Linfoma intestinale, la cura

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appunti del dott. Claudio Italiano

 

cfr prima Linfoma intestinale


Linfoma intestinale primario e secondario

TRATTAMENTO E PROGNOSI DEI LINFOMI

L'approccio terapeutico e la prognosi dei pazienti con linfoma intestinale variano e dipendono, in parte, dall'estensione dell'interessamento intestinale e dalla presenza od assenza di una invasione neoplastica extraintestinale. Il linfoma circoscritto ad un solo breve segmento del tenue, senza interessamento linfonodale ha, di gran lunga, la prognosi migliore. La resezione chirurgica è il trattamento di elezione per questo tipo di lesione. I dati disponibili indicano che la percentuale di guarigione attesa a cinque anni in queste circostanze è dell'ordine del 50-75 per cento. Se sono interessati tessuti adiacenti, come il mesentere, i suoi linfonodi ed organi vicini, come il pancreas, i tentativi di resezione chirurgica dovrebbero essere seguiti da radioterapia postoperatoria e/o da chemioterapia, utilizzando schemi di trattamento dimostratisi utili nel trattamento dei linfomi in generale.

La collocazione di clips radiopachi nelle sedi di possibili residui tumorali in occasione dell'intervento chirurgico facilita una localizzazione accurata della radioterapia. Con l'estendersi della malattia a sedi extraintestinali, la prognosi peggiora precipitosamente e la sopravvivenza attesa a cinque anni è dell'ordine del 10-50 per cento. Alcuni esperti preconizzano la terapia radiante e/o la chemioterapia in fase postoperatoria in tutti i pazienti, compresi quelli nei quali il linfoma era ritenuto essere circoscritto a un singolo focus intestinale, perché l'interessamento iniziale dei tessuti adiacenti può essere difficile da rivelare. L'ostruzione intestinale, la perforazione e l'emorragia causate dal linfoma primario circoscritto ad una singola sede vengono trattate chirurgicamente e si tenta, di solito, di resecare l'intero tumore. Il trattamento dei pazienti con malassorbimento causato da linfoma diffuso primario interessante un lungo tratto di piccolo intestino è stato generalmente deludente. Un intervento chirurgico definitivo è fuori questione a causa della lunghezza del segmento intestinale interessato. La radioterapia, impiegando tecniche a «striscia» od a «spruzzo» è stata proposta con contributi aneddotici di risultati importanti, ma la sua efficacia nel prolungare la sopravvivenza non è stata provata. La chemioterapia con una serie di svariati farmaci, tra i quali steroidi linfolitici come il prednisone, agenti antimitotici come gli alcaloidi della vinca ed agenti alchilanti come la ciclofosfamide od il clorambucil, da soli od in combinazione, è stata impiegata. Alcuni pazienti rispondono drammaticamente e raggiungono la remissione clinica; molti no. Il trattamento con radiazioni o con farmaci citotossici può predisporre alla perforazione intestinale causando necrosi della neoplasia che infiltra la parete intestinale. L'incidenza di sepsi e di infezioni fungine sembra pure alta nei pazienti trattati aggressivamente con radiazioni od agenti citotossici. La coesistenza di malassorbimento con grave anoressia in questi pazienti complica gli sforzi per mantenere una nutrizione adeguata. Possono essere utili supplementi di trigliceridi a media catena e l'impiego generoso di supplementi di vitamine e minerali. La prognosi nel linfoma intestinale primario diffuso varia grandemente da paziente a paziente ma è generalmente deludente. Alcune volte remissioni cliniche complete a lungo termine fanno seguito alla terapia, ma, più spesso, la malattia progredisce senza tregua e rapidamente. In una serie di nove pazienti, tre morirono entro un anno dall'esordio dei sintomi e nessuno sopravvisse quattro anni. Nel linfoma disseminato con interessamento intestinale secondario il trattamento è palliativo. Se una lesione specifica, sintomatica è limitata ad un segmento localizzato dell'intestino, può essere usata la terapia di radiazioni; più spesso, si impiega la chemioterapia. La sopravvivenza a cinque anni è inferiore al 10 per cento. Può essere necessaria la chirurgia palliativa per trattare complicanze come l'ostruzione intestinale

Per approfondire il tema:
occlusione intestinale
malattia di Hodgkin
linfoma non-Hodgkin
malassorbimento
sprue celiaca


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