PTH è una proteina a catena singola di 84 aminoacidi del peso molecolare di 9300 daltons . I 2/3 amino terminali dell'ormone (regione 1-34) sono garanti della piena attività biologica del PTH.

Questo segmento attivo può essere separato in una regione responsabile del legame dell'ormone ai suoi recettori ed in un'altra più piccola, prossima all'aminoacido N-terminale, garante dell'attività biologica del PTH, una volta che esso si è legato al suo specifico recettore: qualsiasi modificazione a carico di questa regione, in particolare la sostituzione dell'aminoacido in posizione 1, provoca una drammatica riduzione della bioattività dell'ormone.

La regione compresa tra gli aminoacidi 25 e 34 è necessaria per il legame dell'ormone agli specifici recettori di membrana ed è quindi essenziale affinchè il PTH possa esplicare la sua attività a livello degli organi bersaglio.

Questa suddivisione funzionale del segmento 1-34 ha consentito di manipolare la molecola del PTH al fine di realizzare peptidi in grado di interagire con il recettore, ma sprovvisti di attività biologica: questi peptidi funzionano quindi da antagonisti del PTH.

Per il momento non è stato individuato alcun ruolo nell'ambito dell'omeostasi calcica per la restante regione carbossi-terminale (regione 35-84). Questo segmento dell'ormone sembra tuttavia esplicare alcune azioni che esulano dal controllo del metabolismo degli ioni minerali, come ad es. l'inibizione dell'eritropoiesi, dell'attività cardiaca, della conduzione nervosa e della sopravvivenza eritrocitaria: questi effetti si rendono palesi in alcune condizioni morbose caratterizzate da un eccesso di PTH circolante, come l'iperparatiroidismo primitivo e l'insufficienza renale cronica

Il fegato costituisce il principale organo di clearance dell'ormone: nelle cellule di Kupffer il PTH 1-84 viene scisso a livello della medio-molecola nei due frammenti N- e C-terminali, al pari di quanto accade nei granuli secretori delle paratiroidi.

La piccola quota che sfugge alla captazione epatica, interagisce con i recettori dei principali organi bersaglio, segnatamente l'osso ed il rene, ove esso esplica la sua attività biologica, mediata dalla generazione endocellulare di cAMP, il cui effetto finale è un incremento del calcio extracellulare.

E' possibile che il frammento N-terminale, vuoi di derivazione pa-ratiroidea, vuoi di origine epatica, esplichi alcune delle attività biologiche del PTH 1-84.

La porzione C-terminale del paratormone possiede notevole potere immunogeno ed è pertanto la regione con la quale interagiscono la gran parte degli antisieri utilizzati per la determinazione radioimmunologica dell'ormone, e diretti sia verso il terminale carbossilico che verso la medio-molecola (44-68). Oltretutto il frammento C ha un'emivita molto più lunga (30-40 min) dell'ormone intatto, il che giustifica il fatto che meno del 25% del PTH totale determinato mediante RIA è costituito dall'ormone intero.

Questa disparità si amplifica notevolmente quando vi sia una riduzione della clearance renale del frammento C: in tali condizioni solo una frazione minima del PTH immunoreattivo è costituita dall'intera molecola e pertanto la determinazione RIA misura quasi esclusivamente il frammento biologicamente inattivo dell'ormone. Sono disponibili numerosi metodi per la determinazione del PTH, che utilizzano antisieri a differente specificità, alcuni dei quali polivalenti, cioè in grado di legarsi a distinte sequenze aminoacidiche dell'ormone.

E' stato messo a punto anche un sofisticato metodo che utilizza due differenti antisieri, in grado di misurare solo la molecola intatta.

Tuttavia, in presenza di normale funzionalità renale, gli antisieri verso la medio-molecola forniscono risultati più che soddisfacenti. Il calcio è il principale regolatore della funzionalità paratiroidea ed esplica la sua azione a differenti livelli, modulando sia la biosintesi dell'ormone che il suo rilascio.

