Palpazione dell'intestino: porte erniarie

  1. Gastroepato
  2. La visita
  3. Palpazione intestino
  4. Le masse addominali
  5. Semeiotica gastrointestinale
  6. Semeiotica gastroenterologica
  7. Le sedi del dolore
appunti del dott. Claudio Italiano

Palpando l'addome occorre sistematicamente esplorare le porte erniarie. La localizzazione più frequente dell'ernia è quella:

—inguinale, che può essere esterna (se segue il canale inguinale e può discendere fino allo scroto: ernia inguino-scrotale)

ointerna (se si fa strada diretta­mente attraverso la parete addominale e può comparire all'anello inguinale esterno; non penetra nello scroto)

ombelicale: il tipo congenito protrude attraverso la cicatrice ombelicale ed ha un colletto fibroso completo; il tipo dell'adulto è un'ernia paraombelicale e manca di colletto

epigastrica: si fa strada attraverso la linea mediana dell'addome; è per lo più un'ernia di grasso attraverso la linea alba, che quando non è evidente, va ricercata facendo scorrere un dito lungo la linea mediana, a paziente in posizione eretta ed invitandolo a compiere uno sforzo;

 

—  crurale: si fa strada attraverso il canale crurale subito al di sotto del legamento inguinale, a circa due dita all'interno dell'arteria femorale.

Rara è, come abbiamo visto, l'ernia lombare: si fa strada attraverso un punto debole dell'aponeurosi del trasverso che trovasi iscritto nel triangolo di Petit (delimitato in basso dalla cresta iliaca, in avanti dal grande obliquo, indietro dal grande dorsale) o nel quadrilatero di Grynfeltt (delimitato indietro dalla massa sacro-lombare e dal piccolo dentato postero-inferiore, in avanti dalla cestola e dal piccolo obliquo). L'esplorazione del canale inguinale va eseguita a paziente in posizione eretta: si introduce attraverso la borsa scrotale nel canale inguinale l'indice della mano rivolto dal basso verso l'alto e dall'interno verso l'esterno. Quindi, si invita il paziente a tossire o ad espirare a glottide chiusa; in caso di ernia inguinale si palpa nel canale una tumefazione rotondeggiante e molliccia, che pulsa sotto i colpi di tosse. Nei soggetti magri ed eretistici, particolarmente nelleschema: palpazione di ernie e porte erniarie giovani donne, si può spesso avvertire in sede epigastrio-mesogastrica sulla linea paramediana sinistra la pulsazione dell'aorta addominale. Si differenzia dall'aneurisma in quanto trattasi soltanto di un movimento in su e in giù senza espansione laterale, mentre nell'aneurisma si ha una pulsazione espansiva, cioè diffusa in tutte le direzioni e si ascolta spesso un soffio; inoltre l'aneurisma suole provocare dolore al dorso per erosione dei corpi vertebrali.

A completamento della palpazione dell'intestino, può rendersi utile e talora necessaria la esplorazione rettale: a paziente supino, con gli arti flessi e divaricati, si introduce con delicatezza l'indice della mano destra, protetto da guanto di gomma lubrificato con vaselina, nel retto; si esplora lo stato dell'ampolla rettale, la superficie mucosa e la sua cedevolezza, lo stato del plesso emorroidario, della prostata per l'uomo e degli organi genitali interni per la donna, la presenza di stenosi o di masse rettali, di ascessi pelvici.  L'esplorazione rettale si può praticare anche facendo decombere il paziente sul fianco o mentre sta in piedi (facendolo inclinare in avanti, a gambe divaricate, con i gomiti poggiati sulle ginocchia o su un piano rigido) o facendogli assumere la posizione genupettorale. L'esplorazione rettale, consentendo di esplorare la parte inferiore del cavo peritoneale, può fornire ragguagli circa i caratteri intrinseci e la sede di masse pal­pabili dall'esterno a livello dell'addome inferiore. Eseguendo la palpazione profonda dell'addome basso, è bene esplorare anche la pulsatilla delle arterie femorali; se il polso femorale non si apprezza o è indebolito, occorre ricercare la pulsazione delle arterie iliache, risalendo fino alla biforcazione dell'aorta (l'aorta si divide circa 2 cm al di sotto e lievemente a sinistra dell'ombelico). Assenza del polso femorale può aversi nelle arteriopatie obliteranti (trombosi terminale dell'aorta o sindrome di Leriche), nella coartazione dell'aorta, in caso di aneurisma dissecante dell'aorta (in questo caso trattasi di una sintomatologia acuta, intensamente dolorosa).

Peritoneo

(cfr peritonite)

Si è già accennato al reperto palpatorio nella flogosi acuta peritoneale: addome a "tavola" con resistenza invincibile e dolore che si esacerba con la palpazione anche superficiale; le anse sono dilatate e sono assenti i movimenti intestinali (ileo paralitico). Si associa alvo chiuso alle feci ed ai gas, vomito, singhiozzo, febbre, facies peritonitica. Per lo più trattasi di peritonite acuta secondaria a perforazione gastro-intestinale (in tal caso si ha scomparsa della ottusità epatica, v. appresso), a rottura nel cavo addominale di raccolta purulenta, a traumi, strangolamenti, infarto intestinale, pancreatite acuta; palpazione addome

cfr indice di gastroenterologia