L'osteoartrosi (O.A.) denominata anche Malattia articolare degenerativa, costituisce un'alterazione regressiva a carico delle articolazioni sinoviali o diartrosi. Esiste una forma idiopatica per la quale non è possibile riconoscere delle cause eziopatogenetiche mentre la O.A. secondaria riconosce dei momenti eziopatogenetici ben precisi, per es, eventi traumatici, il peso, malattie metaboliche ecc.
L'O.A. è la più comune reumoartropatia dell'uomo e colpisce principalmente alcune articolazioni, fra cui l'artrosi del ginocchio, che è causa principale di invalidità nei paesi sviluppati, insieme a quella dell'anca.
Si calcola che ogni anno, in USA, almeno 100.000 persone diventino invalide e dipendenti nelle attività quotidiane più semplici, come per esempio fare il bagno da soli o spostarsi semplicemente in casa (cfr ADL ed IADL, invalidità civile).
Alcune affezioni, inoltre, che per i primi 55 anni d'età sono equamente distribuite, diventano in seguito più diffuse nell'uno o nell'altro sesso. Per esempio le donne anziane sono più colpite da affezioni al ginocchio ed alle articolazioni delle mani e del pollice; poi anche nelle diverse razze, è diversa l'incidenza delle affezioni. Per esempio nella razza negra è meno frequente l'artrosi dell'anca.
Inoltre sia le abitudini di vita che l'ereditarietà giocano un ruolo notevole nella diffusione della O.A. La sorella di una paziente con noduli reumatici di Heberden, infatti, è più soggetta con un fattore d rischio x 2 o x tre di ammalare rispetto ad un'altra persona senza parentela per O.A. Recentemente si è visto che geneticamente esistono delle differenze identificate come mutazioni puntiformi del cDNA che codifica per il collagene II.
Inoltre c'è da mettere in conto il fattore età perché la patologia si impenna sopra i 45-60 anni raggiungendo il 68% di incidenza in una popolazione femminile studiata. Anche i traumi possono favorire l'A.O. e così pure le lesioni dei ligamenti del ginocchio che, conferendo instabilità allo stesso, predispongono all'artrosi. Lo stesso dicasi per il sovraccarico articolare e, dunque, per l'obesità.
Alcune professioni, inoltre, predispongono all'artrosi occupazionale: es. i muratori che usano il martello pneumatico o che stanno per ore in ginocchio a piastrellare. Un'altra osservazione da fare è che il dolore articolare non è correlato al danno effettivo dell'articolazione.
Artrosi idiopatica
Mani: noduli di Heberden e Bouchard, artrosi erosiva interfalangea, artrosi trapezio metacarpale (rizoartrosi),
Piedi: alluce valgo, alluce rigido, dita a martello, artrosi sottoastragalica
Ginocchio: artrosi del compartimento mediale, laterale e femororotulea
Anca: artrosi eccentrica superiore, artrosi concentrica, artrosi diffusa senile
(coxae senilis)
Colonna vertebrale: artrosi interapofisaria, disco artrosi, spondilosi, spondilosi
iperostosante o legamentosa,
Compressioni di altri distretti: artrosi glenoomerale, acromioclaveare, tibiotarsica,
sacroiliaca, temporomandibolare.
Ad eventi traumatici acuti e cronici (artrosi occupazionale, artrosi dello sportivo)
Alterazioni congenite dello sviluppo : displasia e lussazione dell'anca
Alterazioni metaboliche: emocromatosi, ocronosi, malattia di Wilson, malattia di Gaucher
Patologie endocrine: acromegalia, diabete mellito, obesità, ipotiroidismo
Metabolismo alterato del calcio: condrocalcinosi, artropatia da idrossiapatite
Patologie ossee articolari: fratture, necrosi asettiche, infezioni, gotta
Patologie diffuse: artrite reumatoide e morbo di Paget
Artropatie neuro patogenetiche: articolazioni di Charcot
La terapia si avvale di manipolazioni, cure con energie fisiche, farmaci decontratturanti, farmaci antidolorifici e steroidei. Segui la pagina specifica appresso segnalata.
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