Se avete un'ulcera in bocca dolorosa si potrebbe trattare di un'afte delal bocca; se l'ulcerazione sanguina e persiste, è meglio che ne parliate col vostro medico curante, per escludere lesioni neoplastiche della bocca.
Se parliamo di leucoplachia, facciamo riferimento a lesioni mucose di colore biancastro che compaiono nella vostra bocca e che riconoscono molteplici cause.
A volte rimangono stabili per anni, senza andare incontro a modificazioni; altre volte,
invece, costituiscono una lesione precancerosa capace di evolvere molto rapidamente
in carcinoma.
Bisogna distinguere tre cause diverse:
fattori predisponenti come l'età (dalla mezza età fino all'età avanzata), il sesso
(più frequente negli uomini che nelle donne) e la razza (più frequente fra gli eurasiatici);
fattori irritativi esogeni, come un'azione meccanica (per esempio l'irritazione
provocata da protesi difettose, da anomala posizione dei denti o da denti malformati,
o da morsicature ripetute della mucosa, detta anche morsicatio buccarum) o da agenti
chimici (fumatori di pipa, tabacco da masticare);
fattori irritativi endogeni, come le infezioni fungine orali (soprattutto Candida
albicans), il lichen planus rosso, e la carenza di vitamina A, tra gli altri.
Ma le principali cause dell'insorgere della leucoplachia possono essere:
- abuso di alcool;
- fumo di tabacco;cancro orale dove controllare
- traumatismo cronico (ossia la possibilità che la lesione sia dovuta a un
elemento spigoloso o tagliente conseguente a una carie o una frattura)
Le lesioni della mucosa esordiscono con una reazione infiammatoria del corion, seguita dall'ingrossamento e dalla corneificazione dell'epitelio. La corneificazione si presenta come una placca biancastra opaca.
Le lesioni non sono dolorose, però possono provocare bruciore o sensazione di secchezza delle fauci. La prima lesione che compare nel corso di quest'infiammazione cronica è un eritema moderato, che tende a passare inosservato.
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Si distinguono tre forme diverse di leucoplachia a seconda del quadro clinico:
leucoplachia piatta o semplice (la forma più frequente). Di solito si trova a
livello della mucosa, con margini chiaramente delimitati e, in genere, con una superficie
piatta, omogenea e raramente attraversata da pieghe longitudinali. è raro che leucoplachia
piatta si trasformi in una forma maligna (circa nel 2%);
leucoplachia verrucosa: questa forma di leucoplachia presenta una crescita
papillomatosa che oltrepassa la mucosa. In circa il 20% dei casi si verifica una
trasformazione maligna;
leucoplachia erosiva. Frequentemente le sue lesioni sono dolorose, irregolari
e a margini poco definiti; la sua superficie presenta una serie di aree nodulari
bianche e di erosioni rossastre. Di solito si osserva candidiasi. La leucoplachia
erosiva presenta una trasformazione maligna nel 35% dei casi. La leucoplachia può
comparire in qualsiasi punto
della cavità orale e delle labbra, sebbene sia più frequente (più del 50%) a livello
della mucosa delle guance; la seconda sede per frequenza è la commessura delle labbra.
La leucoplachia delle guance abitualmente presenta un decorso parallelo alla linea di chiusura dei denti, mentre quando colpisce la lingua di solito si localizza nei due terzi anteriori o lungo il margine. In questo caso le lesioni si caratterizzano per un aspetto a mosaico.
La leucoplachia delle labbra tipicamente si localizza nella zona interna del labbro inferiore; inizialmente si presenta come una placca biancastra ("macchia del fumatore").
Le leucoplachie vanno considerate precancerose fino a prova contraria.
A volte, quando è possibile eliminare le cause irritative scatenanti, si risolvono spontaneamente. Se questo non avviene entro pochi giorni, si deve procedere alla biopsia della leucoplachia e all'analisi istologica.
Di solito è caratterizzata da ipercheratosi ed è frequente il riscontro di atipie epiteliali e cellulari; una discheratosi può trasformarsi in un carcinoma dell'epitelio piatto. Tecnicamente dal punto di vista istologico la leucoplachia è un ipercheratosi, cioè un ispessimento dello strato corneo dell'epidermide.
Idealmente, la leucoplachia viene considerata una condizione allarmante, poiché alla vista potrebbe generare un certo impatto emotivo, oltre a causare un reale fastidio costante in bocca; ad ogni modo, è doveroso puntualizzare che la leucoplachia non sempre rappresenta una lesione precorritrice di neoplasie maligne, ma questo non significa che debba essere trascurata, tutt'altro: deve comunque essere considerata una lesione precancerosa, poiché visibilmente dissimile dalla normale mucosa orale, dunque potenzialmente convertibile in tumore.
Le statistiche mediche hanno registrato una trasformazione maligna della leucoplachia nel 2-5% dei soggetti affetti.
Anche se non esiste alcun indizio di malignità, la leucoplachia persistente deve essere sempre rimossa in modo completo, poiché è elevato il rischio di trasfor-mazione maligna. Inoltre è fondamentale sottoporre il paziente a controlli successivi.