L'otite media purulenta cronica semplice è caratterizzata otoscopicamente da una perforazione per lo più unica,, di dimensioni variabili, a sede centrale od inferiore che non raggiunge mai l'anello timpanico e non ha mai sede epitimpanica. I margini della perforazione, di solito lisci e netti, assumono talvolta aspetto granuleggiante.
E' possibile osservare, attraverso la perforazione, la parete mediale della cavità
timpanica, alla quale possono intimamente aderire i margini della perforazione stessa.
L'otorrea non ha sempre aspetto purulento, potendo molto spesso assumere carattere
mucoso o tutt'al più muco-purulento. L'essudato di solito non è fetido; il fetore
che transitoriamente può acquistare è dovuto alla macerazione di prodotti derivati
dalla desquamazione della cute del meato acustico esterno.
La sua detersione ed
opportune manovre di pulizia ne eliminano facilmente il fetore. Soggettivamente
il paziente non avverte dolore; lamenta soltanto un'ipoacusia (con i caratteri dell'ipoacusia
di trasmissione) associata alla necessità di pulire frequentemente il condotto bagnato
da essudato, la cui quantità aumenta spesso in concomitanza con fatti rinitici acuti.
La comparsa di otodinia si verifica di solito in fase di riacutizzazione del processo otitico cronico, oppure può essere legata a fatti infiammatori della cute del meato acustico esterno (foruncolo, otite esterna flemmonosa), provocati da germi contenuti nell'essudato che fuoriesce dal cavo del timpano. Il processo infiammatorio cronico resta limitato al rivestimento mucoso e non interessa l'osso che circonda il cavo del timpano.
La mucosa è ispessita, l'epitelio di rivestimento diventa pluristratificato, ma scarsi o assenti sono i fenomeni di corneificazione; gli ossicini possono apparire amputati per fenomeni di necrosi intervenuti durante la fase acuta, ma i residui ossiculari non presentano processi di carie ossea e sono ricoperti da mucosa.
La reazione del tessuto osseo resta compresa entro i limiti di una semplice osteite condensante che si estende molto spesso all'ambito mastoideo: l'esame radiografico comparativo delle regioni mastoidee evidenzia frequentemente questo dato di fatto. La terapia consiste nella detersione dell'essudato e nell'instillazione di, alcool salicilico (soluzione satura di acido salicilico in alcool a 70°) o di alcool borico (4 g di acido borico in 100 cc di alcool a 95°). Si possono inoltre impiegare, secondo le necessità, e dopo esecuzione di un antibiogramma sul secreto auricolare, soluzioni a base di sulfamidici, antibiotici e cortisonici. La terapia medica per via generale ha di solito scarsa efficacia.
In pazienti affetti da otite media purulenta cronica semplice può verificarsi la
formazione di tessuto di granulazione esuberante, a punto di partenza dai margini
della perforazione o della parete mediale del cavo del timpano, da cui deriva il
quadro otoscopico tipico dell'otite media purulenta cronica granulomatosa. Il tessuto
di granulazione, che contiene sovente in abbondanza cristalli di colesterina e che
può diventare tanto esuberante dì occupare tutto il meato acustico esterno. ostacola
in molti casi il deflusso della secrezione endotimpanica, provocandone il ristagno
e la possibile insorgenza di gravi complicanze.
La asportazione del tessuto di granulazione, che assume aspetto polipoide. a mezzo di un piccolo serranodo o di una pinza di HARTMANN, deve essere fatta con cautela, soprattutto se le granulazioni sono impiantate sulla parete mediale della cassa timpanica. L'intervento chirurgico consentirà all'essudato di defluire liberamente e soprattutto consentirà di valutare, con l'esame otoscopico, se la reazione granulomatosa si accompagna ad una semplice otiti cronica o ad una forma colesteatomatosa.
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