 Va precisato anzitutto che le scorte endoghiandolari di PTH sono piuttosto modeste e che uno stimolo volto ad indurre il rilascio di PTH come l'ipocalcemia esaurisce rapidamente le scorte.

In condizioni fisiologiche il PTH esplica la sua azione sul metabolismo osseo, come stimolazione del processo di rimodellamento e sintesi di nuovo osso, ma sicuramente ha il compito precipuo di mantenere costante la calcemia, nel senso che minerale scheletrico viene immesso dall'osso all'ambiente extracellulare per tenere costante il livello del calcio.

Inoltre viene stimolato l'assorbimento intestinale di calcio e fosforo, come effetto della maggiore sintesi renale di 1,25(OH)2-D. Il PTH stimola il riassorbimento tubulare del calcio mentre stimola l'escrezione di fosfato nelle urine. Basti pensare che il tubulo renale incrementa del 95% tale assorbimento di calcio, recuperando dal filtrato 200-300 mg/die di calcio. L'azione sul rene è funzione dell'incremento dell'AMP c a livello tubulare

 

Condizioni di iperparatiroidismo

Conosciamo due condizioni di iperparatirodismo:

Iperparatiroidismo primitivo: adenomi o carcinomi o semplice iperplasia delle paratiroidi con produzione autonoma di ormone

Iperparatiroidismo secondario: in genere per carenza di calcio, per es. secondaria ad ipercalciuria, come nell'insufficienza renale cronica o nelle malattie infiammatorie intestinali con sindrome da malassorbimento.

In queste condizioni vanno richiesti alcuni esami di laboratorio: dosaggio nel sangue di:

— paratormone
— calcio,
— fosfato e
— 25-OH vitamina D,
— calciuria
— fosfaturia nelle urine delle 24 ore.

I segni dell'iperparatiroidismo sono rappresentati da  calciuria e litiasi renale, presente nel 30-40% dei casi  per calcoli di ossalato di calcio, può scatenare dolori intensi, di tipo episodico, nella regione lombare, tali da richiedere il soccorso medico.
Si possono avere aumento della gastrina per azione del calcio, calcificazione a bande della cornea, condrocalcinosi e pancreatite

Terapia

Intervento chirurgico e terapia cronica con sali di calcio

Cinacalcet o Mimpara un  agente calciomimetico:  mima l'azione del calcio nell'organismo. Il cinacalcet aumenta la sensibilità dei recettori sensibili al calcio situati sulle ghiandole paratiroidi che regolano la secrezione di PTH.

 

Ipoparatiroidismo

L'ipoparatiroidismo è la condizione derivante dal deficit di secrezione o di azione del paratormone (PTH).
L'ipoparatiroidismo si caratterizza dal punto di vista laboratoristico per ipocalcemia associata a iperfosforemia e dal punto di vista clinico per sintomi legati all'ipereccitabilità neuromuscolare.

La malattia è caratterizzata da ipocalcemia, dicevamo, che è responsabile di tutte le manifestazioni cliniche.

 Tra queste sono comuni i disturbi motori, come opistotono, crampi e convulsioni, i disturbi sensitivi, come parestesie e i disturbi psichiatrici, quali ansia, psicosi e depressione.

 Nelle forme più gravi può provocare la tetania, con spasmi (muscolari, laringospasmo e broncospasmo) e un prolungamento doloroso della fase di contrazione dei muscoli: questo avviene poiché le fibre di actina e miosina non si possono più separare, dato che questo procedimento avviene attraverso alcuni processi chimici legati al calcio, altro segno è il prolungamento dell'intervallo del QT.
Possono vericarsi il segno di Trousseau, = MANINA A PAPERETTA, per spasmo in flessione del carpo.
e il segno di Chvostek= SPASMO DEI M. FACCIALI
 

Per approfondire vedi ipocalcemia

oppure  cfr  indice di endocrinologia